Editoriali
Papà tedesco rapisce figlia alla madre olandese, la procura di Nizza non fa nulla
Una bambina è strappata dalla madre in piena pandemia ed è sparita nel nulla. Una storia come tutte le altre se non fosse che, dinanzi a una condanna per violenze e ad una fuga con rapimento annesso, c’è l’atteggiamento di una Procura che non attiva le procedure internazionali per riaffidare la bambina alla madre. Benvenuti in Francia dove una madre ha sporto denuncia per violenze dopo che l’ex compagno le ha procurato ferite per 30 giorni di prognosi ed ha portato in Germania, suo paese Natale, la piccola avuta in comune. Sempre in Francia il genitore di Sharmine è destinatario di altre denunce per violenza su minori, che non hanno avuto ancora riscontri effettivi. Il Tribunale del principato di Monaco, dove è nata la piccola Sharmine, dinanzi ad altre denunce per violenza, ha rimandato successivamente la competenza a Nizza per legittimità territoriale, ma la Procura di Nizza non dispone un mandato di arresto internazionale. Durante il periodo pandemico, marzo 2020 precisamente, dopo che le denunce della madre di Sharmine sono state inascoltate per l’ennesima volta dal Procuratore generale di Nizza, il padre ha avuto la freddezza di rapirla e portarla in Germania, suo paese Natale. Ed è qui che, dinanzi ad un’altra denuncia della bambina rapita, la mamma è venuta a sapere che l’ex compagno è stato denunciato tempo fa per violenze dalla prima compagna, non avendo tra l‘altro la potestà genitoriale sul primo figlio. Un dettaglio ancora più interessante della vicenda dal punto di vista giuridico è che Sharmine ha il passaporto olandese per via delle origini materne ed ora il documento è nel cassetto di casa, custodito dalla madre e la bambina non potrebbe cambiare nazione senza portarlo con se e nemmeno ottenere una eventuale cittadinanza. Nel corso di questi giorni, la madre della piccola ha lanciato un hashtag sui social #OuEstSharmine che è stato accolto da un gruppo di attivisti ed ha avuto una grossa visibilità per via delle condivisioni, creando uno scompiglio internazionale dove è stata tirata in ballo la Polizia tedesca. Fortunatamente dopo un anno, grazie alla sensibilità delle autorità germaniche che si sono adoperate nel cercare la bambina, la madre ha saputo che la sua piccola è ancora in vita, ma senza un reato commesso nei confronti della figlia e della madre in territorio alemanno, non è possibile far intervenire la polizia tedesca. Una storia che potrebbe risolversi non tanto per farla pagare a un genitore rispetto a un altro, ma per dare ad una figlia l’opportunità di vivere i due genitori. La madre dichiara che tutto è iniziato quando il padre della piccola ha reagito con la violenza al suo rifiuto di continuare la relazione, mollandolo di fatto, dando vita alle percosse ed alla fuga con annesso rapimento.
