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Sicurezza Informatica

Toka, la start up che aiuterà i governi ad incolpare gli innocenti

Tempo di lettura: 2 minuti. Immaginate di essere arrestati per un furto nello stesso giorno in cui eravate in casa. E che c’è un video che vi inchioda

Tempo di lettura: 2 minuti.

Dopo Pegasus una nuova startup – sempre made in Tel Aviv – che solleva interrogativi sull’uso della tecnologia israeliana. Si tratta di un’azienda che dispone di un software in grado di accedere a tutte le telecamere di videosorveglianza, di modificare le immagini catturate in tempo reale e persino di modificare le registrazioni precedenti prelevandole dagli archivi. È uno strumento che non lascia traccia, secondo l’inchiesta del quotidiano Haaretz. Sarà in grado di superare qualsiasi ostacolo: forse il primo programma del genere al mondo. Toka, la società proprietaria, è stata fondata dall’ex primo ministro israeliano Ehud Barak e dall’ex capo della divisione informatica dell’esercito israeliano, Yaron Rosen.

Tra i pacchetti venduti dall’azienda, ci sarà anche uno che permette di tracciare i movimenti di qualsiasi veicolo in tempo reale, senza che nessuno se ne accorga. Secondo quanto dichiarato dalla startup sul suo sito web, questi servizi potranno essere venduti solo a organizzazioni governative straniere, servizi segreti, forze dell’ordine e militari. Sarà il principale partner commerciale di Toca Washington, ma in secondo luogo HaaretzL’elenco dei clienti comprende Israele, Germania, Australia e Singapore. Spulciando tra le pagine del sito, sembra che la startup abbia legami anche con Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Regno Unito, Grecia e Canada. Cosa permette di fare esattamente Toka?

Le caratteristiche principali si basano sull’infiltrazione in qualsiasi circuito di videosorveglianza. È sufficiente selezionare l’area geografica di interesse per violare il sistema TVCC di un edificio istituzionale, di un hotel e di abitazioni private. Il programma funziona anche con le webcam. Una volta entrati nel sistema, è possibile vedere direttamente ciò che è stato ripreso dalle telecamere “hackerate”, ma è anche possibile mostrare ai proprietari del sistema di videosorveglianza ciò che si desidera. Toka consentirà, secondo quanto riportato in un file ad Haaretz, anche di sostituire l’audio e il video precedenti dalle registrazioni di archivio. Queste funzioni possono essere utilizzate, ad esempio, per nascondere le attività degli 007, per comporre artificialmente prove giudiziarie o per incolpare gli innocenti. Certamente, la prospettiva che terzi possano visionare arbitrariamente le immagini delle telecamere di sorveglianza e delle webcam minaccia di minare il diritto alla privacy dei cittadini.
*** Tradotto con www.DeepL.com/translator (versione gratuita) ***

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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