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Sicurezza Informatica

Intellexa multata in Grecia per 50.000 euro

Tempo di lettura: 2 minuti. L’azienda di spyware di proprietà israeliana è stata condannata per non aver collaborato nell’ambito di un’indagine in corso su spyware

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L’Autorità per la protezione dei dati personali in Grecia ha emesso lunedì una multa di 50.000 euro nei confronti dell’azienda israeliana di spyware Intellexa. L’azienda, di proprietà dell’ex ufficiale dei servizi segreti israeliani Tal Dilian, è accusata di non aver collaborato a un’indagine in corso sull’uso di spyware in Grecia. Secondo i media greci, l’Autorità per la protezione dei dati ha avviato un’indagine lo scorso giugno dopo che un software spia è stato trovato nei telefoni di funzionari greci di alto livello e utilizzato per tracciare i movimenti e i dati di queste persone a loro insaputa. In un rapporto ufficiale, l’Autorità per la protezione dei dati afferma di aver condotto un audit all’indirizzo indicato come ufficio di Atene di Intellexa, trovando solo uno studio contabile che lavorava per la società. L’Autorità ha poi controllato la sede principale di Intellexa alla periferia di Atene, trovando gli uffici vuoti.

Lo scorso dicembre, la polizia greca ha fatto irruzione negli uffici di Intellexa, una rete di aziende fondata da Tal Dilian, ex comandante di un’unità di intelligence israeliana top secret. Intellexa è dietro il software spia Predator, utilizzato per la sorveglianza dei telefoni cellulari. La Grecia è ancora nel mezzo di un enorme scandalo politico per le rivelazioni relative al software spia Predator, scoppiato nell’aprile dello scorso anno quando Thanasis Koukakis, un importante giornalista investigativo, ha rivelato che il suo telefono era stato messo sotto controllo con il software. Lo spyware è stato poi trovato sul telefono personale di uno dei principali leader dell’opposizione del Paese, Nikos Androulakis. Secondo la dichiarazione rilasciata dall’Autorità per la protezione dei dati, Intellexa ha ritardato in modo irragionevole a rispondere alle sue richieste e non ha fornito le informazioni in suo possesso rilevanti per l’indagine, che potrebbero fare ulteriore luce sul “Watergate greco” che sta scuotendo il Paese.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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