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WordPress: a rischio i backup di Updraft. Ecco cosa fare

Tempo di lettura: 2 minuti.
I plugin di WordPress devono essere tenuti aggiornati tanto quanto la stessa piattaforma, soprattutto quando si tratta di proteggere tutti i dati del proprio sito web. Updraft e Updraft Plus, che sono plugin gratuiti e premium rispettivamente dedicati al backup, al ripristino e alla clonazione di siti WordPress sono stati vittime di un bug abbastanza sensibile.
Come si può immaginare, un bug di sicurezza in un plugin di backup che potrebbe consentire a un utente malintenzionato di scaricare il backup di un sito senza autorizzazione significa, in teoria, che un intero sito, e tutti i dati che lo accompagnano, potrebbe finire per essere rubato in un colpo solo.
Questa, a quanto pare, è la natura di CVE-2022-23303, un bug trovato e segnalato nel plugin Updraft da un ricercatore di sicurezza di Automattic, la società dietro il marchio WordPress.
In realtà, oltre a fungere da gentile promemoria per gli utenti di Updraft per assicurarsi di essere aggiornati (al momento della scrittura: 1.22.4 per la versione gratuita; 2.22.4 per gli utenti Premium), abbiamo pensato di coprire questa patch come un esempio positivo di come affrontare una falla nella sicurezza informatica.
Secondo noi, Updraft ha azzeccato diverse cose importanti nel bollettino di aggiornamento che ha pubblicato sul suo blog:
- Il rapporto è stato tempestivo. La patch era disponibile e scritta entro due giorni dalla divulgazione responsabile del bug da parte di Automattic.
- Il rapporto non ha usato mezzi termini. Il paragrafo di apertura afferma: “La versione breve è: dovreste aggiornare. Per avere i dettagli, continuate a leggere”.
- Il rapporto ha descritto il bug in un inglese semplice, ed è stato chiaro sul rischio posto. In parole povere, qualsiasi utente autorizzato del vostro sito, anche uno che di solito carica solo articoli per l'editing e l'approvazione da parte di altri, potrebbe essere in grado di clonare il vostro intero sito, compresa la fuga con tutti i vostri dati non pubblici.
L'azienda ha offerto delle scuse credibili. Piuttosto che iniziare con parole ambigue su come il bug non era in natura, o parlarne male sottolineando che non permetteva un accesso totalmente non autenticato, il rapporto ha spiegato prima la situazione, ribadito l'importanza di aggiornare comunque, e presentato il suo apparentemente genuino rammarico alla fine.
Il rapporto è stato scritto da qualcuno che ne era a conoscenza ed ha descritto il problema da subito senza lasciare spazio a comunicati di consuetudine che si leggono solitamente in questi casi, spesso realizzati da sezioni o società di PR o marketing. Il rapporto è stato scritto da uno dei principali sviluppatori di Updraft: dare seguito a un errore di sicurezza informatica dicendo la semplice verità in un inglese semplice non solo è genuinamente utile, ma ha anche maggiori probabilità di convincere i vostri clienti a fidarsi di voi in futuro.
Se non altro, un rapporto di sicurezza aperto ed esplicativo mostra che avete effettivamente imparato qualcosa di positivo dall'incidente, e quindi rafforza qualsiasi richiesta di fare meglio la prossima volta.
Cosa fare?
Gli utenti di Updraft o Updraft Premium, devono avere rispettivamente almeno la versione 1.22.4 o 2.22.4, anche se si considerano “a basso rischio” perché non c'è nessun utente non privilegiato o ce ne sono pochi di cui preoccuparsi. Come giustamente sottolinea Updraft, anche se un attacco attivo dipenderebbe da “un hacker che fa reverse-engineering dei cambiamenti nell'ultima […] release per risolverlo, […] non si dovrebbe certamente contare sul fatto che questo richieda molto tempo, ma si dovrebbe aggiornare immediatamente“.
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Nuova vulnerabilità in Libwebp: Windows, macOS e Linux sotto attacco
Tempo di lettura: < 1 minuto. Una nuova vulnerabilità nella libreria di immagini WebP di Google mette a rischio Windows, macOS e Linux, con attacchi attivi che sfruttano la falla per eseguire codice arbitrario sulle macchine delle vittime.