La domanda è però un’altra: perché allora la Procura di Nizza non è così solerte nel ripristinare l’ordine familiare e non si preoccupa almeno di far incontrare madre e figlia separate da un anno contro la volontà delle stesse? Inoltre, perchè questo lassismo dalla Francia nonostante ci siano più vertenze legali in corso in capo al padre della piccola e nonostante la polizia di Mentone abbia preso atto, comunicandolo alle autorità preposte, del trasferimento improvviso, che ha comportato una vera e propria sparizione di padre e figlia dalla circolazione? Il Procuratore Generale di Nizza è colpito in primo piano dalle polemiche di questi giorni, ma bisogna precisare che è subentrato al precedente collega noto per aver mentito “con la scusa di non mettere in imbarazzo Macron” accendendo più di un riflettore sull’operato ordinario della Procura. In questo caso, come da prassi nella magistratura italiana, è avvenuto che il Procuratore è stato mandato a Lione senza procedimenti disciplinari, lasciando media e giuristi abbastanza sorpresi. C’è un altro dettaglio che getta sospetti sulla magistratura francese che dovrebbe occuparsi del caso della piccola Sharmine.A detta della donna, il marito l’ha più volte avvisata delle sue conoscenze massoniche e qui aleggia il sospetto che ci sia qualcuno, o qualcosa, che eserciti pressioni che tendono a ritardare la richiesta di arresto internazionale. Ancora più singolare è che il mestiere del padre di Sharmine sia quello di fornire pneumatici per auto da corsa. Un settore, quello delle corse, sconvolto dalla morte del pilota Laurent Pasquali per mano di sicari ingaggiati da una rete di massoni, con lo scopo di punire con la morte chi non saldava i debiti. Cosa chiede la madre della piccola Sharmine senza la figlia da diversi mesi? Fa un appello al nuovo Procuratore di Nizza, Xavier Bonhomme, di dare seguito al lavoro della polizia. Peccato però che l’unica risposta avuta dall’uomo di legge, subentrato a Nizza per pulire l’immagine della giustizia, sia stato quello di bloccare su Twitter una madre in cerca di aiuto.
Editoriali
Università, Israele e licenziamenti BigTech
Tempo di lettura: < 1 minuto. Una riflessione sull’eventualità di sospendere gli accordi nelle università italiane con progetti di ricerca israeliani
A distanza di un mese, l’Italia scopre il progetto Nimbus, di cui Matrice Digitale ne parla da più di un anno, dove Google fornisce un cloud ad Israele per il riconoscimento facciale di tutta la striscia di Gaza.
Essendo #Google una multinazionale, come tante altre #bigtech, si vanta di avere dipendenti maschi, femmine, gender fluid, cristiani, buddisti e pure musulmani.
Poi però licenzia i musulmani ed i bianchi pacifisti perchè partecipano a manifestazioni contro i progetti militari dell’azienda.
Vi sorprenderò: è giusto che lo faccia perchè sono interessi privati e se uno vuole vendere armi, anche quelle non convenzionali, può farlo.
Qui però entriamo nel merito delle Università che protestano per non sviluppare progetti di ricerca militari con l’una e l’altra nazione: questo dovrebbe sollecitare i rettorati ad aprire una riflessione sui progetti militari e l’art. 11 della ns Costituzione che tanto ripudia la guerra.
Quindi se sospendiamo i progetti militari dalle università, si risolve il problema?
NO, e sapete perchè?
E la cosa vera l’ha detta Bersani in questi giorni ad Otto e Mezzo: esistono tanti progetti accademici di secondo livello che propongono buoni propositi, ma in realtà chi li gestisce ha già presente il fine e l’impiego militare.
Editoriali
Apple vuole fregarti con lo spot dei 128GB di spazio iPhone: aspetta il 16
Tempo di lettura: 3 minuti. Scopri se 128GB di spazio su iPhone sono sufficienti per le tue esigenze e considera le alternative di iCloud per una gestione ottimale dell’archiviazione.
L’iPhone 15 promette “molto spazio per molte foto”, come evidenziato nell’ultimo spot di Apple. Tuttavia, la sufficienza dello spazio di archiviazione dipende dall’utilizzo specifico che ciascuno fa del proprio iPhone e dall’opzione di memoria scelta. La capacità di archiviazione base dell’iPhone 15 è di 128GB, un notevole aumento rispetto ai 64GB degli anni precedenti, riflettendo l’esigenza crescente di più spazio dovuta all’ampliamento delle abitudini digitali.
