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Falla per il lettore Blu-Ray di Playstation5, consente l’accesso per Homebrew

Un ingegnere esperto in sicurezza IT ha trovato un bug nei lettori Blu-Ray di PlayStation, potrebbe consentire l’esecuzione di homebrew su diverse generazioni di hardware.
La falla di sicurezza trovata potrebbe riguardare due generazioni di console PlayStation e forse anche PS3. Le console, se confermato, sarebbero esposte a un enorme potenziale modding del software. La falla rivelata utilizza un bug nel modo in cui il sistema gestisce i dischi Blu-Ray ed apre la porta al codice personalizzato.
Sony è storicamente molto protettiva nei confronti della sicurezza della linea PlayStation, correggendo le falle e impedendo ai proprietari di modificare le proprie console. Questo di solito viene fatto per prevenire azioni di pirateria sui giochi, ma blocca anche gli sviluppatori in buona fede che cercano semplicemente di creare software personalizzato per le varie generazioni di Playstation.
L’ingegnere esperto in sicurezza Andy Nguyen ha rivelato, in una conferenza del settore, una falla. Questa consentirebbe l’esecuzione di codice arbitrario su sistemi PS4 e PS5, aprendo essenzialmente la porta ad eventuali aggressori che vogliano eseguire un codice personalizzato su entrambe le console.

Questo sarebbe un passo importante per portare le personalizzazioni su PS5, andando contro la politica e le regole di Sony, e un’opzione che potrebbe diventare un punto di partenza affidabile per le modifiche. Si ipotizza che la procedura funzioni anche su PS3, sebbene la presentazione resti generica e non mostri il metodo per ottenerla.

La nuova procedura trovata ha attirato rapidamente l’attenzione di figure di spicco nella comunità del modding, con alcuni che lo hanno paragonato all’hack di FreeDVDBoot per PlayStation2.
FreeDVDBoot consente di eseguire i giochi da dischi di backup masterizzati, senza alcuna modifica all’hardware della console. I dischi di backup possono essere l’ideale per i collezionisti poiché giocare a giochi rari utilizzando i dischi ufficiali può essere rischioso, infatti se il disco ufficiale si rompe potrebbe essere costoso sostituirlo.
Il modding stesso è importante per la comunità dei collezionisti e appassionati poiché i media fisici non durano per sempre e fanno appello anche agli hobbisti che amano sviluppare giochi e altri software personalizzati per console. Tuttavia, Sony cerca costantemente di respingere i tentativi di modding, in particolare ricordiamo la rimozione di Linux dalla PS3 nel lontano 2010 dopo essere stato sfruttato per modificare il software di sistema principale. Sfortunatamente per Sony, all’epoca la rimozione di Linux provocò l’indignazione della comunità che finì per alimentare gli sforzi per decifrare nuovamente il sistema.
Nonostante la PS4 sia difficile da modificare, è apparso sulla scena l’hacking del firmware 9.0 con una fiorente comunità di sviluppatori homebrew che si è costruita attorno ad essa. Man mano che vengono scoperte falle da sfruttare con la PS5 sarà, probabilmente naturale, che gli appassionati del settore trovino un filone di attività anche su PS5.
N.d.A: Ricordiamo che ogni modifica o hacking dei sistemi Sony Playstation rappresenta un’azione contraria alla politica di Sony e chi la mette in atto lo fa a suo rischio e pericolo, ci preme sottolineare questo aspetto perchè vogliamo raccontare tutti gli aspetti delle tecnologia e sottolineiamo come la sicurezza dei propri dati passa sempre attraverso software e hardware ufficiali.
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Mario Adinolfi da “gay represso” a “uomo incinto che abortisce”. Online vignetta della vergogna
Tempo di lettura: < 1 minuto. Per alcuni sostenitori del fumettista è satira, ma per molti invece è oltre il cattivo gusto

Il giornalista Mario Adinolfi è stato disegnato come protagonista di una vignetta vietata ai minori. L’autore è il profilo Instagram ebubumysticfarm che appartiene alla comunità LGBTQ+ con cui Adinolfi si scontra costantemente nel dibattito quotidiani sui temi legati ai diritti arcobaleno.
Aldilà del contenuto vietato ai minori disponibile, insieme ad altri dove addirittura c’è riferimento alla coprofagia, su un social dove il limite di età è di 13 anni, quello che sorprende è l’assenza di una presa di distanza da parte di un componente della comunità arcobaleno in favore del giornalista.
Ed è qui che il confine tra satira ed offesa è molto sottile, leggendo i commenti da parte degli utenti, è visibile l’indignazione generale, ma non mancano i “te la sei meritata per via delle tue posizioni“.
La domanda che è giusto porsi è un’altra e lo fa un utente tra i commenti al post pubblicato dallo sciagurato protagonista della vignetta: se questo disegno fosse stato disegnato con i volti di Boldrini o Luxuria, la reazione dell’opinione pubblica e degli stakeholders politici sarebbe stata accondiscendente oppure avrebbero chiesto la rimozione e la condanna in sede di giudizio per l’autore della vignetta?
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Banche, Garante: necessarie verifiche puntuali prima di comunicare i dati dei clienti

