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Legislatori UE lavorano per regolare ChatGPT e l’intelligenza artificiale generativa

Tempo di lettura: 2 minuti. L’Unione Europea accelera per creare una normativa che incida sull’IA generativa

Tempo di lettura: 2 minuti.

Solo pochi mesi fa, l’intelligenza artificiale generativa non era al centro dei piani dei legislatori dell’UE per la regolamentazione di tecnologie come ChatGPT. Tuttavia, l’esplosione di interesse per l’IA generativa ha spinto i membri del Parlamento europeo (MEP) ad aggiornare rapidamente le norme, portando a una nuova bozza di legislazione che identifica la protezione del copyright come elemento centrale nel controllo dell’IA.

La genesi della nuova bozza di legislazione

Interviste con quattro legislatori e due altre fonti vicine alle discussioni, rivelate da Reuters in esclusiva, svelano per la prima volta come, in soli 11 giorni, un piccolo gruppo di politici abbia elaborato quella che potrebbe diventare una legislazione storica, ridefinendo il panorama normativo per OpenAI e i suoi concorrenti. La bozza di legge non è definitiva e gli esperti ritengono che ci vorranno anni perché entri in vigore.

Cambimenti dell’ultimo minuto

Dall’uscita di ChatGPT a novembre, l’app è diventata la più popolare di tutti i tempi, attirando l’attenzione dei giganti della tecnologia e degli investitori nelle startup di IA generativa come Anthropic e Midjourney. La popolarità di queste applicazioni ha portato il commissario UE per l’industria Thierry Breton e altri a chiedere la regolamentazione dei servizi simili a ChatGPT.

La proposta di modifica per la trasparenza sul copyright

Il 17 aprile, due MEP, Dragos Tudorache e Brando Benifei, hanno proposto modifiche che obbligherebbero le aziende con sistemi di IA generativa a divulgare eventuali materiali protetti da copyright utilizzati per addestrare i loro modelli. La nuova proposta ha ricevuto il sostegno trasversale dei partiti.

Le nuove proposte per i “modelli di base”

Secondo le nuove proposte che riguardano i “modelli di base”, aziende come OpenAI, sostenuta da Microsoft, dovrebbero divulgare eventuali materiali protetti da copyright, come libri, fotografie e video, utilizzati per addestrare i loro sistemi. Le aziende di IA hanno affrontato di recente questioni relative alla violazione del copyright, come la causa di Getty Images contro Stable Diffusion per l’uso di foto protette da copyright per addestrare i suoi sistemi.

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