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VPN e privacy: una grande percentuale di fornitori violano il GDPR
Tempo di lettura: 2 minuti. La ricerca di PrivacyTutor svela che non tutti i fornitori di VPN si preoccupano realmente della privacy dei loro utenti, mettendo a rischio la sicurezza di coloro che cercano una protezione efficace online.

Tempo di lettura: 2 minuti.
Nell'attuale panorama digitale, i servizi VPN si affermano come strumenti fondamentali per garantire la privacy online durante la navigazione quotidiana. Tuttavia, una recente indagine condotta da PrivacyTutor rivela una realtà preoccupante: oltre il 70% dei fornitori di VPN non rispetta le norme del GDPR, compromettendo seriamente la privacy degli utenti. Questo articolo analizza in dettaglio i risultati di questa ricerca, evidenziando le problematiche legate all'uso di cookies di tracciamento e le promesse non mantenute riguardo le politiche no-log.
Un panorama inquietante: violazioni generalizzate del GDPR
La ricerca condotta da PrivacyTutor ha analizzato 144 servizi VPN, scoprendo che una larga parte di essi non prende sul serio la privacy dei propri utenti. Sorprendentemente, oltre due terzi dei fornitori analizzati violano attualmente le disposizioni del GDPR. Questo quadro generale dipinge una situazione piuttosto fosca nel settore, con una notevole quantità di cookies di tracciamento presenti sui siti web e sulle app Android dei fornitori di VPN. In molti casi, alle aziende non viene nemmeno data l'opzione di escludere questo tracciamento, in palese violazione delle attuali norme GDPR.
Cookies di tracciamento e violazioni della privacy
Il tracciamento web rappresenta una pratica diffusa che coinvolge la raccolta e la condivisione di informazioni sulle attività online di un utente specifico. I tracciatori web, nascosti nel codice, raccolgono dati in background per vari scopi, come la gestione di annunci pubblicitari, analisi e profilazione. La ricerca ha evidenziato che circa il 72% dei servizi VPN non rispetta le leggi sulla protezione dei dati, non chiedendo il consenso per i cookies di tracciamento. In alcuni casi, i siti web impostano cookies come quelli di Facebook o Google Analytics anche senza il consenso degli utenti. Solo una minoranza di fornitori, come Mullvad, AirVPN e ProtonVPN, non utilizza alcun cookie di tracciamento sui loro siti web e app.
Promesse non mantenute e politiche no-log
Un altro aspetto critico riguarda le politiche no-log, che indicano se il software VPN raccoglie o meno dati sull'utilizzo degli utenti. Nonostante molti fornitori si autodefiniscano “no-log”, solo una piccola frazione di essi ha effettivamente sottoposto le proprie politiche sulla privacy a un audit di sicurezza indipendente. Inoltre, alcuni fornitori promuovono una politica no-log, ma un'analisi più attenta delle loro politiche sulla privacy rivela il tracciamento da parte di partner terzi. Questo comportamento non solo contraddice le promesse fatte, ma va anche contro lo scopo stesso del servizio VPN, che è quello di garantire la privacy.
Pagamenti anonimi: una realtà non sempre garantita
Anche nel campo delle opzioni di pagamento, non tutti i fornitori di VPN garantiscono un'effettiva anonimato. Sebbene molti offrano pagamenti anonimi tramite Bitcoin e altre criptovalute, spesso questi avvengono attraverso società intermediarie, rendendo l'anonimato non più fattibile. Solo una piccola percentuale di fornitori, come Mullvad e ProtonVPN, accettano transazioni veramente anonime, inclusi i pagamenti in contanti.
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Truffatori mirano i creditori del fallimento di Celsius in un attacco di phishing
Tempo di lettura: 2 minuti. Gli utenti di Celsius sono il bersaglio di un sofisticato attacco di phishing: ecco come riconoscerlo e proteggere i propri asset cripto.

Tempo di lettura: 2 minuti.
Recentemente, è stato segnalato che i truffatori stanno impersonando l'agente incaricato delle richieste di fallimento della piattaforma di prestito cripto Celsius, in un tentativo di sottrarre fondi dai portafogli di criptovalute attraverso attacchi di phishing. Ecco i dettagli principali dell'attacco e come proteggersi.
Dettagli dell'attacco di phishing
Nel luglio 2022, Celsius, una piattaforma di prestito cripto, ha dichiarato fallimento e ha congelato i prelievi dagli account degli utenti. Da allora, molti clienti hanno presentato reclami contro l'azienda, sperando di recuperare una parte dei fondi persi. Negli ultimi giorni, sono state segnalate ricezioni di email di phishing che fingono di provenire da Stretto, l'agente incaricato delle richieste di fallimento per il procedimento di bancarotta di Celsius.

Le email di phishing offrono ai creditori una “finestra di uscita” di 7 giorni per reclamare i loro fondi congelati, indirizzandoli a siti web fraudolenti che cercano di sottrarre informazioni sensibili e fondi dai portafogli di criptovalute degli utenti. Queste email superano i controlli SPF (Sender Policy Framework), il che significa che provengono da un server di posta elettronica valido per il dominio di invio, rendendo l'attacco ancora più ingannevole.

