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NSA, FBI e CISA: foglio informativo contro i deepfake
Tempo di lettura: < 1 minuto. NSA, FBI e CISA uniscono le forze per affrontare le minacce deepfake: scopri le strategie e le migliori pratiche suggerite

Introduzione In un'epoca in cui le minacce cibernetiche stanno diventando sempre più sofisticate, la consapevolezza e la preparazione diventano strumenti fondamentali per garantire la sicurezza. Recentemente, l'NSA (National Security Agency), l'FBI (Federal Bureau of Investigation) e la CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency) hanno rilasciato un foglio informativo sulla cybersecurity (CSI) per aiutare le organizzazioni a comprendere e affrontare le minacce poste dai media sintetici, come i deepfake.
Crescita esponenziale delle minacce deepfake
Le minacce derivanti dai media sintetici, come i deepfake, hanno registrato un aumento esponenziale, rappresentando una sfida crescente per gli utenti di tecnologie moderne e comunicazioni. Queste minacce interessano una vasta gamma di settori, inclusi i Sistemi di Sicurezza Nazionale (NSS), il Dipartimento della Difesa (DoD), la Base Industriale della Difesa (DIB) e i proprietari e gli operatori delle infrastrutture critiche nazionali. Tra il 2021 e il 2022, le agenzie governative statunitensi hanno collaborato per stabilire una serie di migliori pratiche da adottare in preparazione e risposta a questa crescente minaccia.
Disinformazione e operazioni di influenza
La preoccupazione pubblica riguardo ai media sintetici include operazioni di disinformazione progettate per influenzare il pubblico e diffondere false informazioni su questioni politiche, sociali, militari o economiche, al fine di causare confusione, agitazione e incertezza. Queste tattiche mirano a manipolare l'opinione pubblica e a creare divisioni all'interno della società.
Raccomandazioni e migliori pratiche Le agenzie autrici esortano le organizzazioni a consultare il CSI per conoscere i passi raccomandati e le migliori pratiche per prepararsi, identificare, difendere e rispondere alle minacce deepfake. In caso di attività sospette o possibili incidenti legati ai deepfake, è possibile segnalarli a una delle agenzie indicate .
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Milioni di server di posta Exim esposti a attacchi Zero-Day RCE
Tempo di lettura: < 1 minuto. Milioni di server di posta Exim sono esposti a attacchi zero-day RCE a causa di una grave vulnerabilità, con l’assenza di una patch disponibile e la mancata risposta dal team di Exim.

Una grave vulnerabilità zero-day presente in tutte le versioni del software Exim mail transfer agent (MTA) può permettere ad aggressori non autenticati di ottenere l'esecuzione di codice remoto (RCE) su server esposti su Internet. Scoperta da un ricercatore di sicurezza anonimo e divulgata tramite l'iniziativa Zero Day di Trend Micro, il bug di sicurezza (CVE-2023-42115) è dovuto a una debolezza di scrittura fuori limite nel servizio SMTP.
Dettagli della vulnerabilità
Il difetto specifico esiste all'interno del servizio smtp, che ascolta sulla porta TCP 25 per impostazione predefinita. L'errore deriva dalla mancanza di una valida convalida dei dati forniti dall'utente, che può risultare in una scrittura oltre la fine di un buffer. Un aggressore può sfruttare questa vulnerabilità per eseguire codice nel contesto dell'account di servizio.
Mancata risposta dal Team di Exim
Nonostante ZDI abbia segnalato la vulnerabilità al team di Exim già nel giugno 2022 e abbia risentito il team a maggio 2023, gli sviluppatori non hanno fornito aggiornamenti sul progresso della patch, portando ZDI a pubblicare un avviso il 27 settembre, con dettagli sullo zero-day CVE-2023-42115.
Milioni di server esposti agli attacchi
I server MTA come Exim sono obiettivi altamente vulnerabili, principalmente perché spesso accessibili via Internet, fungendo da facili punti di ingresso per gli aggressori nella rete di un obiettivo. Secondo un sondaggio, Exim è installato su più del 56% di un totale di 602.000 server di posta raggiungibili su Internet, rappresentando poco oltre 342.000 server Exim.
Consigli per la mitigazione
Mentre una patch non è ancora disponibile per proteggere i server Exim vulnerabili contro potenziali attacchi, ZDI ha consigliato agli amministratori di limitare l'accesso remoto da Internet per sventare tentativi di sfruttamento in arrivo.
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Intellexa utilizza vulnerabilità Zero-Day per attaccare organizzazioni egiziane
Tempo di lettura: < 1 minuto. Intellexa sfrutta vulnerabilità zero-day per lanciare un attacco mirato contro organizzazioni egiziane, utilizzando una catena di exploit per installare spyware su iPhone e Android.

