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Università cinese sotto attacco hacker: violate le mail

Tempo di lettura: 3 minuti. Il sistema di posta elettronica di un’università della provincia di Shaanxi, nella Cina nord-occidentale, nota per i suoi studi di aviazione, aerospazio e navigazione sono stati violati e non si sa da chi

Tempo di lettura: 3 minuti.

Il sistema di posta elettronica di un’università della provincia di Shaanxi, nella Cina nord-occidentale, nota per i suoi studi di aviazione, aerospazio e navigazione, è stato recentemente attaccato da un gruppo di hacker stranieri, ha dichiarato l’università, e un caso è stato depositato presso la polizia per ulteriori indagini.

Gli hacker e i criminali provenienti dall’estero sono stati sorpresi a inviare e-mail di phishing con trojan a docenti e studenti dell’università, nel tentativo di rubare i loro dati e le loro informazioni personali, ha dichiarato mercoledì la Northwestern Polytechnical University in un comunicato.

Gli analisti di cybersicurezza hanno dichiarato al Global Times che l’attacco di gruppi di hacker stranieri a un’università di grande importanza per la ricerca e lo studio dell’aviazione, dell’aerospazio e della navigazione è solo la punta dell’iceberg degli hackeraggi da parte di forze d’oltremare, dato che questi settori chiave legati alla sicurezza della Cina sono stati spesso presi di mira nel corso degli anni.

La crescente capacità di difesa dell’università ha evitato questa volta la fuga di dati, ma è stato un monito per gli istituti cinesi ad alzare ulteriormente l’allerta di fronte a hacking deliberati, soprattutto da parte di forze anti-Cina.

Il rapporto della polizia non ha rivelato in quale Paese fossero basati gli hacker. Da tempo, però, alcuni gruppi come la National Security Agency (NSA) statunitense lanciano attacchi di rete su larga scala in tutto il mondo allo scopo di raccogliere informazioni, e la Cina è una delle principali vittime.

Per accertare ulteriori fatti, l’università ha dichiarato di aver segnalato il caso agli organi di pubblica sicurezza.

Secondo una dichiarazione della polizia rilasciata giovedì dall’Ufficio di pubblica sicurezza di Beilin a Xi’an, una stazione di polizia in Xi’an Taibai Road ha ricevuto la segnalazione il 12 aprile intorno alle 15.00. L’attacco ha tentato di attirare insegnanti e studenti per indurli a cliccare su link di e-mail di phishing con programmi di cavalli di Troia, con temi che riguardavano la valutazione scientifica, la difesa della tesi e informazioni sui viaggi all’estero, in modo da ottenere i loro dati di accesso all’e-mail.

La dichiarazione della polizia afferma che “il cyberattacco ha posto grandi minacce alla sicurezza del sistema informativo dell’università e dei dati chiave di docenti e studenti“.

Sono state raccolte prove e l’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Beilin ha aperto un caso in conformità con l’articolo 285 del Codice Penale. La valutazione tecnica iniziale ha dimostrato che l’attacco è stato sferrato da hacker provenienti dall’estero.

La Northwestern Polytechnical University, con sede a Xi’an, è nota per i suoi studi e ricerche nel campo dell’aviazione, dell’aerospazio e della navigazione. È finanziata dal Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione.

Il governo statunitense considera da tempo l’università una spina nel fianco e l’ha inserita in una lista nera di sanzioni, accusandola di minacciare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

L’attacco non ha finora portato alla perdita di dati chiave, ma mostra comunque un rischio enorme, ha dichiarato l’università.

Qin An, capo dell’Istituto per la strategia del cyberspazio cinese con sede a Pechino, ha dichiarato giovedì al Global Times che il successo della difesa contro i cyberattacchi da parte dell’università illustra la crescente consapevolezza della sicurezza informatica e la capacità di difendersi dai cyberattacchi, mentre il Paese elabora misure per affrontare gli attacchi di forze straniere che da anni prendono deliberatamente di mira la Cina.

L’università ha dichiarato di aver prestato grande attenzione ai cyberattacchi, con l’applicazione di regolari ispezioni di cybersicurezza e monitoraggio tecnico, oltre a una maggiore sensibilità di docenti e studenti nei confronti della cybersicurezza.

L’università si riserva il diritto di intraprendere azioni legali e adotterà misure per costruire una forte barriera di sicurezza della rete e salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi di insegnanti e studenti.

Qin ha dichiarato che l’attacco non è stato un evento casuale, ma solo la punta dell’iceberg di attacchi di ampia portata contro la Cina. Questi attacchi tendono a essere più complicati nei metodi e più mirati, soprattutto nei numerosi settori del Paese che riguardano la sicurezza nazionale.

Nel corso degli anni, la Cina è stata una delle principali vittime di attacchi informatici. I dati ottenuti dal Global Times da società di sicurezza hanno rivelato i dettagli di oltre 2.700 attacchi informatici avanzati da parte di almeno 40 organizzazioni di hacker stranieri di alto livello contro la Cina negli ultimi anni, rivolti a industrie, governi, università e istituzioni mediche.

Un rapporto che il Global Times ha ottenuto in precedenza dal National Computer Virus Emergency Response Center ha rivelato che la Cina ha catturato uno strumento di spionaggio impiegato dalla NSA degli Stati Uniti, in grado di annidarsi nel computer di una vittima per accedere a informazioni sensibili, e si è scoperto che ha controllato le apparecchiature Internet globali e rubato grandi quantità di informazioni degli utenti.

La polizia ha ricordato al pubblico che la sicurezza informatica non è un problema da poco. Gli individui e le organizzazioni hanno il diritto di segnalare i casi alla polizia in conformità con la legge sulla sicurezza informatica del Paese. Gli organi di pubblica sicurezza reprimeranno severamente i comportamenti illegali.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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