Come proteggersi
Gli utenti devono essere estremamente cauti e ignorare queste email, controllando invece gli aggiornamenti ufficiali sul caso sul sito legittimo di Stretto. Se un utente ha già visitato uno di questi siti di phishing e ha perso fondi o NFT dopo aver collegato il proprio portafoglio, è probabile che non ci sia modo di recuperare gli asset persi.
Celsius ha già segnalato attacchi di phishing simili in passato, utilizzati per sottrarre fondi ai creditori. È fondamentale che gli utenti rimangano vigili e proteggano le loro informazioni e asset digitali da potenziali truffe.
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Lazarus attacca i sistemi sanitari sfruttando le vulnerabilità di ManageEngine
Tempo di lettura: < 1 minuto. Con il gruppo Lazarus che prende di mira i sistemi sanitari attraverso le vulnerabilità di ManageEngine, emerge con chiarezza la necessità per le organizzazioni sanitarie di rafforzare le loro difese e di rimanere sempre vigili di fronte alle crescenti minacce cyber.

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Il gruppo di cybercriminali Lazarus, noto per le sue attività malevole, sta ora prendendo di mira i sistemi sanitari attraverso le vulnerabilità presenti in ManageEngine. Questa nuova ondata di attacchi mette in luce l'importanza della sicurezza informatica nel settore sanitario.
Dettagli sull'attacco
Secondo quanto riportato da Healthcare IT News, il malware del gruppo Lazarus sta sfruttando specifiche vulnerabilità presenti nelle soluzioni software di ManageEngine. Questi attacchi sono particolarmente preoccupanti dato l'importanza critica dei dati e delle operazioni nei sistemi sanitari.
Chi è il gruppo Lazarus
Il gruppo Lazarus è una ben nota entità cybercriminale, spesso associata a operazioni sponsorizzate da stati-nazione. Negli anni, ha condotto una serie di attacchi di alto profilo contro organizzazioni e infrastrutture critiche in tutto il mondo.
Implicazioni per il settore sanitario
Il settore sanitario è sempre più nel mirino dei cybercriminali a causa della natura sensibile e vitale dei dati che gestisce. Un attacco riuscito può non solo compromettere le informazioni dei pazienti, ma anche interrompere le operazioni quotidiane, mettendo a rischio la vita dei pazienti.
Misure di sicurezza
È essenziale che le organizzazioni sanitarie adottino misure di sicurezza robuste e aggiornate per proteggere i loro sistemi e dati. Questo include la patching regolare del software, la formazione del personale sulla sicurezza informatica e l'adozione di soluzioni avanzate di rilevamento e risposta alle minacce.
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Norvegia investe un miliardo di corone nella ricerca sull’intelligenza artificiale
Tempo di lettura: < 1 minuto. Con un investimento di un miliardo di corone, la Norvegia punta a rafforzare la sua posizione nel campo dell’intelligenza artificiale, sottolineando l’importanza strategica dell’IA nel futuro tecnologico e economico del paese e dell’Europa.

Tempo di lettura: minuto.
La Norvegia ha annunciato un significativo investimento nella ricerca sull'intelligenza artificiale (IA), con un impegno di un miliardo di corone (87 milioni di euro). Questa mossa sottolinea l'importanza crescente dell'IA nel panorama tecnologico globale e l'ambizione della Norvegia di diventare un leader nel campo.
Dettagli dell'investimento
L'annuncio è stato riportato da Innovation News Network, che ha evidenziato come la Norvegia stia cercando di potenziare la sua presenza nel settore dell'IA. L'investimento di un miliardo di corone sarà utilizzato per finanziare ricerche avanzate, sviluppare nuove tecnologie e formare esperti nel campo dell'intelligenza artificiale.
Importanza dell'IA
L'intelligenza artificiale sta guadagnando sempre più terreno in vari settori, dalla medicina alla produzione, dall'energia all'agricoltura. La capacità di analizzare grandi quantità di dati, prevedere tendenze e automatizzare compiti complessi rende l'IA uno strumento prezioso per le nazioni e le aziende.
Ambizioni della Norvegia
Con questo investimento, la Norvegia mira a posizionarsi come un hub di innovazione nell'IA in Europa. Il paese ha già una solida base di ricerca e sviluppo e con questo nuovo finanziamento spera di attrarre talenti internazionali e di promuovere collaborazioni tra università, istituti di ricerca e industria.
Impatto sul futuro
L'investimento della Norvegia nell'IA potrebbe avere ripercussioni positive non solo per il paese, ma anche per l'intera regione europea. Potrebbe stimolare ulteriori investimenti nel settore, promuovere la condivisione delle conoscenze e posizionare l'Europa come leader nella ricerca e nello sviluppo dell'intelligenza artificiale.
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