L'Altra Bolla
YouTube Music ora supportato su HomePod
Tempo di lettura: < 1 minuto. Google annuncia il supporto di YouTube Music per HomePod, permettendo agli utenti di avviare la musica con comandi vocali e ampliando le integrazioni del servizio.

Dopo l’anticipazione al WWDC di giugno, Google ha annunciato oggi il supporto di YouTube Music per HomePod. Questa integrazione permette agli utenti di utilizzare comandi vocali per avviare YouTube Music su HomePod, offrendo una comoda alternativa all’avvio manuale dell’app sul telefono.
Comandi vocali e requisiti di abbonamento
Gli utenti possono ora dire “Hey Siri, play music” per iniziare a riprodurre YouTube Music su HomePod. Tuttavia, per usufruire di questa funzionalità, è necessario essere abbonati a YouTube Premium o Music Premium.
Procedura di configurazione
Per configurare YouTube Music su HomePod, gli utenti devono aggiornare all’ultima versione dell’app YouTube Music disponibile sull’App Store. Successivamente, toccare l’immagine del profilo nell’angolo in alto a destra, accedere a Impostazioni > App connesse > Connetti con HomePod. Questo processo richiede l’accesso all’account Google. Se si imposta YouTube Music come servizio predefinito, non sarà necessario aggiungere “su YouTube Music” alla fine di ogni comando Siri. Questa impostazione può essere modificata dall’app Home di iOS.
Altri servizi supportati
Oltre a YouTube Music, HomePod supporta anche altri servizi musicali come Deezer, Pandora e Tidal.
Futuri sviluppi per YouTube Music
Già a giugno, erano emerse notizie riguardo ai piani di Google di integrare ulteriormente YouTube Music con altre app e dispositivi di terze parti. Tra le integrazioni previste, si parlava di client per Apple TV e smartwatch Garmin.
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Meta accusata di estorsione agli Utenti per la pubblicità

Meta, precedentemente conosciuta come Facebook, è stata recentemente al centro di una causa legale perchè accusata di costringere gli utenti europei a pagare per evitare la pubblicità comportamentale, in violazione delle normative sulla privacy dell’UE.
Pubblicità Comportamentale e GDPR
La pubblicità comportamentale, basata sulle abitudini di navigazione online degli utenti, è stata ritenuta in violazione del GDPR. Meta ha dovuto trovare una soluzione per rispettare la legge europea, che richiede il consenso degli utenti per mostrare annunci mirati.
La soluzione di Meta: pagare per la Privacy
Meta ha proposto agli utenti europei di pagare fino a $275 all’anno per godere di un’esperienza senza pubblicità personalizzata. Questa mossa ha trasformato la scelta degli utenti da un semplice “sì o no” a “pagare o accettare”, sollevando preoccupazioni sul fatto che i diritti fondamentali, come la protezione dei dati personali, non dovrebbero essere in vendita.
Reazioni e Critiche
Il gruppo per la privacy “nyob” (none of your business) ha criticato aspramente la decisione di Meta, sostenendo che i diritti fondamentali non possono essere messi in vendita. Il 28 novembre 2023, nyob ha presentato un reclamo contro Meta all’autorità austriaca per la protezione dei dati, considerando l’azione di Meta un ulteriore tentativo di aggirare le leggi sulla privacy dell’UE.
La risposta di Meta
Meta ha risposto sostenendo di aver ottenuto un giudizio della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CJEU) che accetta il modello di abbonamento come forma valida di consenso per un servizio finanziato dalla pubblicità. Tuttavia, è stato sottolineato che i servizi senza pubblicità, come YouTube Premium e Spotify Premium, non sono paragonabili a quelli che raccolgono dati per creare annunci personalizzati.
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CEO Meta, Snapchat, Discord, X, e TikTok testimoni al Senato USA

