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Sicurezza Informatica

Hackerato profilo Instagram di Giorgia Meloni, ma non sono i russi

Tempo di lettura: 2 minuti. Criminali prendono possesso del profilo Instagram di Giorgia Meloni pubblicando contenuti falsi riferiti a truffe finanziarie

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il profilo Instagram ufficiale della premier Giorgia Meloni è stato oggetto di un attacco hacker questo pomeriggio. Durante il suo rientro a Roma dopo una missione in Egitto, sono stati pubblicati sul suo account una storia e un post con la scritta “Grazie Elon free Btc!” accompagnati dall’immagine di un falso profilo di Elon Musk. Questa intrusione, risolta dopo pochi minuti, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei profili social delle figure pubbliche.

La conferma di Palazzo Chigi

Palazzo Chigi ha confermato l’attacco al profilo personale storico di Meloni, attivo da anni, e ha annunciato che sono in corso accertamenti da parte della Polizia Postale per fare luce sull’incidente. La rapidità con cui è stata gestita la situazione evidenzia l’importanza di avere protocolli di sicurezza efficaci per proteggere le informazioni digitali delle personalità di spicco.

Questo episodio mette in risalto le sfide legate alla sicurezza online e la necessità di adottare misure avanzate per salvaguardare gli account da possibili attacchi informatici. La violazione del profilo Instagram della Premier sottolinea il rischio costante a cui sono esposti i profili social, non solo delle personalità pubbliche, ma di tutti gli utenti.

La reazione sui social network

L’incidente ha suscitato una rapida reazione sui social, con la diffusione delle immagini dei contenuti falsi pubblicati dagli hacker. Questo dimostra la velocità con cui le informazioni possono viaggiare online e la necessità di un controllo e una gestione attenta dei profili social, specialmente per figure di rilievo come quella della premier Meloni.

La risposta tempestiva e l’intervento della Polizia Postale in questo caso rappresentano un esempio di come le autorità e le istituzioni stiano lavorando per contrastare le minacce informatiche e proteggere l’integrità dei dati online.

Nota dell’Editore

Fa specie che la premier Meloni, molto avanti nella tecnologia come linea politica, stia finanziando progetti ipertecnologici per miliardi di euro ed è cascata nella classica truffa che avviene nella maggior parte dei casi perché si fornisce il codice di recupero profilo IG. Oppure la Premier non aveva l’autenticazione a due fattori?

Il dato certo è che non sono stati i temibili “hacker” russi ed il tipo di attacco è quello che subiscono quotidianamente tantissime persone senza però avere l’intervento tempestivo della Polizia Postale che, anche in questo caso, nulla potrà fare. La cosa importante è che la Premier ha riavuto il suo profilo e la situazione sia tornata nella piena tranquillità.

Resta fondamentale, però, la consapevolezza e la vigilanza da parte di tutti gli utenti nel proteggere le proprie informazioni digitali, soprattutto perchè non possono godere le attenzioni delle Forze dell’Ordine su un caso di crimine quotidiano e difficile da risolvere senza l’intervento delle piattaforme social. C’è un altro dettaglio che non può sfuggire in futuro, anche il profilo social di un componente del Governo, soprattutto se Primo Ministro, fa parte del perimetro cibernetico del Paese.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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