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Sicurezza Informatica

Final Fantasy 14: modder accusato di aver inserito un malware nel codice

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Uno sviluppatore di una mod di Final Fantasy 14 è stato criticato per aver inserito intenzionalmente malware potenzialmente pericoloso nel codice che forza un arresto del computer. Tutti gli strumenti di terze parti sono contro i termini di servizio per il MMORPG e la settimana scorsa il direttore e produttore Naoki Yoshida ha dichiarato di essere “estremamente deluso” dall’utilizzo delle mod.

Tuttavia, GShade è una mod popolare per modificare l’estetica del gioco senza influire sulla giocabilità.

Messaggi Discord trapelati dal sviluppatore di GShade, Marot Satil, rivelano che il malware è stato deliberatamente inserito nel codice della mod che poteva forzare un arresto del computer se i file di GShade fossero stati accessibili da un’applicazione di terze parti. Il malware sembra essere stato incluso per insegnare una lezione sul mod. “Questo doveva essere una lezione per te specificamente su questo approccio al problema; qualsiasi cosa poteva essere nel payload e saresti stato responsabile per distribuirlo alle persone e attivarlo”, recita il messaggio diretto.

I giocatori sono rimasti in subbuglio in seguito alla notizia. Marot Satil è stato riportato bandito da un popolare Discord di Final Fantasy 14 e una dichiarazione sul subreddit del gioco chiama specificamente GShade. Dopo aver verificato le modifiche apportate dallo sviluppatore di GShade al loro programma, non appoggeremo più lo strumento come risorsa comunitaria e i suoi link sono stati rimossi dal nostro server, recita la dichiarazione. Una indagine di Github ha portato alla rimozione di GShade dal servizio di hosting. Questa controversia di GShade è ulteriore motivo per cui non si dovrebbero usare strumenti di terze parti con il gioco, poiché non si sa mai quale malware potrebbe essere incluso.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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