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Il dark web preoccupa le aziende ma si fa poco per risolvere il problema
Tempo di lettura: 2 minuti. Un nuovo rapporto rivela che le aziende sono preoccupate per le minacce provenienti dal dark web, ma fanno poco per affrontarle
Un recente rapporto di Searchlight Cyber evidenzia come gli addetti all’intelligence siano preoccupati per le numerose minacce che si verificano nel dark web e come le aziende, pur essendo consapevoli del problema, non stiano facendo abbastanza per risolverlo.
I risultati del sondaggio di Searchlight Cyber
Searchlight Cyber, un’azienda leader nell’intelligence sul dark web, ha condotto un sondaggio su circa 1000 addetti all’intelligence di grandi aziende, scoprendo che il 93% di loro è preoccupato per i pericoli provenienti dal dark web, mentre il 72% ritiene che una soluzione fondamentale sia acquisire informazioni sui cybercriminali per proteggere le aziende.
Cosa fanno realmente le aziende?
Le aziende si stanno concentrando sulla raccolta di informazioni relative a strumenti e reti legati al dark web, ma non stanno facendo abbastanza per affrontare il problema. Secondo gli esperti, il 71% degli addetti all’intelligence vorrebbe vedere i fornitori colpiti sul dark web, ma in realtà il 32% delle persone che utilizzano i dati di intelligence provenienti dal dark web li impiega per pianificare e attuare attacchi alla catena di fornitura.
La posizione di Ben Jones, capo di Searchlight Cyber
Ben Jones sostiene che le aziende non stiano facendo abbastanza e che abbiano un percorso difficile davanti a loro. Egli osserva un modello distinto tra la raccolta di molte informazioni sulle minacce e i dati provenienti dal dark web, utilizzati per ottenere una buona postura di sicurezza. Raccogliendo più informazioni, le aziende potranno familiarizzare con il modo in cui i criminali operano e aumentare le possibilità di identificare gli attacchi.
Differenze tra settori nell’affrontare le minacce del dark web
Le ricerche mostrano che le aziende di vari settori rispondono in modo diverso alle minacce provenienti dal dark web. Il settore finanziario è quello più attivo nella raccolta di dati, con l’85% delle aziende che estraggono informazioni da questa parte del web. Al secondo posto si trova il settore sanitario, con il 57%, mentre il settore petrolifero e del gas potrebbe migliorare, dato che solo il 66% dei CISO raccoglie dati dal dark web.
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Edge vulnerabilità consentiva installazioni occulte di estensioni dannose
Tempo di lettura: 2 minuti. Una vulnerabilità in Microsoft Edge avrebbe potuto permettere installazioni occulte di estensioni dannose, evidenziando preoccupazioni
Una vulnerabilità di sicurezza, ora corretta, in Microsoft Edge avrebbe potuto permettere l’installazione silenziosa di estensioni arbitrarie, aprire le porte a possibili azioni dannose. Questa scoperta, fatta dal ricercatore di Guardio Labs Oleg Zaytsev, sfruttava impropriamente un’API privata inizialmente destinata per fini di marketing.
Breach nella sicurezza di Edge
La falla, identificata come con un punteggio CVSS di 6.5, è stata risolta da Microsoft nella versione stabile di Edge 121.0.2277.83 rilasciata il 25 gennaio 2024. Questo bug rappresentava una significativa preoccupazione per la sicurezza, poiché avrebbe potuto consentire a un attaccante di guadagnare i privilegi necessari per installare un’estensione nel browser, potenzialmente conducendo a una fuga dalla sandbox del browser.
Il problema risiedeva nell’API edgeMarketingPagePrivate
di Edge, accessibile da un insieme di siti web autorizzati di proprietà di Microsoft. Tale API conteneva un metodo, installTheme()
, progettato per installare un tema dallo store Edge Add-ons, ma a causa di una validazione insufficiente, era possibile per un attaccante fornire un identificativo di estensione qualsiasi e farlo installare in modo occculto.
Implicazioni e scenari di attacco
In uno scenario di attacco ipotetico, un attore di minaccia avrebbe potuto pubblicare un’estensione apparentemente innocua nello store di add-on e utilizzarla per iniettare codice JavaScript dannoso in siti come bing.com, che hanno accesso all’API. L’esecuzione dell’estensione mirata sul browser Edge e la visita a bing.com avrebbero automaticamente installato l’estensione selezionata senza il permesso della vittima.
Sebbene non ci siano prove che questa vulnerabilità sia stata sfruttata attivamente, sottolinea la necessità di bilanciare comodità dell’utente e sicurezza. La personalizzazione del browser può involontariamente annullare meccanismi di sicurezza, introducendo nuovi vettori di attacco.
Riflessioni finali
Questo caso evidenzia come sia relativamente facile per gli attaccanti ingannare gli utenti a installare un’estensione che sembra innocua, senza rendersi conto che potrebbe servire come primo passo in un attacco più complesso. La vulnerabilità avrebbe potuto essere sfruttata per facilitare l’installazione di ulteriori estensioni, potenzialmente per guadagno finanziario, aumentando l’importanza di una vigilanza continua nella gestione della sicurezza dei browser.
