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L’ex CEO di NSO e l’ex cancelliere austriaco fondano una startup di cybersecurity
Tempo di lettura: 4 minuti. Dream Security, che difende i siti delle infrastrutture critiche dagli attacchi informatici, tra cui impianti petroliferi, idrici ed energetici, raccoglie 20 milioni di dollari nel primo round di finanziamento
Mesi dopo aver lasciato l’incarico di CEO di NSO Group, l’azienda di cyberspionaggio in crisi di cui è stato cofondatore, Shalev Hulio si è unito all’ex cancelliere dell’Austria, Sebastian Kurz, per fondare una startup di cybersicurezza che difenderà i siti di infrastrutture critiche come petrolio, acqua e impianti energetici dagli attacchi informatici. La startup, chiamata Dream Security, lavorerà anche con enti e agenzie governative, concentrandosi in primo luogo sull’Europa, come ha riportato mercoledì il quotidiano economico israeliano Globes. La nuova società ha raccolto un eccezionale pre-seed round di 20 milioni di dollari con un gruppo di investitori guidati da Dovi Frances, un venture capitalist israelo-americano e fondatore della società di investimenti Group 11. Gil Dolev, fondatore ed ex fondatore di Dream Security, ha raccolto 20 milioni di dollari.
Gil Dolev, fondatore ed ex CEO di Wayout Group, una società di raccolta di informazioni incentrata sui dispositivi IoT (Internet of Things), si unirà alla nuova azienda come membro del team fondatore. I legami tra Dolev e Hulio risalgono a molti anni fa. Dolev è il fratello del presidente di NSO Group Shiri Dolev e Wayout Group è stata acquisita da una società con sede a Herzliya registrata da Shalev, ex presidente esecutivo di NSO, e da NorthPole Bidco SARL, un’entità finanziaria affiliata a NSO. Tra gli altri investitori di Dream Security figurano l’imprenditore Adi Shalev, uno dei primi investitori di NSO, e una serie di imprenditori del settore israeliano della sicurezza informatica, secondo quanto riportato da Globes. Kurz, che ha lasciato la politica austriaca alla fine dello scorso anno dopo essere stato coinvolto in uno scandalo di corruzione, entrerà a far parte di Dream Security in qualità di presidente e vicepresidente dello sviluppo aziendale, hanno dichiarato i portavoce dell’azienda a Globes e Bloomberg. Kurz, 35 anni, ha guidato il partito conservatore del popolo austriaco ed è diventato cancelliere nel 2017, diventando un forte sostenitore di Israele. Secondo Globes, Kurz ha incontrato Hulio all’inizio di quest’anno durante un viaggio in Israele per cercare opportunità di investimento nelle startup locali. Gli è stato invece chiesto di unirsi alla nuova startup israeliana per aprire le porte alle aziende europee di infrastrutture critiche e ai relativi enti governativi.
L’ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz annuncia di voler lasciare la politica, due mesi dopo essersi dimesso dalla carica di leader a causa di accuse di corruzione, durante una conferenza stampa a Vienna, Austria, il 2 dicembre 2021. Kurz ha dichiarato che, in qualità di cancelliere austriaco, “è stato testimone di molti attacchi ai governi, agli stabilimenti produttivi e agli impianti energetici, la maggior parte dei quali non sono stati pubblicati dai media. Questo ha implicazioni di vasta portata per le catene di approvvigionamento, per le forniture regolari di energia e per i servizi pubblici come l’acqua e gli ospedali”. Hulio ha dichiarato a Bloomberg di aver lasciato “il lato dell’intelligence, quello offensivo se volete, per passare a quello difensivo. Abbiamo visto che la sfida più grande che il mondo cibernetico sta affrontando è quella delle infrastrutture critiche”. Ha dichiarato che la nuova società si concentrerà sui mercati europei “perché ritengo che in questo momento siano quelli che presentano le maggiori minacce a causa della situazione geopolitica”. Dream Security diventerà una delle numerose aziende israeliane di cybersicurezza che proteggono i siti delle infrastrutture critiche, tra cui Claroty, sostenuta da Softbank, che ha raccolto 400 milioni di dollari lo scorso dicembre. Secondo il rapporto, l’azienda aprirà un ufficio a Tel Aviv nel corso dell’anno.
