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Diritto dei dipendenti all’accesso ai dati di geolocalizzazione

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il Garante privacy multa una società di 20mila euro per non aver fornito ai dipendenti l’accesso ai dati di geolocalizzazione raccolti tramite smartphone aziendali.

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Il Garante privacy ha inflitto una multa di 20mila euro a una società responsabile della lettura dei contatori di gas, luce e acqua. La sanzione è stata comminata in seguito alla mancata risposta della società alle richieste di tre dipendenti che volevano accedere ai dati di geolocalizzazione raccolti attraverso gli smartphone aziendali forniti loro.

I dipendenti avevano richiesto alla società di avere accesso alle informazioni utilizzate per calcolare i rimborsi chilometrici e la retribuzione mensile, oltre a conoscere la procedura utilizzata per determinare il loro compenso. In particolare, volevano accedere ai dati raccolti dal sistema di geolocalizzazione installato sugli smartphone, che indicava il percorso da seguire per raggiungere i contatori.

Dopo non aver ricevuto una risposta adeguata dal datore di lavoro, i dipendenti hanno presentato un reclamo al Garante privacy. Durante l’istruttoria, l’Autorità ha constatato che la società non aveva fornito una risposta adeguata alle richieste, non comunicando ai dipendenti i dati raccolti tramite il GPS. La società si era limitata a fornire informazioni generali sulle modalità e gli scopi del trattamento dei dati.

Il Garante ha sottolineato che la geolocalizzazione dei dipendenti, derivante dai dati del GPS, rappresenta un trattamento di dati personali, specialmente durante la lettura dei contatori. Pertanto, ha ordinato alla società di fornire ai dipendenti i dati relativi alle specifiche coordinate geografiche raccolte dal GPS e tutte le altre informazioni richieste.

Infine, il Garante ha precisato che la società avrebbe dovuto fornire motivazioni specifiche nel caso in cui non avesse potuto soddisfare completamente le richieste dei dipendenti, ricordando ai dipendenti il loro diritto di presentare reclamo al Garante o di intraprendere azioni legali.

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