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Musk lancia un sondaggio rischioso per il ritorno di Trump che smentisce i detrattori

Tempo di lettura: 2 minuti. Un sondaggio per riabilitare l’ex presidente USA. Strategia per distogliere dalle voci di un fallimento? Intanto c’è chi apre uno

Tempo di lettura: 2 minuti.

È arrivato il momento che tutti aspettavano: Elon Musk chiede al pubblico di Twitter attraverso un sondaggio se reintegrare o meno Donald Trump nella piattaforma. Lanciato nella notte italiana, il nuovo padrone di Twitter utilizza la carta Trump per uscire dall’impasse che in questi giorni sta ricorrendo sulla chiusura del social network appena acquistato per 44 miliardi.

La risposta del pubblico sembrerebbe essere favorevole, ma con una maggioranza risicata. Ed è questa la notizia: dinanzi ad un social network che viene definito da qualche settimana come un coacervo di disinformazione, odio, illegalità vicina alle tesi ancora più estremiste di quelle espresse dai Repubblicani, come ad esempio Qanon, la riammissione del nemico della Democrazia non ha una maggioranza vincente e questo è il dato più importante di una storia politicizzata che in questi mesi si è susseguita sul social. Se in Italia è stato difficile accomunare in base alle sue policy Twitter a Facebook, emergono dei dettagli molto più preoccupanti sulla libertà di espressione negli Stati Uniti d’America. Secondo molti utenti la vecchia gestione premiava non solo le idee democratiche dell’omonimo partito statunitense, ma applicava censure in danno di chi la pensava diversamente ed i rapporti tra Dorsey ed i repubblicani sono sempre stati politicizzati e non di merito.

Perchè il sondaggio rappresenta un rischio

Molti hanno ritenuto il sondaggio uno strumento, in virtù anche dell’elevato numero di follower di Elon Musk, attendibile ed utilizzabile in futuro per molti altri argomenti, ma su questo bisogna fare molta attenzione per due motivi: il primo è che non sappiamo quanto siano manipolabili questi strumenti e secondo potrebbero indurre l’opinione pubblica verso determinate scelte seppur la maggioranza reale ne miri ad altre. Qualche utente, e bene ha fatto, ha approfittato per lanciare nei commenti dei sondaggi contro persone scomode come l’attuale esponente dell’Iran che, secondo lo stesso metro usato da Musk per Trump, non è gradito dal pubblico di Twitter. Vero è anche che riabilitare un utente non significa invece sospendere un altro, ma si marca ancora una volta il fatto della scelta politica su Trump stoni con l’assenza di provvedimenti simili nei confronti dei talebani e dei leader di altri paesi su cui gli Stati Uniti d’America da sempre scommettono con guerre o con piani di destabilizzazione interni e che hanno continuato nel tempo a comunicare all’interno delle piattaforme social.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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