Il 31 gennaio 2024, alcuni dei più grandi nomi nel settore tecnologico, tra cui i CEO di Meta, X (precedentemente Twitter), TikTok, Snap e Discord, testimonieranno davanti al Senato degli Stati Uniti in una udienza riguardante lo sfruttamento online dei minori.
Dettagli dell’Udienza
La Commissione Giudiziaria del Senato ha annunciato mercoledì che ascolterà le testimonianze di Mark Zuckerberg di Meta, Linda Yaccarino di X, Shou Zi Chew di TikTok, Evan Spiegel di Snap e Jason Citron di Discord. I senatori Dick Durbin (D-IL) e Lindsey Graham (R-SC) hanno emesso citazioni giudiziarie per Yaccarino, Spiegel e Citron all’inizio di questo mese, dopo ripetuti rifiuti di comparire durante diverse settimane di negoziati. Zuckerberg e Chew hanno accettato volontariamente di testimoniare. Gli senatori affermano che l’udienza offrirà ai CEO l’opportunità di “testimoniare sul loro fallimento nel proteggere i bambini online”.
Controversie e Cause Legali
Meta è attualmente sotto processo in diversi stati per aver ingannato il pubblico sulla sicurezza di Facebook e Instagram. Nel frattempo, distretti scolastici in tutto gli Stati Uniti hanno intentato cause legali contro Meta, ByteDance, Alphabet e Snap, accusandoli di gestire piattaforme “dipendenti” per i bambini.
Dichiarazioni dei Senatori
“I nostri sforzi per proteggere i bambini online sono stati fin dall’inizio ostacolati dalla Big Tech,” hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta i senatori Durbin e Graham. “Finalmente sono costretti ad ammettere i loro fallimenti nella protezione dei bambini. Ora che tutte e cinque le aziende stanno collaborando, non vediamo l’ora di ascoltare i loro CEO. Genitori e bambini richiedono azione.”
Sforzi bipartisan per la Sicurezza dei Minori Online
L’udienza si inserisce in uno sforzo bipartisan per rafforzare le regole di sicurezza dei minori su internet. Nel corso dell’ultimo anno, sono entrate in vigore leggi sulla sicurezza online in diversi stati con l’obiettivo di proteggere i bambini online. Tuttavia, i critici sostengono che le leggi siano troppo estese e possano fare più male che bene.
Legislazioni statali e Critiche
A marzo, lo Utah ha firmato un disegno di legge che richiederà ai minori di ottenere il consenso dei genitori per iscriversi alle piattaforme sociali, mentre sia la Louisiana che il Mississippi ora richiedono la verifica dell’età per visualizzare contenuti considerati dannosi per i bambini, come la pornografia. Altre leggi sulla sicurezza dei bambini, come il Kids Online Safety Act e il COPPA 2.0, sono state recentemente approvate dalla Commissione Commercio del Senato nonostante le resistenze degli attivisti per la privacy.
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Spotify Wrapped 2023: problemi tecnici e novità

Spotify Wrapped, l’atteso riepilogo annuale che offre un’analisi dettagliata delle abitudini di ascolto degli utenti, ha incontrato problemi tecnici poco dopo il suo lancio. Per la prima volta, Spotify ha offerto la playlist anche tramite il web, ma alcuni utenti hanno riscontrato difficoltà nell’accesso.
Errori e Difficoltà di Accesso
Molti utenti, tentando di accedere a Spotify.com/wrapped, si sono trovati di fronte a una pagina bianca con un messaggio di errore “500 Internal Server Error”. Questo problema è stato segnalato sia sulla versione desktop che mobile del sito di Spotify Wrapped. Nonostante alcuni abbiano avuto successo nell’accesso dopo vari tentativi, il sito ha mostrato messaggi di errore anche dopo il caricamento.
La domanda supera l’offerta?
L’alto numero di utenti che hanno affollato Spotify per ottenere i loro report Wrapped potrebbe aver sovraccaricato i server, causando questi problemi tecnici. The Verge ha contattato Spotify per avere chiarimenti sugli inconvenienti, ma non ha ricevuto risposte immediate.
Novità di Spotify Wrapped 2023
Nonostante i problemi tecnici, ha introdotto alcune novità interessanti. Tra queste, una funzione che assegna agli utenti una “città sonora” basata sulla musica ascoltata nel corso dell’anno, e un sistema che attribuisce un personaggio in base alle abitudini di ascolto. Gli utenti possono comunque accedere a Wrapped tramite l’app Spotify su Android e iOS.
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