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Lavoro e cybersecurity: 3,5 milioni di posti mancanti entro il 2025. Ci pensa Microsoft

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La sicurezza informatica continua ad essere una minaccia significativa per i governi, le aziende e gli individui di tutto il mondo. Dalle interruzioni della catena di approvvigionamento agli attacchi ransomware, i criminali informatici sono diventati sempre più sofisticati e il panorama delle minacce più vario.

Un mercato ancora inesplorato che produrrà nel futuro breve ben 3,5 posti di lavoro nel mondo da coprire nel 2025 e la situazione attuale non depone a favore sia del mercato occupazionale sia della sicurezza informatica degli impianti in continua espansione e ramificazione.

Proprio per questi motivi, Microsoft sta lavorando con i college statunitensi per aiutare a colmare il divario e aumentare la diversità nella professione. Oggi, Microsoft sta annunciando l’espansione della stessa campagna sulle competenze nella cybersecurity ad altri 23 paesi.

L’espansione vedrà nuovi investimenti mirati nei seguenti paesi: Australia, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, India, Irlanda, Israele, Italia, Giappone, Corea, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Romania, Sud Africa, Svezia, Svizzera e Regno Unito dove è presente un elevato rischio di minacce informatiche, insieme a un divario significativo nelle loro forze di lavoro di cybersecurity sia in termini di numero di professionisti impiegati nel settore rispetto alla domanda, così come una mancanza di diversità.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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