Hulio ha guidato NSO per diversi anni, supervisionando lo sviluppo e la vendita del software di spionaggio di punta dell’azienda, Pegasus, considerato uno dei più potenti strumenti di cyber-sorveglianza disponibili sul mercato, che offre agli operatori la possibilità di prendere il pieno controllo del telefono di un obiettivo, scaricare tutti i dati dal dispositivo o attivare la fotocamera o il microfono senza che l’utente lo sappia. Una filiale di NSO Group vicino alla città meridionale di Sapir, 24 agosto 2021. (AP Photo/Sebastian Scheiner, File) Il software è stato utilizzato da molti Paesi con una scarsa reputazione in materia di diritti umani per violare i telefoni di migliaia di attivisti per i diritti umani, giornalisti e politici, dall’Arabia Saudita al Messico, secondo le indagini approfondite sulle sue attività, l’ultima delle quali è stata condotta lo scorso anno. La società NSO ha dovuto affrontare un fiume di critiche internazionali per queste accuse. La questione è diventata un problema diplomatico con numerosi alleati di Israele, come la Francia, che hanno chiesto risposte dopo che i rapporti hanno rivelato che il software veniva utilizzato nei loro Paesi. NSO deve anche affrontare cause legali da parte di Apple e WhatsApp (di proprietà di Meta/Facebook) che accusano l’azienda israeliana di essersi introdotta nei loro prodotti e di averne violato i termini.
L’azienda ha sostenuto che Pegasus è stato venduto solo a governi stranieri, dopo l’approvazione del Ministero della Difesa israeliano, come strumento per catturare criminali e terroristi. L’azienda afferma di aver adottato misure di salvaguardia per prevenire gli abusi, ma i critici affermano che tali misure non sono sufficienti e la NSO ha riconosciuto di non poter controllare chi i suoi clienti monitorano. Il mese scorso, i membri del Parlamento europeo che indagavano sull’uso di spyware di sorveglianza da parte dei governi dell’Unione Europea hanno criticato aspramente Israele per la mancanza di trasparenza nel permettere la vendita di potenti spyware israeliani ai governi europei che li hanno usati contro i critici. L’uso di Pegasus e di altri software spia è stato scoperto in Polonia, Ungheria, Spagna e Grecia.
L’anno scorso, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha inserito la NSO nella lista nera, danneggiando l’azienda e limitando il suo accesso ai componenti e alla tecnologia statunitensi. NSO sta contestando la designazione. L’azienda è stata danneggiata anche dalla decisione israeliana, presa alla fine dello scorso anno, di inasprire la supervisione delle esportazioni informatiche. Questa decisione, presa sulla scia delle critiche che hanno giudicato troppo lassista la supervisione di Israele sull’industria della sorveglianza digitale, ha ridotto il numero di Paesi che possono acquistare software informatico israeliano da più di 100 a 37.
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Kapeka: nuova backdoor di Sandworm per l’Est Europa
Tempo di lettura: 3 minuti. Kapeka, nuova backdoor utilizzata da Sandworm in attacchi all’Europa orientale, con capacità avanzate di controllo e flessibilità operativa.
Una nuovo backdoor denominata “Kapeka” è stato individuato mentre veniva impiegato in attacchi mirati contro l’Europa orientale, inclusi Estonia e Ucraina. Questo malware, sviluppato dal gruppo di minaccia persistente avanzato (APT) collegato alla Russia, noto come Sandworm, ha mostrato capacità estremamente sofisticate nell’esecuzione di cyber-attacchi, secondo un rapporto di WithSecure.
Caratteristiche del Backdoor Kapeka
Kapeka è una backdoor flessibile scritta in C++ e confezionato come una DLL di Windows. È progettato per mascherarsi da componente aggiuntivo di Microsoft Word per sembrare legittimo e evitare il rilevamento. Il malware è dotato di una configurazione di comando e controllo (C2) incorporata che stabilisce contatti con server controllati dall’attaccante e ottiene istruzioni su come procedere.
Funzionalità del malware
Le funzionalità di Kapeka includono la capacità di leggere e scrivere file, lanciare payload, eseguire comandi shell e persino aggiornare o disinstallare se stesso. Utilizza l’interfaccia COM di WinHttp 5.1 per la comunicazione di rete e impiega il formato JSON per inviare e ricevere dati dal suo server C2. Il backdoor può anche aggiornare la propria configurazione C2 “al volo”, ricevendo una nuova versione dal server C2 durante il polling.