Le banche devono effettuare verifiche puntuali prima di comunicare i dati dei propri clienti ad altre persone, anche perché soggetti in precedenza autorizzati a conoscerli, nel tempo potrebbero aver perso questa facoltà. Lo ha affermato il Garante per la privacy, definendo il procedimento avviato a seguito del reclamo di una ragazza all’epoca dei fatti già maggiorenne, che contestava a una banca la comunicazione dei dati del proprio conto corrente a suo padre. Tali informazioni erano state poi prodotte in un giudizio pendente dinanzi al Tribunale.
Rispondendo alla richiesta di informazioni del Garante l’istituto di credito confermava quanto denunciato, ma a giustificazione dell’accaduto invocava la buona fede del proprio dipendente. Secondo la banca, infatti, l’operatore aveva consegnato al padre della reclamante copia della movimentazione del conto corrente della figlia perché in precedenza egli era autorizzato ad operare sul rapporto bancario, in quanto esercente la potestà genitoriale fino al raggiungimento della maggiore età della ragazza. Inoltre la conoscenza personale del padre, un ex dipendente della banca, aveva indotto l’impiegato a ritenere il genitore ancora autorizzato ad accedere ai dati contabili della figlia, senza effettuare alcuna verifica.
Giustificazioni insufficienti per l’Autorità, che ha dichiarato fondato il reclamo e ritenuto illecito il comportamento tenuto dalla banca tramite un proprio dipendente, il quale ha effettuato un accesso ai dati bancari della reclamante e li ha comunicati ad un terzo non autorizzato, in violazione della normativa sulla protezione dei dati personali. Inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dalla banca, l’Autorità ha ritenuto non applicabile al caso l’esimente della buona fede. In base al costante orientamento della giurisprudenza, infatti, l’errore rileva quale causa di esclusione della responsabilità solo quando è inevitabile, ossia in presenza di circostanze tali da indurre l’autore della violazione al convincimento della liceità del suo agire o se comunque abbia fatto il possibile per osservare la legge. Circostanze che, appunto, non sono state riscontrate nel caso in esame.
Il Garante ha quindi applicato alla banca una sanzione amministrativa di 100mila euro, anche tenuto conto che l’istituto – già in passato destinatario di un provvedimento analogo – non ha dimostrato, nel rispetto del principio di responsabilizzazione (accountability), di aver adottato o solo avviato un’adeguata riflessione sulle istruzioni fornite al personale riguardo alle richieste di accesso ai dati bancari, limitandosi a richiamare le attività formative genericamente erogate.
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Bitcoin a 250.000 dollari? Sicuramente non oggi e nemmeno domani
Tempo di lettura: 2 minuti. Le cripto non solo non crescono, ma c’è timore di altri crolli ed è sempre più chiaro il loro rapporto che li lega agli indizi azionari tecnologici

Il Bitcoin (BTC) è stato scambiato a circa 20.800 dollari, riducendo alcuni dei suoi guadagni della scorsa settimana.
La più grande criptovaluta per capitalizzazione di mercato oscilla al di sopra del livello chiave di 20.000 dollari, ma gli analisti non sono ottimisti sulle prospettive di un rally duraturo.
Simon Peters, analista cripto di EToro, ha affermato che le criptovalute hanno sofferto dello stesso mix tossico di scarsi guadagni aziendali, inflazione e rialzi dei tassi delle banche centrali che hanno danneggiato le azioni e altri asset quest’anno. I prezzi delle criptovalute sono sempre più correlati agli indici azionari, in particolare a quelli con una forte componente tecnologica. Craig Erlam, analista senior di mercato di Oanda, ha affermato che i rally del bitcoin riflettono un sentimento complessivamente negativo nei confronti degli asset più rischiosi.
Tuttavia, il panico per i problemi del prestatore di criptovalute Celsius Network e per l’insolvenza dell’hedge fund Three Arrows Capital sembra essersi attenuato.
Greenberg ha dichiarato di “osservare la SMA (media mobile semplice) a 200 settimane, a 22.650 dollari, come prezzo chiave da riconquistare e mantenere per vedere un ritorno a range di trading più elevati nel settore delle criptovalute”.
La maggior parte delle altre criptovalute è scivolata lunedì. Ether (ETH), la seconda criptovaluta per importanza, è stata scambiata di recente a poco meno di 1.200 dollari, con un calo del 2,3% nelle ultime 24 ore.
Il token MATIC di Polygon, uno dei maggiori rendimenti della scorsa settimana, ha guidato i ribassi tra le altcoin, con un calo del 9,8%.
Nei mercati tradizionali, il timore di una recessione ha frenato l’ottimismo che ha alimentato il rimbalzo della scorsa settimana: il sentimento ribassista degli investitori è aumentato di 11,4 punti percentuali, raggiungendo il 58,3%, mentre quello rialzista è sceso al 19,4%, secondo il sondaggio AAII sull’ottimismo degli investitori a breve termine, citato dalla società di ricerche di mercato Macro Hive in una nota.
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