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LockBit aggiunge una terza arma al suo arsenale: DDoS

Tempo di lettura: < 1 minuto. La nuova strategia arriva dopo che il sito di LockBit è stato colpito da un attacco DDoS poco dopo che la banda del ransomware ha rubato i dati da Entrust.

Tempo di lettura: < 1 minuto.

Secondo il servizio di notizie Bleeping Computer, l’aggressiva gang sta cercando di assumere esperti di distributed denial of service (DDoS) per contribuire a lanciare attacchi di denial of service contro le organizzazioni vittime che si rifiutano di pagare per la restituzione dei dati rubati o criptati o per le chiavi per decriptare i dati criptati.

Le altre armi a disposizione sono la minaccia di rilasciare i dati rubati prima della crittografia o di lasciare i dati criptati a meno che non venga effettuato un pagamento.

In un articolo pubblicato domenica, il sito di notizie ha citato il seguente post di un membro della banda soprannominato LockBitSup: “Sto cercando dudosers [DDoSers] nella squadra, molto probabilmente ora attaccheremo gli obiettivi e forniremo una tripla estorsione, crittografia + data leak + dudos, perché ho sentito il potere di dudos e come rinvigorisce e rende la vita più interessante“.

Durante il fine settimana, la banda ha anche rilasciato un torrent chiamato “entrust.com” con 343 GB di file presumibilmente sottratti da Entrust.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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