Fotografia e video in Alta Risoluzione
Con le capacità fotografiche dell‘iPhone 15 che includono foto da 48 megapixel e registrazione video in 4K, lo spazio richiesto per questi file ad alta risoluzione è sostanziale. Questi miglioramenti, sebbene accrescano la qualità dei contenuti catturati, consumano rapidamente la capacità di archiviazione locale, rendendo quello che una volta sembrava ampio spazio, ora insufficiente per le esigenze di molti utenti.
iCloud come soluzione?
iCloud di Apple offre una soluzione alle limitazioni di spazio dei dispositivi, con piani che vanno oltre i 5GB gratuiti – quantità decisamente insufficiente per la maggior parte degli utenti. I piani di abbonamento a pagamento di iCloud+ offrono 50GB, 200GB e 2TB di spazio cloud, arricchiti da funzionalità aggiuntive. Di recente, Apple ha introdotto opzioni per 6TB e 12TB di spazio, pensate per utenti con esigenze di archiviazione estese, sebbene queste opzioni comportino costi significativi e la dipendenza da una connessione internet per accedere ai file e ad un aumento di prezzi con contratti unilaterali.
iPhone storage vs iCloud
Mentre i modelli standard di iPhone 15 e iPhone 15 Pro partono da 128GB di spazio di archiviazione, Apple offre opzioni di upgrade a 256GB e 512GB, con un’ulteriore opzione da 1TB per l’iPhone 15 Pro, verificare su Amazon i prezzi e le diverse caratteristiche. Optare per un modello con capacità inferiore e integrarlo con spazio iCloud aggiuntivo potrebbe rivelarsi una scelta più economica e pratica, considerando il costo e la durata potenziale del dispositivo rispetto all’investimento in un iPhone da 1TB.
Il futuro dello spazio di Archiviazione su iPhone
Data l’attuale traiettoria, sembra ragionevole che Apple aumenti la capacità di base di tutti i suoi modelli di iPhone a 256GB nelle generazioni future, e si auspica anche una revisione dell’aliquota gratuita di 5GB di iCloud, per riflettere meglio le realtà del consumo digitale moderno.
Chi vi scrive non casca nella fregatura salvo rottura
Apple invita gli utenti a fare l’upgrade di cellulare un motivo chiaro: cambiarlo e fare cassa. Il messaggio è rivolto agli utenti di iPhone 12 e 13 con le versioni base da 128GB. Chi vi scrive ha un iPhone 12 Pro Max che ha cambiato dopo un 7 plus da pochi GB. L’iPhone non si cambia ogni anno, ma si cambia quando arriva la tecnologia di discontinuità. Nel caso del 7 plus e della versione 12, oltre allo spazio, ad una durata sempre inferiore della batteria, il motivo che mi ha portato al cambio di dispositivo è stato il 5G che ha modificato i tempi di consultazione del Web. Anche la fotocamera è stata gradita al passaggio, ma, dalla versione 12 in poi fino alla 15, c’è poco da aggiungere se non appunto questioni di spazio, qualche avanzamento tecnologico nella fotografia e magari un 5g più veloce per via dei modem nuovi.
Se Apple fa questa proposta ansiolitica, mettendo in mezzo il fatto che possiate perdere la memoria della vostra defunta madre, è perchè le vendite vanno molto male ed il mondo sta sfornando cellulari nettamente superiori con l’Intelligenza Artificiale integrata dove Apple sta scopiazzando per il prossimo modello perchè rimasta indietro.
Sappiate che potete sempre trasferire le foto di mammà sul vostro PC e poi valutare se spostarle nel cloud Apple dove comunque potreste essere costretti nel fare l’upgrade del cloud se ovviamente vorrete fare il backup del dispositivo online. Se avete un iPhone 12 o anche un 14, attendete il primo iPhone AI, il iPhone 16, che arriverà verso settembre. Varrà ancor di più la pena di spostarci anche i propri ricordi.
Editoriali
Buona Pasqua online dalla Matrice Digitale
Tempo di lettura: < 1 minuto. Auguri di buona pasqua dalla redazione di Matrice Digitale. Per il settimo anno di fila festeggiamo la santa ricorrenza della resurrezione
Un’altra Pasqua, la settima di fila, la trascorreremo insieme con le notizie di Matrice Digitale e le inchieste del mondo IT.
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Rinnoviamo gli auguri di Pasqua a voi ed ai vostri cari.
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