Metodi di propagazione e associazioni
La modalità esatta di propagazione di Kapeka non è ancora stata pienamente identificata, ma le analisi indicano che il dropper del malware viene recuperato da siti web compromessi utilizzando il comando certutil, un esempio di utilizzo di binari legittimi per eseguire attacchi (LOLBin). Kapeka è stato collegato a precedenti famiglie di malware come GreyEnergy e Prestige, suggerendo che potrebbe essere un successore di quest’ultimo, usato in intrusioni che hanno portato al dispiegamento del ransomware Prestige alla fine del 2022.
Implicazioni e significato
L’uso di Kapeka in operazioni di intrusione dimostra un’attività di livello APT, con un alto grado di stealth e sofisticazione, tipico di attacchi attribuibili a origini russe. La sua vittimologia sporadica e il targeting di specifiche regioni geopoliticamente sensibili come l’Europa orientale, evidenziano l’uso strategico di questo malware in operazioni di cyber spionaggio o sabotaggio.
Il backdoor Kapeka rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle informazioni nelle aree colpite. Le organizzazioni in regioni potenzialmente a rischio dovrebbero rafforzare le loro difese e monitorare attivamente per rilevare segni di questo malware sofisticato, adottando misure proattive per proteggere i loro sistemi dagli attacchi.
APT44: pericolo globale del gruppo Sandworm
APT44, noto anche come Sandworm, è una delle unità di sabotaggio informatico più pericolose, attiva nell’ambito dei conflitti geopolitici a favore degli interessi russi. Questo gruppo è associato a numerosi attacchi di alto profilo e continua a rappresentare una minaccia elevata per governi e operatori di infrastrutture critiche a livello mondiale.
Caratteristiche e attività di APT44
APT44 è un gruppo avanzato di minaccia persistente (APT) che ha mostrato una capacità notevole e una tolleranza al rischio elevata nei suoi sforzi per supportare la politica estera russa. L’ampio mandato di questo gruppo lo rende una minaccia imprevedibile, pronta a colpire a breve termine ovunque i suoi obiettivi si allineino agli interessi nazionali russi.
Rischio di proliferazione di nuove tecniche
Le continue innovazioni di APT44 nell’uso di capacità cyber distruttive hanno potenzialmente abbassato la barriera all’ingresso per altri attori statali e non statali interessati a sviluppare i propri programmi di attacco informatico. Questo rischio di proliferazione è una preoccupazione crescente, poiché potrebbe portare a un aumento globale di attacchi cyber sofisticati e distruttivi.
Protezione e Azioni della Comunità
La ricerca di Google ha portato all’identificazione di varie misure per proteggere gli utenti e la comunità più ampia:
- Protezione attraverso Google’s Threat Analysis Group (TAG): I risultati della ricerca migliorano la sicurezza dei prodotti di Google.
- Aggiunte a Safe Browsing: I siti e i domini identificati sono stati aggiunti per proteggere gli utenti da ulteriori sfruttamenti.
- Allerte per attacchi supportati dal governo: Gli utenti di Gmail e Workspace coinvolti ricevono notifiche.
- Programmi di notifica delle vittime: Dove possibile, le vittime vengono informate tramite programmi dedicati.
- Risorse di VirusTotal: Una collezione di indicatori di compromissione legati ad APT44 è disponibile per gli utenti registrati.
Il continuo impegno di APT44 nel campo del cyber sabotage rappresenta una delle minacce più severe e pervasive a livello globale. È essenziale che la comunità internazionale rimanga vigile e preparata a fronteggiare le sfide poste da gruppi come Sandworm, specialmente in contesti geopolitici delicati.
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Miner di criptovalute arrestato per aver evaso pagamenti di Server Cloud per 3,5 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Un miner di criptovalute è stato arrestato per aver evaso pagamenti per 3,5 milioni di dollari in servizi di server cloud
Charles O. Parks III, noto anche come “CP3O”, è stato arrestato e accusato di aver utilizzato server cloud noleggiati per minare criptovalute, causando un debito di 3,5 milioni di dollari con due fornitori di servizi cloud, senza mai saldare i conti.
