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Continuano le pressioni sul presidente dell’Interpol: deve essere allontanato

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Prima di essere eletto presidente di INTERPOL, il maggior generale Ahmed Nasser al-Raisi è stato oggetto di diverse accuse di violazione dei diritti umani in relazione al suo ruolo di applicazione della legge negli Emirati Arabi Uniti. Per esempio, i britannici Matthew Hedges e Ali Issa avevano presentato due denunce separate per tortura, accusando Al-Raisi di abusi razziali, psicologici e fisici mentre erano in custodia delle autorità degli Emirati nelle prigioni emiratine. Inoltre, Al-Raisi avrebbe commesso “atti di tortura e barbarie” contro l’attivista per i diritti umani Ahmed Mansour, che è accusato di “insultare lo status e il prestigio degli EAU“. Gli EAU hanno negato tutte le accuse riguardanti Al-Raisi.

Le accuse di violazione dei diritti umani da parte degli EAU e di Al-Raisi sono state avanzate in molteplici indagini e cause in Gran Bretagna, Svezia, Norvegia e Francia.

Di particolare preoccupazione per le autorità francesi devono essere le denunce presentate dal Gulf Centre for Human Rights che accusa Al-Raisi di “atti di disumanità e tortura” nei confronti di Ahmed Mansoor (l’attivista per i diritti umani menzionato sopra). Se i procuratori francesi perseguono questa denuncia penale, Al-Raisi potrebbe essere ritenuto responsabile dei presunti crimini. Quando le denunce sono state presentate l’anno scorso, la corte le ha respinte per mancanza di giurisdizione personale su Al-Raisi che ricordiamolo è stato eletto l’anno scorso dall’Assemblea Generale dello scorso anno, dove Al-Raisi è diventato presidente di INTERPOL nel 2021 e ha ricevuto il 68,9% dei voti espressi dai paesi membri nella 89a Assemblea Generale di INTERPOL.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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