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Ban di TikTok : l’Australia prende tempo

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Gli Stati Uniti e il Canada hanno vietato l’uso di TikTok, un’applicazione di social media di proprietà cinese, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale riguardo allo spionaggio e alla possibilità che i dati degli utenti vengano forniti al governo autoritario cinese. L’FBI e la Federal Communications Commission hanno avvertito che ByteDance, la società madre di TikTok, potrebbe condividere i dati degli utenti con il governo cinese. Una legge cinese attuata nel 2017 impone inoltre alle aziende di fornire al governo qualsiasi dato personale rilevante per la sicurezza nazionale del Paese.

TikTok sul banco degli imputati: sicurezza o ennesima sanzione alla Cina?

Il ministro australiano per gli Affari interni e per la Sicurezza informatica, Clare O’Neil, ha dichiarato che il governo non sta attualmente prendendo in considerazione un divieto su TikTok. Tuttavia, Patrik Wikstrom, direttore del Centro di ricerca sui media digitali della Queensland University of Technology, ritiene che l’Australia segua spesso gli Stati Uniti e che un divieto di TikTok in Australia non sarebbe sorprendente.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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