Intellexa, un'azienda israeliana di software spia, ha sfruttato tre vulnerabilità zero-day di Apple e una di Chrome per sviluppare una catena di exploit mirata a organizzazioni egiziane. Questo attacco ha permesso l'installazione del loro spyware “Predator” su dispositivi iPhone e Android.
Dettagli dell'attacco
L'attacco è iniziato con attacchi di tipo man-in-the-middle (MITM), intercettando gli utenti mentre tentavano di accedere a siti http. Gli utenti venivano poi reindirizzati verso un sito controllato dagli attaccanti, dove, se l'utente catturato era il bersaglio inteso, veniva reindirizzato a un secondo dominio dove veniva attivato l'exploit. Intellexa ha utilizzato tre vulnerabilità zero-day, ora corrette con l'aggiornamento iOS 17.0.1, per eseguire codice remoto, bypassare la validazione dei certificati e ottenere un aumento dei privilegi nel kernel del dispositivo.
L'Exploit su Android
Anche i telefoni Android sono stati presi di mira da Intellexa, utilizzando attacchi MITM e link inviati direttamente ai bersagli. In questo caso, è stata sfruttata una singola vulnerabilità in Google Chrome, che permetteva agli attaccanti di eseguire codice arbitrario su una macchina ospite tramite una pagina HTML appositamente creata.
Implicazioni e conseguenze
Questi attacchi rappresentano un ulteriore esempio dei danni causati dai fornitori di software di sorveglianza commerciale e delle minacce che essi rappresentano non solo per gli individui, ma per la società nel suo complesso. La scoperta di questi exploit costringerà gli attaccanti a sostituire quattro delle loro vulnerabilità zero-day, costando loro tempo, denaro e risorse.
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Lazarus attacca un’azienda aerospaziale con il nuovo malware LightlessCan
Tempo di lettura: 2 minuti. Gli hacker Lazarus attaccano un’azienda aerospaziale con il nuovo malware LightlessCan, utilizzando false opportunità di lavoro e LinkedIn per infiltrarsi nella rete aziendale.

Il gruppo di hacker nordcoreano ‘Lazarus' ha preso di mira i dipendenti di un'azienda aerospaziale situata in Spagna, utilizzando false opportunità di lavoro per infiltrarsi nella rete aziendale con un backdoor precedentemente sconosciuto chiamato ‘LightlessCan'. Gli hacker hanno utilizzato la loro campagna in corso “Operation Dreamjob”, avvicinando un obiettivo su LinkedIn e ingaggiando un falso processo di reclutamento che, a un certo punto, ha richiesto alla vittima di scaricare un file.
Catena di attacco Lazarus

L'attacco è iniziato con un messaggio LinkedIn da un attore di Lazarus che fingeva di essere un reclutatore di Meta (Facebook) di nome Steve Dawson. In seguito, alla vittima è stato chiesto di dimostrare la sua competenza in programmazione C++ scaricando alcuni quiz condivisi come eseguibili all'interno di file ISO. Una volta lanciati questi eseguibili, un payload aggiuntivo è stato silenziosamente rilasciato sul computer della vittima, permettendo agli hacker di infiltrarsi nella rete aziendale per condurre cyber spionaggio.
Backdoor LightlessCan

Secondo ESET, LightlessCan è il successore di BlindingCan, basato su somiglianze nel codice sorgente e nell'ordinamento dei comandi, presentando una struttura di codice più sofisticata e una funzionalità migliorata. La versione campionata dall'attacco all'organizzazione aerospaziale spagnola è la 1.0, con supporto per 43 comandi. Tuttavia, ESET afferma che ci sono altri 25 comandi nel codice che non sono ancora stati implementati.
Conclusione
La scoperta sottolinea che l'Operation Dreamjob di Lazarus non è guidata solo da obiettivi finanziari, come il furto di criptovalute, ma comprende anche obiettivi di spionaggio. Inoltre, l'introduzione di un nuovo payload sofisticato, il LightlessCan, è uno sviluppo preoccupante per le organizzazioni che potrebbero trovarsi nel mirino del gruppo di minacce nordcoreano.
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