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Google sospende le monetizzazioni sulle notizie di guerra. Non sappiamo come e a chi.

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Tempo di lettura: 2 minuti.

Il mondo dell' è sempre in continua evoluzione, ma c'è una realtà incontrovertibile che da anni caratterizza il contesto editoriale: i pesci grossi mangiano i piccoli e nonostante questo continuano a morire di fame.

Un paradosso che porta invece ad ingrassare gli unici vincitori dello schema editoriale: gli algoritmi dei Big americani. Le notizie sono diventate come gli hotel di Booking dove la struttura fa entrare una multinazionale che gli spilla una buona percentuale e gli garantisce un introito fisso sulla base delle prenotazioni.

Peccato però che i media non hanno solo il compito di vendere, ma di informare ed in un modo diverso tra loro, altrimenti non ci sarebbe la libertà di espressione, ma un pensiero unico. I detentori di algoritmi come , per la su web, o i network, come e , non hanno delle regole universali, anzi, più volte è emersa l'esistenza di una sorta di lista elitaria di aziende che possono fare di più rispetto ad altre di meno.

La da parte di AdSense inviata alle aziende dove avvisa la sospensione dei contenuti che negano, sfruttano il conflitto ucraino, lascia perplessi molti.

  • Un giornale che si occupa di difesa e parla del conflitto, verrà penalizzato?
  • Questo non è dato saperlo, così come è sicuro il fatto che alle teste giornalistiche sarà consentito di avere questi contenuti ed essere remunerate?
  • Nemmeno questo è certo per tutte le redazioni visto che i grandi sono essenzialmente tutelati mentre i piccoli no e rischiano di lavorare a vuoto. Siamo sicuri che questo può aiutare il web ad essere un posto migliore e più veritiero nel raccontare le atrocità della ?

Un provvedimento del genere tiene sicuramente a distanza i predatori delle notizie facili e sensazionalistiche, ma non aiuta chi invece si impegna e non gode nè di fondi pubblici nè di editori con le spalle grosse alle spalle.

L'informazione ha un costo, ma questo non è considerato da Google che rappresenta l'emblema del libero per eccellenza, anzi, la concentrazione di poche testate, certificate nei contenuti dalla multinazionale, semplificherebbe di molto non solo il processo di pagamento delle quote pubblicitarie, ma chiuderebbe l'informazione in un imbuto facilmente gestibile e sensibile alle pressioni esterne di provvedimenti economici arbitrari di una privata.

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Silent Skimmer: la campagna scraping colpisce le pagine di pagamento dei siti web

Tempo di lettura: 3 minuti. Sfruttata una vulnerabilità nota per ottenere l’accesso iniziale e compromettere i server web

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Tempo di lettura: 3 minuti.

Una nuova campagna di skimming rivolta alle attività di pagamento online sarebbe stata rilevata nel Nord America e America Latina.

Soprannominata Silent Skimmer, la campagna sarebbe attiva da un anno. In particolar modo il Team di e di Blackberry ritiene che l'attore responsabile, seppure non identificato, provenga dalla regione APAC (Asia-Pacifico) in particolar modo dalla e sfrutti per l'accesso iniziale una nota, implementando infine sui server web compromessi una serie di strumenti per lo scraping dei pagamenti allo scopo di recuperare dati finanziari sensibili.

La campagna è attiva da oltre un anno e si rivolge a diversi settori che ospitano o creano infrastrutture di pagamento, come le attività online e i fornitori Point of Sales (POS). Abbiamo scoperto prove che suggeriscono che l'autore della minaccia conosce bene la lingua cinese e opera prevalentemente nella regione Asia-Pacifico (APAC)”, si legge nel post sul blog.

Sfruttamento vulnerabilità

In pratica una volta compromesso il sito web l'attaccante accede alle pagine di pagamento dei siti Web per distribuire uno web skimmer e rubare numeri di carte di credito degli acquirenti online per poi esfiltrarli. Per compromettere il server web l'attore sfrutterebbe un difetto di deserializzazione .NET tracciato come CVE-2019-18935 per l'esecuzione remota di codice sui server presi di mira.

Lo sfruttamento di  CVE-2019-18935  può comportare l'esecuzione di codice remoto (RCE). Il processo di , in questo caso, prevede che l'aggressore carichi una DLL in una directory specifica sul server di destinazione. Questo passaggio dipende completamente dal fatto che il server Web disponga dei permessi di scrittura. Una volta caricata, la DLL viene caricata nell'applicazione utilizzando un exploit che sfrutta la deserializzazione non sicura“, spiegano i ricercatori.

La DLL darà inizio ad una catena d'infezione che tramite script PowerShell, scaricherà:

  • un (server.ps1) per il controllo remoto ed eseguire numerose funzioni;
Fonte Blackberry
  • uno skimmer web ovvero tre diversi file JavaScript offuscati (“compiled.js”, “jquery.hoverIntent.js” e “checkout.js”) scelti in base alla configurazione del sito web.

Il codice dannoso presente in tutti e tre i file JavaScript ha lo stesso intento: sottrarre i dettagli di pagamento quando si verifica un evento specifico e quindi esfiltrare i dati finanziari.“, continua la spiegazione degli esperti.

