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Verso il neurone artificiale: il futuro delle tecnologie basate sulla luce

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il progetto Neho, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’Italia, punta a costruire un neurone artificiale per reti neurali superveloci basate sulla luce.

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Il progetto Neho, finanziato dalla Commissione Europea con tre milioni di dollari per i prossimi tre anni e coordinato dall’Italia, mira a costruire un neurone artificiale. Questo neurone sarà la base per la realizzazione di reti neurali superveloci basate sulla luce. L’Istituto Italiano di Tecnologia di Lecce è al centro di questo progetto innovativo.

Le nuove reti neurali e l’efficienza energetica

Le nuove reti neurali potranno essere utilizzate per ottenere una nuova fonte di calcolo a minor consumo energetico. Questo permetterà di rendere più efficienti le nuove tecnologie basate su algoritmi di intelligenza artificiale. “Con questo progetto, potremmo entrare in una nuova era di elaborazione delle informazioni: più veloce, più efficiente dal punto di vista energetico e più flessibile che mai”, osserva il coordinatore del progetto Cristian Ciracì, leader dell’unità di Nanoplasmonica Computazionale dell’Iit di Lecce.

Il ruolo dei plasmoni e la rivoluzione dell’elaborazione delle informazioni

L’idea del progetto è utilizzare delle quasi-particelle ibride che nascono dall’interazione degli elettroni con la luce: si chiamano plasmoni e sono composte da un elettrone e un fotone. Questo tipo di interazione permetterebbe, in linea di principio, di controllare i fotoni ad una scala molto piccola. I ricercatori puntano a sfruttare gli effetti che si verificano sulla superficie dei semiconduttori, anziché all’interno del loro volume complessivo. In questo modo, “potremmo rivoluzionare il modo in cui elaboriamo le informazioni – dice Ciracì – sviluppando una piattaforma innovativa che sfrutta la tecnologia dei semiconduttori foto-plasmonici”.

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