Dettagli del caso
Parks ha ideato un sistema ingegnoso creando identità aziendali fittizie, come “MultiMillionaire LLC” e “CP30 LLC”, per aprire numerosi account presso fornitori di servizi cloud, ottenendo così accesso a una potenza computazionale significativa. Anche se il Dipartimento di Giustizia (DOJ) non ha nominato esplicitamente i fornitori coinvolti, le indicazioni geografiche suggeriscono che si tratti di Amazon e Microsoft, situati rispettivamente a Seattle e Redmond, Washington.
Metodologia e abuso
Utilizzando questi account, Parks è riuscito a ottenere l’accesso a server dotati di potenti schede grafiche, essenziali per il mining di criptovalute come Ether (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR). Ha lanciato decine di migliaia di queste istanze di server, utilizzando software di mining e strumenti per massimizzare l’efficienza energetica e monitorare l’attività di mining in varie pool.
Riciclaggio e lifestyle
Le criptovalute estratte venivano poi riciclate acquistando token non fungibili (NFT), convertendole e trasferendole su varie piattaforme di scambio di criptovalute, o attraverso pagamenti online e conti bancari tradizionali. I proventi, convertiti in dollari, erano utilizzati da Parks per finanziare uno stile di vita lussuoso, includendo viaggi in prima classe e l’acquisto di articoli di lusso e auto.
Implicazioni legali e prevenzione
Parks è stato arrestato il 13 aprile 2024 nel Nebraska, con una prima udienza programmata il giorno successivo in un tribunale federale di Omaha. L’imputazione include accuse di frode informatica, riciclaggio di denaro e transazioni monetarie illegali, con una pena massima prevista di 30 anni di prigione. Il caso evidenzia anche l’importanza per i fornitori di servizi cloud di adottare misure più rigorose per verificare l’identità degli utenti, stabilire limiti di uso per i nuovi account e migliorare i sistemi di rilevamento delle anomalie per minimizzare le perdite.
Questo caso di cryptojacking sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di politiche più severe da parte dei fornitori di servizi cloud per prevenire abusi simili, proteggendo così l’integrità dei loro servizi e dei loro clienti.
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USA, arrestata per un’accusa di Sextortion da 1,7 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Una donna del Delaware è stata arrestata per aver preso di mira giovani ragazzi in uno schema di sextortion che ha fruttato 1,7 milioni
Una donna del Delaware, Hadja Kone, è stata arrestata per il suo presunto coinvolgimento in un vasto schema internazionale di sextortion che ha mirato a giovani maschi, guadagnando circa 1,7 milioni di dollari tramite estorsioni. Questo caso sottolinea la crescente problematica della sextortion su Internet, che colpisce migliaia di giovani in tutto il mondo.
Dettagli del caso
Hadja Kone, 28 anni, è stata collegata a un’operazione che mirava principalmente a giovani uomini e minori negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I truffatori si fingevano giovani donne attraenti online, iniziando conversazioni con le vittime e invogliandole a partecipare a sessioni di video chat dal vivo, durante le quali venivano registrate segretamente. Successivamente, le vittime venivano minacciate di diffondere i video a meno che non pagassero somme di denaro, generalmente tramite Cash App o Apple Pay.
Implicazioni Legali e Risposta delle Autorità
Kone e i suoi co-conspiratori sono accusati di cyberstalking, minacce interstatali, riciclaggio di denaro e frode via cavo. Siaka Ouattara, un altro presunto co-conspiratore di 22 anni dalla Costa d’Avorio, è stato arrestato dalle autorità ivoriane a febbraio. Se condannati, entrambi potrebbero affrontare fino a 20 anni di prigione per ciascun capo di imputazione.
Preoccupazioni crescenti e misure di prevenzione
Questo caso rientra in una tendenza allarmante di aumento dei casi di sextortion, specialmente tra i minori. Nel gennaio 2024, il FBI ha lanciato un avvertimento sulla crescente minaccia di sextortion, sottolineando che i giovani maschi di età compresa tra 14 e 17 anni sono particolarmente a rischio, ma qualsiasi bambino può diventare vittima. Piattaforme come Instagram e Snapchat hanno iniziato a implementare nuove protezioni e risorse educative per combattere la sextortion e proteggere i giovani utenti.
Il caso di Hadja Kone evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza e educazione sulle pratiche di sicurezza online. Le piattaforme social stanno rispondendo con nuove misure, ma è essenziale che i genitori, gli educatori e i giovani stessi siano informati sui segni di avvertimento e sulle strategie di prevenzione della sextortion
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