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NY Post: un hacker carica articoli falsi che invitano ad “assassinare Biden e Ortez”

Tempo di lettura: 2 minuti. Un hacker ha pubblicato giovedì mattina sul sito web e sulle pagine dei social media del New York Post una serie di articoli falsi che prendono di mira i politici con messaggi razzisti, sessisti e decisamente pericolosi.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il New York Post sembra essere l’ultimo organo di informazione ad essere stato attaccato da un hacker: giovedì mattina i lettori sono stati tempestati di titoli sconvolgenti che prendevano di mira politici di spicco. I post, che sono stati condivisi anche sull’account Twitter del giornale, che conta 2,8 milioni di follower, sono stati rapidamente rimossi dal personale del New York Post e seguiti da un tweet che recitava: “Il New York Post è stato hackerato. Stiamo attualmente indagando sulle cause”. A quel punto erano già iniziati a circolare gli screenshot degli articoli falsificati. Uno degli articoli scritti dall’hacker è stato incorniciato come un pezzo di opinione, con il titolo “Dobbiamo assassinare AOC per l’America”. Dopo la sua storica elezione alla Camera, la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez è stata dipinta dagli oppositori come una pericolosa estremista e ha parlato apertamente delle sfide che le derivano dall’aver subito minacce violente. Un altro articolo ha falsamente attribuito una citazione all’editorialista conservatrice del NY Post Miranda Devine, che ha criticato apertamente la famiglia Biden, dicendo: “Dobbiamo uccidere Joe e Hunter Biden”, riferendosi al presidente in carica degli Stati Uniti e al suo controverso figlio, i cui affari fiscali e internazionali sono oggetto di un’indagine federale in corso. Altri falsi post sembravano prendere di mira il candidato repubblicano alla carica di governatore di New York Lee Zeldin e i suoi avversari politici, attribuendo a Zeldin citazioni violentemente misogine e apertamente razziste sul governatore di New York Kathy Hochul e sul sindaco di New York Eric Adams. Uno di questi citava falsamente Zeldin come se avesse detto, in termini volgari, che avrebbe aggredito sessualmente il governatore Hochul. Zeldin è attualmente in corsa contro la Hochul, la democratica in carica e prima donna governatore a rappresentare lo Stato di New York. Il primo governatore donna di New York per il dopo Cuomo e per “permettere alle donne di sentirsi al sicuro” Un altro articolo pubblicato portava un titolo in cui Zeldin definiva il sindaco Adams, che è nero, “la scimmia mangiatrice di pollo fritto di New York”. L’addetto stampa di Adams è stato contattato per un commento giovedì e ha dichiarato a PEOPLE: “Questi commenti vili, razzisti e sessisti non hanno posto nel discorso pubblico, nemmeno da parte di chi ha hackerato illegalmente un account Twitter”. L’ultimo articolo prodotto dall’hacker, pubblicato prima che il New York Post riprendesse il controllo del suo feed, riguardava il governatore di estrema destra del Texas Greg Abbott, che è stato criticato dalla sinistra per aver intrapreso una guerra contro gli immigrati irregolari. Abbott, che quest’anno è in corsa per la rielezione contro lo sfidante democratico Beto O’Rourke, non ha in realtà detto questo. Il movente dell’hacker del New York Post rimane poco chiaro, poiché nessuno dei due schieramenti politici ha tratto vantaggio dagli articoli inventati. In una dichiarazione del Post condivisa con il giornalista della CNN Oliver Darcy giovedì pomeriggio, l’azienda ha dichiarato: “L’indagine del New York Post indica che la condotta non autorizzata è stata commessa da un dipendente e stiamo prendendo i provvedimenti del caso. Questa mattina abbiamo immediatamente rimosso il contenuto ignobile e riprovevole dal nostro sito web e dai nostri account sui social media”. PEOPLE ha contattato l’FBI per avere informazioni su un’eventuale indagine sull’hacking, ma al momento della pubblicazione non aveva ancora ricevuto risposta. PEOPLE ha anche chiesto un commento a ciascun politico citato dagli hacker e aggiornerà questa storia non appena le risposte saranno pervenute.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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