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Boris Johnson vittima di Pegasus, l’accusa: sono stati gli Emirati Arabi Uniti

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Boris Johnson è stato informato che il suo ufficio di Downing Street è stato preso di mira con “molteplici” infezioni sospette utilizzando Pegasus, il sofisticato software di hacking che può trasformare un telefono in un dispositivo di ascolto remoto.

Un rapporto rilasciato dal Citizen Lab dell’Università di Toronto ha detto che gli Emirati Arabi Uniti sono sospettati di aver orchestrato attacchi spyware su No 10 nel 2020 e 2021.

Pegasus è il software spyware sviluppato, commercializzato e concesso in licenza ai governi di tutto il mondo dalla società israeliana NSO Group. Ha la capacità di infettare i telefoni con sistemi operativi iOS o Android.

Citizen Lab ha aggiunto che ci sono stati anche attacchi sospetti al Ministero degli Esteri nel corso degli stessi due anni che sono stati anche associati agli operatori di Pegasus legati agli Emirati Arabi Uniti, così come India, Cipro e Giordania.

I ricercatori, considerati tra i maggiori esperti al mondo nell’individuazione degli attacchi digitali, hanno annunciato di aver fatto il raro passo di notificare a Whitehall l’attacco in quanto “crede che le nostre azioni possano ridurre i danni“.

Tuttavia, non sono stati in grado di identificare gli individui specifici all’interno del No 10 e del Foreign Office che sono sospettati di essere stati violati.

In una dichiarazione, Citizen Lab ha detto: “Confermiamo che nel 2020 e 2021 abbiamo osservato e notificato al governo del Regno Unito molteplici casi sospetti di infezioni spyware Pegasus all’interno delle reti ufficiali del Regno Unito. Questi includevano: l’ufficio del primo ministro (10 Downing Street) [e] il Foreign and Commonwealth Office. Le sospette infezioni relative al FCO erano associate a operatori di Pegasus che colleghiamo agli Emirati Arabi Uniti, India, Cipro e Giordania. La sospetta infezione presso l’ufficio del primo ministro britannico era associata a un operatore Pegasus che colleghiamo agli Emirati Arabi Uniti“.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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