Questa volta, SuperVPN ha esposto un incredibile quantitativo di 133 GB di dati, che include dettagli personali dei suoi utenti, come gli indirizzi IP.
Un enorme Data Breach
In un recente incidente di sicurezza informatica, il ricercatore Jeremiah Fowler ha scoperto un significativo data breach in un database associato a un popolare servizio VPN gratuito, non protetto da password. Il database esposto conteneva una stupefacente quantità di 360,308,817 record, per un totale di 133 GB. Questi record includevano una vasta gamma di informazioni sensibili, tra cui indirizzi email degli utenti, indirizzi IP originali, dati di geolocalizzazione e registri di utilizzo dei server.
Oltre a questo, la violazione ha rivelato chiavi segrete, numeri unici di ID utente dell’app e numeri UUID, che possono essere utilizzati per identificare ulteriori informazioni utili. Altre informazioni trovate nel database comprendevano modelli di telefoni o dispositivi, sistemi operativi, tipi di connessione internet e versioni dell’applicazione VPN. Inoltre, richieste di rimborso e dettagli di account a pagamento erano presenti nel data breach.
La politica di SuperVPN contraddetta
Nonostante SuperVPN sostenga di non conservare i log degli utenti, i dati trapelati mostrano il contrario e contraddicono la politica dell’azienda. Questo va a dimostrare che “Quasi tutti i principali servizi VPN gratuiti sono essenzialmente delle fattorie di dati”.
Con l’aumento delle preoccupazioni per la privacy e la sicurezza online, la domanda di servizi VPN è cresciuta negli ultimi anni. Di conseguenza, il mercato ha assistito a un significativo aumento del numero di app VPN disponibili per gli utenti. Tuttavia, questa esplosione di offerte ha portato a un’allarmante proporzione di app VPN che sono inaffidabili e non forniscono il livello di privacy e sicurezza atteso. Questo porta a un’esperienza utente controproducente, poiché la mancanza di adeguati protocolli di sicurezza mette a rischio le loro informazioni di essere esposte in un data breach.