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Verso la fine dell’anno è arrivata una segnalazione alla nostra redazione di un utente truffato in rete mente cercava un lavoro part time. Dal punto di vista statistico, è la prima volta che succede ed è avvilente apprendere come chi ha voglia di lavorare non solo sia costretto a cercare una occupazione, ma quando la trova è anche truffato e ci rimette gli ultimi risparmi accumulati in altri lavori precari.
Un altro aspetto che emerge dalla segnalazione arrivata sul WhatsApp di redazione è la totale sfiducia nei confronti delle attività di indagine finalizzata al recupero dei fondi rubati con maestria dai criminali informatici.
Matrice Digitale è stabilisce sempre un punto nelle conversazioni con i malcapitati: bisogna denunciare il torto subito perchè prima o poi le indagini portano all’arresto dei criminali ed al sequestro di patrimoni che possono essere usati per richiedere dei rimborsi.
Sempre per quanto riguarda i rimborsi, evitare di cercare in rete studi legali che promettono il recupero delle somme da piattaforme che dimostrano di essere delle truffe che sfuggono ai controlli ed alle disposizioni delle autorità giudiziarie. Quindi si rischia nel 99% dei casi, l’uno rimanente è il beneficio del dubbio, di essere truffati due volte come accaduto ad un lettore di Matrice Digitale.
La truffa del lavoro part time
L’utente ha cercato “Lavoro part time su Google” ed è arrivato, attraverso un link sponsorizzato, su un sito web che si spaccia per una filiale italiana della nota multinazionale anglosassone Mark & Spencer.
Dopo aver effettuato la registrazione, la vittima è stata contattata da un amministratore che ha spiegato come guadagnare su un sito di E-Commerce potenziando le recensioni dei prodotti, che successivamente si è rivelato falso. All’interno del portale, era richiesto all’utente malcapitato di svolgere 38 incarichi e che, una volta terminati, si poteva procedere al prelievo del guadagno.
Purtroppo, già al terzo giorno, per completare gli incarichi bisogna investire sempre di più senza la possibilità di recuperare ciò che era stato investito ed è così che la vittima è stata consapevole di aver subito una truffa di cui non ha voluto comunicare l’importo.
Attenzione a questi individui
L’utente truffato ha anche fornito dei contatti degli amministratori del gruppo WhatsApp AGENT109 dove in pochi scrivevano fornendo spiegazioni e la lista dei numeri di telefono dei partecipanti non può essere pubblicata da Matrice Digitale, mentre ci si assume la responsabilità di mostrare gli admin del gruppo.
Se qualcuno dovesse riconoscersi nelle miniature, farebbe meglio a denunciare alla Polizia Postale la truffa subita ed a smettere di partecipare agli incarichi.
Sarah Butler è l’admin con cui la vittima è stata in contatto per il tempo che ha partecipato al “lavoro” e si presenta con questo aspetto:
Oppure con questo
Analisi del sito www.marksspenserx.com
Il sito internet www.MARKSSPENCERX.COM è ancora nelle proprietà dei criminali ed è stato disattivato perchè non risulta più raggiungibile ma da un’analisi dei dati di intestazione si arriva ad un altro sito Internet utilizzato per le truffe online che risponde al dominio www.gname.com e che già si presenta al navigatore moderatamente consapevole come sito rischioso.
E che risponde alla società Gname.com Ltd con sede in Singapore
Che si occupa della registrazione di domini Internet come comunica sul suo profilo social Instagram ed anche uno X Twitter.