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Sicurezza Informatica

Strage di Buffalo: 4chan e dark web strumenti a supporto del suprematismo bianco

Tempo di lettura: 2 minuti.

L’attentatore di Buffalo avrebbe pubblicato il suo manifesto che descriveva i suoi piani sul sito 4chan, una parte accessibile del Dark Web che attira alcune delle peggiori teorie e conversazioni online. Ospita odio e attività pericolose, come la sparatoria.

Milioni di utenti si affollano quotidianamente sul sito per postare e leggere commenti e idee.

Sono alla ricerca di una sorta di comunità, o di una mentalità simile“, ha dichiarato il dottor Kasey Thompson, professore associato alla Ferris State University.

4chan è un forum e un sito web con così tanti post e conversazioni offensive che è difficile da mostrare in televisione. Ma milioni di persone lo usano ogni giorno per parlare di tutto e di più, compresi i piani per le sparatorie di massa.

Il senso di appartenenza alla comunità è talmente radicato in modo negativo che non vogliono avere conversazioni che chiunque altro possa vedere, che hanno paura di essere scoperti, che sono preoccupati delle ripercussioni di ciò che dicono e fanno“, ha detto Thompson, “Quando si arriva a questo livello di appartenenza, le discussioni dovrebbero far scattare l’allarme per tutti“.

Gli utenti sono anonimi, protetti dalle parole e dalle teorie che espongono. Sempre più spesso gli autori di sparatorie di massa sono utenti di questi siti.

Le informazioni da cui cerchiamo di proteggerli non hanno nulla a che vedere con quello che imparano in realtà“, ha detto Thompson, “Quello che imparano non è necessariamente basato sulla verità, ma solo su quello che è il giorno, il meme o l’informazione. L’odio del giorno“.

Per quanto amino rimanere nella loro bolla, hanno anche un messaggio da condividere.

Se è limitato solo alle persone che sono su quella particolare piattaforma, il loro messaggio non arriva”, ha detto Jeff Swartz, professore alla WMU Cooley Law School, “quindi devono rendersi disponibili alle persone che vogliono far ascoltare“.

La lotta contro questi siti e forum è quasi impossibile, basta uno e ne spuntano altri tre. Usando lo scudo della libertà di parola per rallentare chi lotta contro di loro.

Una cosa è la libertà di parola“, ha detto Thompson, “ma un’altra cosa è il tipo di scambi orribili e illeciti che avvengono“.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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