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Microsoft: 250 operazioni informatiche russe contro l’Ucraina. Altra conferma alle analisi di Matrice Digitale
Continuano le conferme alle analisi di Matrice Digitale sin dall’inizio del conflitto, l’unica testa in Italia che non ha mai sottovalutato gli attacchi russi e non ha mai dato troppa importanza alla propaganda occidentale mascherata dietro le “dimostrazioni” di Anonymous.
Microsoft ha rilasciato una linea temporale di quasi 250 operazioni informatiche da sei gruppi di minaccia separati allineati con la Russia dai giorni calanti prima che la Russia iniziasse il suo assalto fisico. Microsoft ha anche dettagliato le operazioni informatiche che risalgono a quasi un anno fa in preparazione dell’attacco fisico.
“I gruppi di minaccia con legami noti o sospetti con il GRU hanno continuamente sviluppato e utilizzato malware wiper distruttivo o strumenti altrettanto distruttivi su reti ucraine mirate, al ritmo di due o tre incidenti a settimana dalla vigilia dell’invasione“, ha scritto Microsoft nel suo rapporto. “Dal 23 febbraio all’8 aprile, abbiamo visto prove di quasi 40 attacchi distruttivi discreti che hanno distrutto permanentemente i file in centinaia di sistemi in decine di organizzazioni in Ucraina“.
Microsoft sostiene che i gruppi russi noti per prendere di mira l’Ucraina hanno iniziato un drammatico aumento di tali attività nel marzo del 2021, circa un anno prima dell’invasione fisica del paese alla fine di febbraio 2022. Le prime violazioni erano “volte a garantire un accesso persistente per la raccolta di informazioni strategiche e sul campo di battaglia o per facilitare futuri attacchi distruttivi“, ha detto Microsoft.
All’inizio del 2021, quando la Russia ha iniziato a radunare le truppe sul confine ucraino, la Russia ha iniziato campagne di phishing contro gli interessi ucraini per raccogliere sostegno per il paese. Entro la metà dell’anno, i gruppi russi cominciarono a posare la violazione dei fornitori IT che servono l’Ucraina e la NATO per fare leva per gli attacchi alla catena di approvvigionamento. Per tutto il 2021, il 93% dei tentativi russi di violare gli account Microsoft erano rivolti agli stati membri della NATO.
Nel 2021, Gamaredon ha preso di mira i leader militari ucraini e gli operatori umanitari. APT 28 ha preso di mira le organizzazioni legate alla difesa in Ucraina e un gruppo allora sconosciuto che avrebbe poi lanciato il Whispergate contro l’Ucraina poco prima dell’invasione, ha stabilito l’accesso in aziende ucraine di energia e IT che sono state poi bersaglio di attacchi. Questi gruppi insieme a Turla, Energetic Bear e tutti avrebbero stabilito punti di appoggio persistenti nella “difesa ucraina, base industriale della difesa, politica estera, amministrazione nazionale e locale, forze dell’ordine e organizzazioni umanitarie“. Nobellium, il gruppo noto per le violazioni Solarwinds alla fine del 2020, ha effettuato il phishing di obiettivi statali della NATO dopo aver iniziato l’anno prendendo di mira gli interessi ucraini, accumulando sostegno per il paese mentre la Russia ammassava truppe al confine.
Microsoft ha notato diversi casi in cui le azioni militari cinetiche sono state sincronizzate con il supporto informatico.
Un attacco missilistico su una torre televisiva di Kiev è arrivato un giorno dopo la compromissione di una società di media di Kiev e lo stesso giorno degli attacchi distruttivi su larga scala su gruppi di media di Kiev. La presa di controllo della più grande centrale nucleare in Ucraina è arrivata nello stesso momento del movimento laterale attraverso le reti delle aziende energetiche. La Russia ha violato le reti governative di Vinnytsia due giorni prima della presa fisica dell’aeroporto di Vinnytsia, e un impianto distruttivo è stato piazzato sui sistemi governativi di Dnipro lo stesso giorno dei primi attacchi missilistici contro la città. Questi erano solo esempi delle prime due settimane di guerra.
Il rapporto elenca diversi attacchi noti contro l’Ucraina, tra cui Industroyer2 e i vari attacchi malware wiper.
Nel rapporto, Microsoft ribadisce un avvertimento dato dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency all’inizio dell’invasione:
“Man mano che il conflitto persiste e i paesi forniscono più assistenza militare all’Ucraina o prendono più misure punitive contro il governo russo, gli attori della minaccia dello stato nazionale russo possono essere incaricati di espandere le loro azioni distruttive di ritorsione contro obiettivi al di fuori dell’Ucraina per rappresaglia“.
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Kapeka: nuova backdoor di Sandworm per l’Est Europa
Tempo di lettura: 3 minuti. Kapeka, nuova backdoor utilizzata da Sandworm in attacchi all’Europa orientale, con capacità avanzate di controllo e flessibilità operativa.
