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Israele, attacco al Ministero della Salute rivendicato da APT iraniano

Tempo di lettura: < 1 minuto. Secondo i media israeliani, gli hacker filo-iraniani con sede in Iraq, che si fanno chiamare Altahrea Team, hanno rivendicato la responsabilità del DDoS.

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Il sito web del Ministero della Salute israeliano ha subito un’interruzione dell’accesso per gli utenti all’estero, a quanto pare a causa di un attacco informatico, ha dichiarato domenica il Ministero.

Il sito web era ancora funzionante per gli israeliani locali. Tuttavia, chi ha cercato di utilizzare il sito dall’estero non ha potuto farlo a intermittenza.

Il ministero ha dichiarato che la questione è stata affrontata internamente e dall’unità di e-Government, un’organizzazione statale responsabile della manutenzione dei servizi internet.

Il sito web del Ministero della Salute israeliano offre informazioni sulle regole per visitare Israele durante la pandemia di Covid in diverse lingue, tra cui l’inglese.

Secondo i media israeliani, gli hacker filo-iraniani con sede in Iraq, che si fanno chiamare Altahrea Team, hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco informatico.

Il gruppo avrebbe scritto sul suo canale Telegram che l’attacco è stato effettuato perché Israele ha bombardato la Striscia di Gaza nel fine settimana, tra le altre ragioni, anche le sanzioni all’Iran che, secondo gli hacker, stanno uccidendo migliaia di persone.

Un altro motivo addotto è stato il sostegno all’Ucraina nel contesto della guerra in corso con la Russia.

“Ora siete nel nostro mirino”, ha scritto il gruppo, secondo il Times of Israel.

La settimana scorsa Altahrea Team ha dichiarato di aver attaccato il sito web del Comune di Gerusalemme e quello dell’azienda di difesa Rafael. Una settimana fa ha rivendicato anche un attacco al sito web del comune di Tel Aviv.

Gli attacchi della scorsa settimana sono stati tutti di tipo Distributed Denial of Service (DDoS), in cui i server dei siti web vengono sopraffatti da richieste di connessione quasi simultanee.

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Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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