Fonte Blackberry

Escalation degli attacchi

Nel loro rapporto, i ricercatori di Blackberry hanno constatato che inizialmente l'ambito della campagna era limitato alle aziende della regione APAC e che dall'ottobre 2022 l'aggressore ha esteso il target al e al Nord America, registrando in particolare un improvviso aumento degli attacchi a partire da maggio 2023.

Sebbene l'autore abbia adattato la propria infrastruttura C2 alla geolocalizzazione delle vittime utilizzando dei server VPS (Virtual Private Server) come server C2 e gli obiettivi finora siano stati singoli siti web, sulla base dei dati di ricerca esistenti e dell'espansione nel tempo della geolocalizzazione delle vittime, il team Blackberry ritiene che sia ragionevole aspettarsi in futuro più attacchi e una estensione della superfice d' contro sistemi simili nella stessa e in nuove regioni.

L'autore della minaccia utilizza i propri server di comando e controllo per ospitare tutti i servizi utilizzati in questa campagna. In particolare il file server HTTP (HFS- HTTP File Server) ospiterebbe un toolkit completo per attività post-sfruttamento.

Fonte Blackberry
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MOVEit: 10 anni di dati rubati dal registro dei neonati

Tempo di lettura: 2 minuti. BORN ritira la vista Basic HTML di Gmail, spingendo gli utenti verso la vista Standard più moderna e sicura, nonostante le preoccupazioni legate all’accessibilità e all’uso di hardware più vecchio.

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moveit

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il registro delle nascite finanziato dal governo dell'Ontario ha confermato una violazione dei dati che colpisce circa 3,4 milioni di persone che hanno cercato cure per la gravidanza, incluso il dato sanitario personale di quasi due milioni di neonati e bambini in tutta la provincia canadese. BORN Ontario ha dichiarato che gli hanno copiato più di un decennio di dati, inclusi quelli relativi a fertilità, gravidanza, neonati e assistenza sanitaria infantile offerti tra gennaio 2010 e maggio 2023.

Dettagli del data breach

La notizia della violazione arriva dopo che l'incidente è stato scoperto il 31 maggio. Non è noto per quale motivo BORN abbia impiegato mesi per notificare agli individui interessati che le loro informazioni erano state compromesse. BORN ha attribuito il cyberattacco all'hack di massa mirato a MOVEit, uno strumento di trasferimento file utilizzato dalle organizzazioni per condividere grandi set di dati su .

Il gruppo di ransomware e estorsione legato alla Russia, Clop

Il noto gruppo di e estorsione legato alla , Clop, ha rivendicato la responsabilità degli hack di massa di MOVEit, ma non ha ancora rivendicato BORN come una delle sue vittime, secondo una del suo sito di perdite sul che per minacciare di pubblicare i dati rubati delle vittime in cambio del pagamento di un riscatto.

Informazioni rubate

I cybercriminali hanno rubato nomi, date di nascita, indirizzi e codici postali e numeri di tessera sanitaria. Le informazioni cliniche rubate includono date di cura e servizio, risultati di test di laboratorio, fattori di rischio per la gravidanza, tipo di parto, procedure e risultati della gravidanza e del parto e assistenza associata.

Impatto dell'hack di massa di MOVEit

L'hack di massa di MOVEit ha finora colpito più di 60 milioni di individui, sebbene solo una frazione delle organizzazioni colpite abbia divulgato i loro incidenti, il numero di vittime è probabile che sia significativamente più alto. Più di mille organizzazioni, comprese le agenzie federali degli Stati Uniti, che si affidavano al MOVEit interessato, sono colpite dall'hack di massa.

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CISA nuove vulnerabilità note e sfruttate aggiunte al catalogo

Tempo di lettura: < 1 minuto. La CISA aggiunge tre nuove vulnerabilità al suo catalogo, evidenziando l’importanza della tempestiva risoluzione per ridurre i rischi di cyberattacchi.

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Introduzione: La ha recentemente aggiunto tre nuove al suo Catalogo delle Vulnerabilità Note Sfruttate, basandosi su prove di sfruttamento attivo. Queste vulnerabilità rappresentano frequenti vettori di per attori cyber malintenzionati e pongono rischi significativi per l'impresa federale.

Le vulnerabilità aggiunte sono le seguenti:

  • CVE-2023-41991: vulnerabilità di in diversi prodotti legata alla non corretta validazione dei certificati.
  • CVE-2023-41992: vulnerabilità di Apple in diversi prodotti relativa all'escalation di privilegi del kernel.
  • CVE-2023-41993: vulnerabilità di Apple in diversi prodotti legata all'esecuzione di codice WebKit.

Direttiva Operativa Vincolante (BOD) 22-01

La BOD 22-01 ha istituito il Catalogo delle Vulnerabilità Note Sfruttate come un elenco vivente di vulnerabilità note (CVE) che comportano un rischio significativo per l'impresa federale. Questa direttiva richiede che le agenzie Federal Civilian Executive Branch (FCEB) risolvano le vulnerabilità identificate entro la data prevista per proteggere le reti FCEB contro minacce attive.

Raccomandazioni della CISA

Sebbene la BOD 22-01 si applichi solo alle agenzie FCEB, la CISA esorta fortemente tutte le organizzazioni a ridurre la loro esposizione agli , dando la priorità alla tempestiva risoluzione delle vulnerabilità del Catalogo come parte delle loro pratiche di gestione delle vulnerabilità. La CISA continuerà ad aggiungere vulnerabilità al catalogo che soddisfano i criteri specificati.

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