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La privacy online e la tutela della vita privata

La tutela della privacy online e la protezione della vita privata sono argomenti di grande importanza nell’era digitale attuale. Con la proliferazione dei dispositivi connessi a internet e l’aumento dei dati personali condivisi online, è diventato sempre più importante prendere in considerazione le questioni relative alla privacy e alla sicurezza online.
La privacy online si riferisce alla protezione dei dati personali degli individui su internet. Ciò include informazioni come il proprio nome, indirizzo e-mail, numero di telefono, indirizzo IP e informazioni sui dispositivi utilizzati per navigare in internet. Questi dati possono essere utilizzati per scopi commerciali, come il targeting degli annunci, o per fini meno nobili, come la diffusione di informazioni personali senza il consenso dell’individuo.
La tutela della vita privata online è importante perché i dati personali possono essere utilizzati per prendere decisioni che hanno conseguenze importanti per le persone, come la valutazione del credito o la determinazione dell’assunzione. Inoltre, la condivisione non autorizzata di informazioni personali può portare a situazioni spiacevoli, come il cyberbullismo o la diffusione di notizie false.
Ci sono diverse misure che gli individui possono prendere per proteggere la loro privacy online. Ad esempio, è possibile utilizzare password sicure e attivare l’autenticazione a due fattori per proteggere gli account online. Inoltre, gli utenti possono utilizzare software di sicurezza per proteggere i loro dispositivi da malware e hacker.
Inoltre, è importante essere attenti alle politiche sulla privacy e sulla sicurezza dei siti web e delle applicazioni utilizzate. In molti casi, gli utenti possono modificare le impostazioni per limitare la quantità di informazionioni condivise con i siti e le applicazioni. Inoltre, gli utenti possono leggere le informative sulla privacy e i termini di servizio per capire come i propri dati vengono utilizzati e condivisi.
In alcuni casi, gli utenti possono anche optare per utilizzare servizi di navigazione privati o VPN per proteggere la loro attività online e rendere difficile il tracciamento della loro attività da parte di terze parti.
Inoltre, ci sono leggi e normative che proteggono la privacy degli individui online, come il General Data Protection Regulation (GDPR) dell’Unione Europea e il California Consumer Privacy Act (CCPA) negli Stati Uniti. Queste leggi stabiliscono i diritti degli individui in materia di privacy e richiedono alle aziende di proteggere i dati personali degli individui.
In sintesi, la tutela della privacy online e la protezione della vita privata sono questioni cruciali in un mondo sempre più connesso. Gli individui devono essere consapevoli delle misure che possono prendere per proteggere i propri dati personali online e delle leggi e normative che proteggono la loro privacy. Inoltre, è importante che le aziende adottino misure per proteggere i dati degli individui e rispettare i loro diritti.
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Il procuratore generale di New York al fornitore di spyware: avvisa le tue vittime

L’ufficio del procuratore generale di New York ha annunciato una multa di 410.000 dollari per uno sviluppatore di stalkerware che ha utilizzato 16 aziende per promuovere illegalmente strumenti di sorveglianza.
Le piattaforme di stalkerware (o spyware) consentono ai loro clienti di monitorare i telefoni altrui all’insaputa degli utenti. In alcuni casi, se non nella maggior parte, vengono utilizzate anche per monitorare l’attività online dei bersagli e raccogliere informazioni sensibili sugli utenti, come la loro posizione, che in seguito potrebbero essere utilizzate per ricatti o per altri scopi dannosi.
Patrick Hinchy, il venditore di spyware, ha anche accettato di avvisare le vittime dei suoi clienti che i loro telefoni vengono monitorati segretamente utilizzando una delle sue molteplici applicazioni, tra cui Auto Forward, Easy Spy, DDI Utilities, Highster Mobile, PhoneSpector, Surepoint o TurboSpy.
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La Russia apre la sua piattaforma decentralizzata: altro colpo alle sanzioni?