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Windows, macOS e Linux sono attualmente sotto attacco a causa di una nuova vulnerabilità scoperta nella libreria di immagini WebP di Google. Gli aggressori stanno sfruttando attivamente questa falla, denominata CVE-2023-0123, per eseguire codice arbitrario sulle macchine delle vittime, compromettendo così la sicurezza dei sistemi.
Vulnerabilità nella libreria di immagini WebP La vulnerabilità è stata scoperta nella libreria software open source libwebp, che è utilizzata per elaborare le immagini WebP. Questo formato di immagine è stato sviluppato da Google e viene utilizzato per la compressione delle immagini con e senza perdita di dati. La falla consente agli attaccanti di eseguire codice arbitrario sulle macchine delle vittime, dando loro la possibilità di prendere il controllo completo del sistema.
Attacchi in corso Gli esperti di sicurezza hanno rilevato che questa vulnerabilità è attualmente sfruttata in modo attivo. Gli attaccanti stanno utilizzando file WebP dannosi per compromettere i sistemi Windows, macOS e Linux. Una volta che il file dannoso viene aperto su un sistema vulnerabile, gli attaccanti possono eseguire codice arbitrario, ottenendo così l'accesso al sistema.
Misure di protezione Gli utenti sono fortemente consigliati ad aggiornare i loro sistemi per mitigare il rischio di compromissione. Gli aggiornamenti di sicurezza rilasciati da Google dovrebbero essere installati immediatamente per proteggere i sistemi da possibili attacchi.
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Phishing “ZeroFont” inganna Outlook mostrando false scansioni antivirus
Tempo di lettura: < 1 minuto. Gli utenti possono proteggersi da queste minacce assicurandosi di avere l’ultima versione di Outlook e di utilizzare soluzioni antivirus aggiornate.

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Gli aggressori stanno sfruttando una nuova tecnica di phishing chiamata “ZeroFont” per ingannare Microsoft Outlook affinché mostri false scansioni antivirus nei messaggi di posta elettronica. Questa tecnica sfrutta il modo in cui Outlook elabora le email in HTML per visualizzare contenuti che normalmente sarebbero nascosti.
Come funziona la tecnica ZeroFont
La tecnica ZeroFont implica l'uso di caratteri di dimensione zero all'interno di un'email in HTML. Quando Outlook riceve un'email che contiene questi caratteri, non li visualizza, rendendo il testo circostante invisibile all'utente. Tuttavia, quando Outlook esegue la scansione dell'email per contenuti sospetti o phishing, vede il testo nascosto e lo considera legittimo.
Gli aggressori possono quindi inserire contenuti legittimi nascosti all'interno dell'email, ingannando Outlook e facendo sì che mostri false scansioni antivirus o altri messaggi ingannevoli all'utente.
Implicazioni per gli utenti di Outlook
Questa nuova tecnica rappresenta una minaccia significativa per gli utenti di Outlook, poiché potrebbero essere indotti a credere che un'email sia sicura quando in realtà contiene collegamenti o allegati dannosi. È essenziale che gli utenti siano consapevoli di questa tecnica e siano cauti nell'aprire email da mittenti sconosciuti o sospetti.
Misure di protezione
Gli utenti possono proteggersi da queste minacce assicurandosi di avere l'ultima versione di Outlook e di utilizzare soluzioni antivirus aggiornate. Inoltre, è sempre una buona pratica non fare clic su collegamenti o scaricare allegati da email sospette o non riconosciute.
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Sony indaga sul presunto attacco informatico
Tempo di lettura: < 1 minuto. Sony è al centro di un’indagine riguardo a un presunto attacco informatico, mentre diversi gruppi di hacker rivendicano la responsabilità dell’attacco, creando confusione e incertezza sulla reale entità del danno.

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Sony è attualmente al centro di un'indagine interna riguardo a un presunto attacco informatico. La notizia è emersa dopo che diversi gruppi di hacker hanno rivendicato la responsabilità dell'attacco, creando confusione e incertezza sulla reale entità del danno.
Dettagli dell'attacco
Nonostante la mancanza di dettagli concreti sull'attacco, Sony ha preso molto seriamente le rivendicazioni e ha avviato un'indagine interna per verificare l'entità del presunto attacco informatico. La società sta lavorando attivamente per identificare eventuali vulnerabilità nei propri sistemi e per assicurarsi che i dati degli utenti siano al sicuro.
Disaccordo tra gli hacker
La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che diversi gruppi di hacker hanno rivendicato la responsabilità dell'attacco a Sony. Questo ha creato un clima di incertezza e confusione, rendendo difficile per gli investigatori determinare chi sia effettivamente dietro l'attacco. I gruppi di hacker sono in disaccordo tra loro, ognuno affermando di essere il vero responsabile dell'attacco a Sony.
Risposta di Sony
Sony ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di essere a conoscenza delle rivendicazioni e di stare lavorando incessantemente per verificare la loro veridicità. La società ha inoltre assicurato agli utenti che sta adottando tutte le misure necessarie per proteggere i loro dati e prevenire futuri attacchi informatici.
Mentre l'indagine è ancora in corso, è fondamentale che gli utenti restino vigili e adottino misure di sicurezza aggiuntive per proteggere i propri dati e informazioni personali. La situazione è in continua evoluzione e ulteriori dettagli emergeranno nei prossimi giorni.
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