Una nuovo backdoor denominata “Kapeka” è stato individuato mentre veniva impiegato in attacchi mirati contro l’Europa orientale, inclusi Estonia e Ucraina. Questo malware, sviluppato dal gruppo di minaccia persistente avanzato (APT) collegato alla Russia, noto come Sandworm, ha mostrato capacità estremamente sofisticate nell’esecuzione di cyber-attacchi, secondo un rapporto di WithSecure.
Caratteristiche del Backdoor Kapeka
Kapeka è una backdoor flessibile scritta in C++ e confezionato come una DLL di Windows. È progettato per mascherarsi da componente aggiuntivo di Microsoft Word per sembrare legittimo e evitare il rilevamento. Il malware è dotato di una configurazione di comando e controllo (C2) incorporata che stabilisce contatti con server controllati dall’attaccante e ottiene istruzioni su come procedere.
Funzionalità del malware
Le funzionalità di Kapeka includono la capacità di leggere e scrivere file, lanciare payload, eseguire comandi shell e persino aggiornare o disinstallare se stesso. Utilizza l’interfaccia COM di WinHttp 5.1 per la comunicazione di rete e impiega il formato JSON per inviare e ricevere dati dal suo server C2. Il backdoor può anche aggiornare la propria configurazione C2 “al volo”, ricevendo una nuova versione dal server C2 durante il polling.
Metodi di propagazione e associazioni
La modalità esatta di propagazione di Kapeka non è ancora stata pienamente identificata, ma le analisi indicano che il dropper del malware viene recuperato da siti web compromessi utilizzando il comando certutil, un esempio di utilizzo di binari legittimi per eseguire attacchi (LOLBin). Kapeka è stato collegato a precedenti famiglie di malware come GreyEnergy e Prestige, suggerendo che potrebbe essere un successore di quest’ultimo, usato in intrusioni che hanno portato al dispiegamento del ransomware Prestige alla fine del 2022.
Implicazioni e significato
L’uso di Kapeka in operazioni di intrusione dimostra un’attività di livello APT, con un alto grado di stealth e sofisticazione, tipico di attacchi attribuibili a origini russe. La sua vittimologia sporadica e il targeting di specifiche regioni geopoliticamente sensibili come l’Europa orientale, evidenziano l’uso strategico di questo malware in operazioni di cyber spionaggio o sabotaggio.
Il backdoor Kapeka rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle informazioni nelle aree colpite. Le organizzazioni in regioni potenzialmente a rischio dovrebbero rafforzare le loro difese e monitorare attivamente per rilevare segni di questo malware sofisticato, adottando misure proattive per proteggere i loro sistemi dagli attacchi.
APT44: pericolo globale del gruppo Sandworm
APT44, noto anche come Sandworm, è una delle unità di sabotaggio informatico più pericolose, attiva nell’ambito dei conflitti geopolitici a favore degli interessi russi. Questo gruppo è associato a numerosi attacchi di alto profilo e continua a rappresentare una minaccia elevata per governi e operatori di infrastrutture critiche a livello mondiale.
Caratteristiche e attività di APT44
APT44 è un gruppo avanzato di minaccia persistente (APT) che ha mostrato una capacità notevole e una tolleranza al rischio elevata nei suoi sforzi per supportare la politica estera russa. L’ampio mandato di questo gruppo lo rende una minaccia imprevedibile, pronta a colpire a breve termine ovunque i suoi obiettivi si allineino agli interessi nazionali russi.
Rischio di proliferazione di nuove tecniche
Le continue innovazioni di APT44 nell’uso di capacità cyber distruttive hanno potenzialmente abbassato la barriera all’ingresso per altri attori statali e non statali interessati a sviluppare i propri programmi di attacco informatico. Questo rischio di proliferazione è una preoccupazione crescente, poiché potrebbe portare a un aumento globale di attacchi cyber sofisticati e distruttivi.
Protezione e Azioni della Comunità
La ricerca di Google ha portato all’identificazione di varie misure per proteggere gli utenti e la comunità più ampia:
- Protezione attraverso Google’s Threat Analysis Group (TAG): I risultati della ricerca migliorano la sicurezza dei prodotti di Google.
- Aggiunte a Safe Browsing: I siti e i domini identificati sono stati aggiunti per proteggere gli utenti da ulteriori sfruttamenti.
- Allerte per attacchi supportati dal governo: Gli utenti di Gmail e Workspace coinvolti ricevono notifiche.
- Programmi di notifica delle vittime: Dove possibile, le vittime vengono informate tramite programmi dedicati.
- Risorse di VirusTotal: Una collezione di indicatori di compromissione legati ad APT44 è disponibile per gli utenti registrati.
Il continuo impegno di APT44 nel campo del cyber sabotage rappresenta una delle minacce più severe e pervasive a livello globale. È essenziale che la comunità internazionale rimanga vigile e preparata a fronteggiare le sfide poste da gruppi come Sandworm, specialmente in contesti geopolitici delicati.