Sberbank, il più grande istituto bancario russo, è pronta a rendere operativa la sua piattaforma di finanza decentralizzata (DeFi) entro maggio. Secondo quanto riportato il 3 febbraio dall’agenzia di stampa russa Interfax, la banca russa a maggioranza statale prevede di avviare il progetto in più fasi, sulla base delle dichiarazioni del direttore di prodotto del laboratorio Blockchain di Sberbank, Konstantin Klimenko. Intervenendo venerdì al 7° Congresso economico di Perm, Klimenko ha dichiarato che la missione di Sberbank è quella di rendere la Russia la nazione leader nelle operazioni di DeFi. Ha poi commentato l’attesissimo progetto, affermando che è in fase di beta testing chiuso e che i test aperti inizieranno a marzo. “Dal 1° marzo passeremo alla fase successiva, non più beta testing ma open testing”, ha dichiarato. “Alla fine di aprile, la piattaforma sarà completamente aperta, e allora sarà possibile effettuare alcune operazioni commerciali su di essa”. Klimenko ha anche detto che la piattaforma DeFi di Sberbank inizierà fornendo la compatibilità solo con il portafoglio MetaMask. Inoltre, si prevede di integrare il progetto con la blockchain di Ethereum, consentendo così il trasferimento senza soluzione di continuità di contratti intelligenti e altri progetti all’interno dell’ecosistema Ethereum.
Sberbank e le sue iniziative blockchain
Sberbank è la più grande banca russa e la terza in Europa, con un patrimonio gestito nel 2021 pari a 559 miliardi di dollari. Tuttavia, il lancio di una piattaforma DeFi rappresenta solo l’ultima incursione di Sberbank nello spazio blockchain. Nel marzo 2022, l’istituto di credito moscovita ha ottenuto dalla Banca di Russia la licenza per operare come scambio di asset digitali, con il diritto di emettere il proprio token digitale. Il giocatore di BitStarz vince 2.459.124 dollari! Potresti essere tu il prossimo grande vincitore?
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Tre mesi prima di questo sviluppo, Sber Asset Management, la filiale di investimento di Sberbank, ha annunciato il lancio del primo exchange-traded fund (ETF) sulla blockchain in Russia. Questo fondo offre agli investitori un’esposizione al portafoglio di aziende leader nel settore della blockchain come Coinbase e Galaxy Digital, proteggendoli al contempo dai gravi effetti della volatilità del mercato delle criptovalute.
Criptovalute in Russia
La posizione della Russia sulle criptovalute è piuttosto ambigua, in quanto vi è molta disparità tra le varie istituzioni di regolamentazione finanziaria. Ad esempio, la Banca di Russia, la banca centrale del Paese, ha ripetutamente espresso il suo scetticismo nei confronti delle criptovalute. Nel gennaio 2022, la banca centrale del Paese ha pubblicato un rapporto in cui raccomandava il divieto assoluto delle criptovalute e di tutte le attività ad esse collegate, ad esempio il mining, descrivendo le criptovalute come uno schema piramidale guidato solo dalla speculazione. In realtà, la Banca di Russia concede solo licenze di scambio digitale per emettere e commerciare altri asset digitali oltre alle criptovalute. D’altra parte, il Ministero delle Finanze russo riconosce un grande potenziale nello spazio delle criptovalute. Ha deciso di adottare un approccio più amichevole, modificando la legge sulle valute digitali per includere regolamenti sull’estrazione, l’investimento e il commercio di criptovalute nella nazione dell’Europa orientale. Con il passare del tempo, la Russia dovrà prendere una posizione chiara sulle operazioni di criptovaluta, bilanciando le sue preoccupazioni finanziarie con i potenziali benefici di questa tecnologia nascente. Nel frattempo, il mercato delle criptovalute rimane in crescita, con un valore di mercato totale di 1,03 trilioni di dollari secondo i dati di TradingView.
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Attacco hacker alla Federico Secondo? Vero, ma senza danni
Tempo di lettura: < 1 minuto. Fonti interne all’Università minimizzano l’accaduto e spiegano in esclusiva a Matrice digitale le cause.

Secondo quanto riportato da Red Hot Cyber, nella giornata del grande attacco informatico che ha colpito l’Italia c’è stato un colpo portato a segno all’università Federico Secondo di Napoli. La notizia dell’attacco ransomware riuscito è stata verificata grazie ad un sistema di rilevamento delle pagine infette su larga scala che ha restituito l’avvenuta infezione ransomware su pc della rete e, su 19 colpi riusciti, uno di questi era del prestigioso ateneo.

Matrice Digitale ha contattato due fonti interne all’università che hanno confermato l’avvenuta infezione, spiegando però che il bersaglio colpito non era un server strategico nella rete perchè di tipo “sandbox” e precisamente un ambiente di prova, spesso slegato dal normale flusso di ambienti predisposti per lo sviluppo e il test delle applicazioni.
La notizia dell’attacco è quindi corretta, così come anche la richiesta del riscatto, ma è doveroso precisare che il bersaglio colpito era in realtà un vasetto di miele messo ad arte dagli accademici per attirare gli attaccanti in una trappola.
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