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Gli hacktivisti mettono in guardia il regime iraniano dalle soffiate sul nucleare

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Un gruppo di hacker afferma di aver ottenuto documenti sulle attività atomiche della Repubblica islamica e che li pubblicherà se il governo non interromperà la repressione dei manifestanti. Il gruppo, che si fa chiamare Black Reward, ha affermato venerdì che il sistema di posta elettronica interno della Nuclear Power Production and Development Company iraniana è stato violato. Black Reward ha avvertito che pubblicherà i dati ottenuti entro 24 ore se la Repubblica islamica non rilascerà tutti i prigionieri politici e i manifestanti detenuti. Il gruppo di hacktivisti ha affermato che i funzionari della Repubblica islamica sanno bene quale impatto avrà il rilascio di questi dati violati sul loro “sciatto programma nucleare”. “Non c’è altra soluzione che cedere alle richieste popolari, il che significa la fine della Repubblica islamica”, ha affermato Black Reward. All’inizio della settimana, il gruppo ha anche annunciato di aver violato le e-mail di dirigenti e dipendenti di Press TV, il canale internazionale di notizie in inglese del governo. Black Reward ha chiesto ai giornalisti di questa rete di essere la “voce del popolo” mentre la Repubblica Islamica sta reprimendo le proteste antigovernative. Molti altri gruppi di hacktivisti, tra cui Anonymous, hanno lanciato attacchi informatici contro le istituzioni governative dall’inizio delle proteste per rovesciare il regime.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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