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Miner di criptovalute arrestato per aver evaso pagamenti di Server Cloud per 3,5 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Un miner di criptovalute è stato arrestato per aver evaso pagamenti per 3,5 milioni di dollari in servizi di server cloud
Charles O. Parks III, noto anche come “CP3O”, è stato arrestato e accusato di aver utilizzato server cloud noleggiati per minare criptovalute, causando un debito di 3,5 milioni di dollari con due fornitori di servizi cloud, senza mai saldare i conti.
Dettagli del caso
Parks ha ideato un sistema ingegnoso creando identità aziendali fittizie, come “MultiMillionaire LLC” e “CP30 LLC”, per aprire numerosi account presso fornitori di servizi cloud, ottenendo così accesso a una potenza computazionale significativa. Anche se il Dipartimento di Giustizia (DOJ) non ha nominato esplicitamente i fornitori coinvolti, le indicazioni geografiche suggeriscono che si tratti di Amazon e Microsoft, situati rispettivamente a Seattle e Redmond, Washington.
Metodologia e abuso
Utilizzando questi account, Parks è riuscito a ottenere l’accesso a server dotati di potenti schede grafiche, essenziali per il mining di criptovalute come Ether (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR). Ha lanciato decine di migliaia di queste istanze di server, utilizzando software di mining e strumenti per massimizzare l’efficienza energetica e monitorare l’attività di mining in varie pool.
Riciclaggio e lifestyle
Le criptovalute estratte venivano poi riciclate acquistando token non fungibili (NFT), convertendole e trasferendole su varie piattaforme di scambio di criptovalute, o attraverso pagamenti online e conti bancari tradizionali. I proventi, convertiti in dollari, erano utilizzati da Parks per finanziare uno stile di vita lussuoso, includendo viaggi in prima classe e l’acquisto di articoli di lusso e auto.
Implicazioni legali e prevenzione
Parks è stato arrestato il 13 aprile 2024 nel Nebraska, con una prima udienza programmata il giorno successivo in un tribunale federale di Omaha. L’imputazione include accuse di frode informatica, riciclaggio di denaro e transazioni monetarie illegali, con una pena massima prevista di 30 anni di prigione. Il caso evidenzia anche l’importanza per i fornitori di servizi cloud di adottare misure più rigorose per verificare l’identità degli utenti, stabilire limiti di uso per i nuovi account e migliorare i sistemi di rilevamento delle anomalie per minimizzare le perdite.
Questo caso di cryptojacking sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di politiche più severe da parte dei fornitori di servizi cloud per prevenire abusi simili, proteggendo così l’integrità dei loro servizi e dei loro clienti.
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USA, arrestata per un’accusa di Sextortion da 1,7 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Una donna del Delaware è stata arrestata per aver preso di mira giovani ragazzi in uno schema di sextortion che ha fruttato 1,7 milioni
Una donna del Delaware, Hadja Kone, è stata arrestata per il suo presunto coinvolgimento in un vasto schema internazionale di sextortion che ha mirato a giovani maschi, guadagnando circa 1,7 milioni di dollari tramite estorsioni. Questo caso sottolinea la crescente problematica della sextortion su Internet, che colpisce migliaia di giovani in tutto il mondo.
Dettagli del caso
Hadja Kone, 28 anni, è stata collegata a un’operazione che mirava principalmente a giovani uomini e minori negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I truffatori si fingevano giovani donne attraenti online, iniziando conversazioni con le vittime e invogliandole a partecipare a sessioni di video chat dal vivo, durante le quali venivano registrate segretamente. Successivamente, le vittime venivano minacciate di diffondere i video a meno che non pagassero somme di denaro, generalmente tramite Cash App o Apple Pay.
Implicazioni Legali e Risposta delle Autorità
Kone e i suoi co-conspiratori sono accusati di cyberstalking, minacce interstatali, riciclaggio di denaro e frode via cavo. Siaka Ouattara, un altro presunto co-conspiratore di 22 anni dalla Costa d’Avorio, è stato arrestato dalle autorità ivoriane a febbraio. Se condannati, entrambi potrebbero affrontare fino a 20 anni di prigione per ciascun capo di imputazione.
Preoccupazioni crescenti e misure di prevenzione
Questo caso rientra in una tendenza allarmante di aumento dei casi di sextortion, specialmente tra i minori. Nel gennaio 2024, il FBI ha lanciato un avvertimento sulla crescente minaccia di sextortion, sottolineando che i giovani maschi di età compresa tra 14 e 17 anni sono particolarmente a rischio, ma qualsiasi bambino può diventare vittima. Piattaforme come Instagram e Snapchat hanno iniziato a implementare nuove protezioni e risorse educative per combattere la sextortion e proteggere i giovani utenti.
Il caso di Hadja Kone evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza e educazione sulle pratiche di sicurezza online. Le piattaforme social stanno rispondendo con nuove misure, ma è essenziale che i genitori, gli educatori e i giovani stessi siano informati sui segni di avvertimento e sulle strategie di prevenzione della sextortion
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