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Sicurezza Informatica

Perquisizione nell’ufficio di Mullvad VPN: nessun dato cliente compromesso

Tempo di lettura: < 1 minuto. La polizia svedese visita gli uffici di Mullvad VPN con un mandato di perquisizione, ma non riesce a ottenere dati sensibili sui clienti

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Il 18 aprile, almeno sei agenti della polizia svedese del Dipartimento Operativo Nazionale (NOA) hanno visitato l’ufficio di Mullvad VPN a Göteborg con un mandato di perquisizione. Il loro obiettivo era sequestrare computer contenenti dati sui clienti, ma la situazione si è risolta senza conseguenze per gli utenti del servizio VPN.

Nessun dato cliente compromesso

In linea con le politiche di Mullvad VPN, non esistevano dati sensibili dei clienti sui computer dell’ufficio. Gli addetti dell’azienda hanno sostenuto che la polizia non avrebbe trovato ciò che cercava e che eventuali sequestri sarebbero stati illegali secondo la legge svedese. Dopo aver dimostrato il funzionamento del servizio VPN e aver consultato il procuratore, gli agenti se ne sono andati senza portare via nulla e senza alcuna informazione sui clienti.

Prima perquisizione in 14 anni di attività

Mullvad VPN è attiva da oltre 14 anni e questa è la prima volta che i suoi uffici vengono visitati con un mandato di perquisizione. L’azienda ha sempre posto particolare attenzione alla privacy e alla sicurezza dei dati dei propri clienti, e l’episodio conferma la validità delle sue politiche.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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