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Violenza Domestica: donna vittima di keylogger fa arrestare marito

Tempo di lettura: 2 minuti. Una donna di Teramo chiede aiuto contro la violenza domestica usando un gesto silenzioso, evidenziando la gravità di questi episodi.

Tempo di lettura: 2 minuti.

In un recente episodio di violenza domestica a Teramo, una donna ha richiesto aiuto in modo silenzioso e disperato perchè monitorata costantemente da un keylogger. Questo caso mette in luce la gravità e la complessità della violenza domestica, un problema che continua a colpire innumerevoli vittime.

Gesto disperato per chiedere Aiuto

La donna, vittima di continue vessazioni e prevaricazioni da parte del marito, ha trovato il coraggio di chiedere aiuto in un modo non convenzionale. Durante una visita al Pronto Soccorso dell’ospedale di Teramo, accompagnata dal coniuge, ha utilizzato un gesto della mano per comunicare la sua richiesta di aiuto al personale sanitario. Questo gesto ha attivato un protocollo di emergenza, portando alla notifica della Polizia.

Controllo e prevaricazione

Il marito aveva installato un “keylogger” nello smartphone della moglie, un dispositivo che registra quanto digitato sulla tastiera del telefono e attiva il microfono da remoto per assicurarsi che la donna non denunciasse alcuna violenza domestica. Questo gli permetteva di controllare e monitorare ogni movimento della moglie a distanza, aumentando il suo potere coercitivo e la sua capacità di prevaricazione.

Denuncia e intervento

La vittima, giunta ai limiti della sopportazione, ha approfittato di un appuntamento medico per denunciare la situazione. Gli episodi di violenza domestica, come quello subito dalla donna di Teramo, possono essere segnalati anche in forma anonima attraverso l’app “Youpol“. Questa applicazione permette di allegare immagini, video e file audio, fornendo agli operatori di polizia un quadro completo della situazione e consentendo un intervento più tempestivo.

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