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Sicurezza Informatica

Non è Pegasus lo spyware usato dalla polizia di Trinidad e Tobago: 47 milioni a una società europea

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I contribuenti del Trinidad e Tobago stanno pagando un conto multimilionario dal gennaio 2020 per l’attrezzatura spyware ottenuta dall’ex commissario di polizia Gary Griffith per il Trinidad and Tobago Police Service (TTPS).

Leggi notizia dello scandalo spyware in Trinidad e Tobago

L’attrezzatura, che è costata al TTPS 27,77 milioni di dollari, è impegnata in un contratto di leasing di quattro anni con una società europea, ma non è operativa da diversi mesi.

Mentre le forze dell’ordine hanno l’attrezzatura in mano questa non funziona da otto mesi a causa di problemi tecnici e di altro tipo, il TTPS, nel frattempo, continua a sborsare ben 992.000 dollari al mese alla società di spyware per il software e il supporto tecnico della società. Il TTPS ha ancora un altro anno e nove mesi di contratto di locazione.

Se il TTPS continua con il contratto di locazione quadriennale, costerebbe ai contribuenti circa 47,6 milioni di dollari e il responsabile Jacob sostiene che questo sta ponendo un pesante onere finanziario sul TTPS.

Jacob ha aggiunto che non ci sarebbe stata alcuna penalità per il TTPS per la cessazione dell’accordo, poiché sarebbe stata “una collaborazione attraverso la segreteria della National Intelligence Agency“.

Lo spyware è Pegasus?

Fonti della sicurezza nazionale hanno confermato che lo spyware noleggiato dalla TTPS non era Pegasus come alluso dal leader dell’opposizione Kamla Persad-Bissessar nelle ultime settimane.

Una fonte ha dichiarato che si tratta di un’altra marca di spyware. Durante la ricerca del nome della società europea data dalla fonte della sicurezza nazionale, tuttavia, si è scoperto che avevano formato una discutibile alleanza con diverse altre società nel 2019.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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