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CISA vulnerabilità in SharePoint e Apple rilascia aggiornamenti di sicurezza
Tempo di lettura: 1 minuto. CISA segnala vulnerabilità sfruttate in SharePoint ed Apple rilascia aggiornamenti di sicurezza per riparare Safari e macOS.
La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha emesso un avviso per una vulnerabilità di SharePoint di Microsoft attivamente sfruttata che consente l’esecuzione di codice remoto (RCE), mentre Apple ha rilasciato aggiornamenti di sicurezza per una vulnerabilità in Safari e macOS che potrebbe permettere a un attaccante di prendere il controllo di un sistema.
Vulnerabilità in SharePoint di Microsoft
La vulnerabilità di SharePoint, tracciata come CVE-2023-24955, consente agli aggressori autenticati con privilegi di Proprietario del Sito di eseguire codice a distanza su server vulnerabili. Un’altra falla, CVE-2023-29357, permette agli attaccanti di ottenere privilegi di amministratore su server SharePoint vulnerabili bypassando l’autenticazione tramite token JWT falsificati. Queste due vulnerabilità possono essere combinate da aggressori non autenticati per ottenere l’esecuzione di codice remoto su server non aggiornati.
Un proof-of-concept (PoC) per CVE-2023-29357 è stato rilasciato su GitHub, rendendo questa catena di vulnerabilità più accessibile agli attaccanti, anche a quelli meno esperti. Di conseguenza, CISA ha incluso entrambe le vulnerabilità nel suo catalogo di vulnerabilità note ed è stata sfruttata, ordinando alle agenzie federali statunitensi di applicare le patch entro scadenze specifiche.
Aggiornamenti di Sicurezza per Safari e macOS
Parallelamente, Apple ha affrontato una vulnerabilità critica, identificata come CVE-2024-1580, in Safari e macOS che, se sfruttata, potrebbe consentire a un attore di minaccia di prendere il controllo di un sistema interessato. Gli utenti e gli amministratori sono incoraggiati a rivedere gli avvisi rilasciati e applicare gli aggiornamenti necessari per proteggere i loro dispositivi da potenziali compromissioni.
Significato per la sicurezza
Questi avvisi sottolineano l’importanza di mantenere i sistemi aggiornati e di implementare patch di sicurezza tempestivamente per difendersi dagli attacchi informatici. Le organizzazioni dovrebbero dare priorità a questi aggiornamenti per mitigare il rischio di compromissione dei dati e assicurarsi contro l’esposizione a vulnerabilità critica.
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India, malware HackBrowserData mira Difesa ed Energia
Tempo di lettura: 2 minuti. Un attacco di phishing utilizzando malware HackBrowserData mascherato da invito dell’Indian Air Force mira al settore difesa ed energetico indiano.
Le entità governative indiane e le compagnie energetiche sono state prese di mira da attori di minaccia non identificati, che hanno distribuito una versione modificata di un malware open-source per il furto di informazioni, denominato HackBrowserData, utilizzando in alcuni casi Slack come server di comando e controllo (C2). L’attacco è stato mascherato da una mail di phishing che apparentemente conteneva un invito da parte dell’Indian Air Force come raccontato dai ricercatori di Eclecticiq.
Dettagli dell’Attacco
Il malware è stato veicolato tramite un’email di phishing che simulava una lettera di invito dall’Indian Air Force. Dopo l’esecuzione del malware, gli attaccanti hanno utilizzato i canali Slack per caricare documenti interni confidenziali, messaggi di posta elettronica privati e dati memorizzati nella cache dei browser web. Questa campagna, osservata per la prima volta dall’azienda olandese di cybersecurity il 7 marzo 2024, è stata soprannominata “Operazione FlightNight” in riferimento ai canali Slack gestiti dagli avversari.
Le vittime dell’attività malevola includono diverse entità governative in India, relative alla comunicazione elettronica, alla governance IT e alla difesa nazionale. L’attore di minaccia ha compromesso con successo aziende private del settore energetico, estraendo documenti finanziari, dettagli personali dei dipendenti e informazioni sulle attività di trivellazione nel settore petrolifero e del gas. In totale, circa 8,81 GB di dati sono stati sottratti durante la campagna.
L’attacco inizia con un messaggio di phishing contenente un file ISO (“invite.iso”), che a sua volta contiene un collegamento a Windows (LNK) che avvia l’esecuzione di un file binario nascosto (“scholar.exe”) all’interno dell’immagine del disco ottico montato. Contemporaneamente, viene mostrato alla vittima un file PDF fittizio che pretende di essere una lettera di invito dell’Indian Air Force, mentre il malware raccoglie in segreto documenti e dati memorizzati nella cache del browser web, trasmettendoli a un canale Slack controllato dagli attaccanti, denominato FlightNight.
Il malware è una versione modificata di HackBrowserData che, oltre alle sue funzionalità di furto di dati del browser, incorpora capacità di sottrarre documenti (file Microsoft Office, PDF e database SQL), comunicare tramite Slack e evitare meglio il rilevamento mediante tecniche di offuscamento.
Questo attacco sottolinea la crescente sofisticazione degli attori di minaccia che adattano strumenti offensivi disponibili liberamente e sfruttano infrastrutture legittime come Slack, prevalenti negli ambienti aziendali, riducendo tempi e costi di sviluppo e rimanendo sotto il radar.
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