Gli italiani amano l’informazione di spessore: lo dimostra uno studio

da Redazione
0 commenti 5 minuti leggi

Il panorama dell’informazione televisiva italiana ha subito profondi cambiamenti negli ultimi decenni, con un’apparente tendenza all’aumento delle soft news a discapito delle hard news. Secondo una diffusa narrazione, gli spettatori preferirebbero contenuti leggeri e di intrattenimento, piuttosto che notizie complesse e politicamente rilevanti. Tuttavia, uno studio recente smentisce questa ipotesi, evidenziando una domanda significativa per le notizie hard e un comportamento del pubblico più articolato di quanto si pensasse.

Attraverso un’analisi approfondita sui dati di ascolto minuto per minuto dei principali telegiornali italiani, lo studio dimostra che molti spettatori evitano attivamente le soft news, cercando invece informazioni di maggiore spessore. In questo articolo, analizzeremo i risultati della ricerca, le implicazioni per il mercato dell’informazione e il futuro del giornalismo televisivo.

Contesto dell’informazione televisiva italiana

Nel periodo analizzato, il sistema televisivo italiano era dominato da sette canali principali: tre pubblici (RAI 1, RAI 2, RAI 3) e tre privati appartenenti al gruppo Mediaset (Rete 4, Canale 5, Italia 1), oltre a La7, che aveva un pubblico più ristretto. Durante il biennio 2009-2010, le emittenti principali raccoglievano la quasi totalità dell’audience, con un’offerta di notiziari che andava dai telegiornali più istituzionali a quelli con un taglio più popolare e spettacolarizzato.

Tradizionalmente, la struttura dei telegiornali segue un andamento prevedibile: si apre con le hard news (politica, economia, cronaca internazionale), per poi virare progressivamente verso le soft news (sport, gossip, costume) nella seconda parte del notiziario. Le notizie sensazionalistiche, come crimini, disastri e incidenti, sono invece distribuite in maniera più uniforme.

Come gli italiani guardano i telegiornali

Fascia d’età Tempo medio TV (minuti/giorno) Tempo medio TG (minuti/giorno) Quota di Hard News (%) Quota di Soft News (%) Quota di Sensazionalismo (%)
18-29 106 8 34 27 12
30-39 149 12 35 27 12
40-49 179 16 36 26 13
50-59 232 25 38 24 14
60+ 283 35 40 23 14

Lo studio, condotto da Marco Gambaro, Valentino Larcinese, Riccardo Puglisi e James M. Snyder e pubblicato dal CESifo Working Paper Series, ha analizzato dati minuto per minuto di circa 15.000 individui, raccolti tramite dispositivi Set Top Box, eliminando così gli errori tipici dei sondaggi basati su auto-dichiarazioni. Le principali evidenze emerse sono:

Annunci
  • Le persone meno istruite e più anziane guardano più TV e più telegiornali.
  • Il pubblico femminile guarda più notiziari rispetto a quello maschile.
  • Gli spettatori anziani tendono a preferire le hard news rispetto ai più giovani.
  • Chi guarda il telegiornale per pochi minuti è più propenso a vedere solo le soft news.

Uno degli aspetti più interessanti riguarda il comportamento di switching, ovvero il cambio di canale in base al tipo di notizia trasmessa. I risultati mostrano che gli spettatori sono più propensi a cambiare canale durante le soft news rispetto alle hard news, soprattutto negli ultimi 15 minuti di trasmissione. Inoltre, le notizie sensazionalistiche riducono il tasso di abbandono, mantenendo il pubblico più coinvolto.

Comportamento del pubblico e preferenze di contenuto

L’analisi dei dati rivela differenze significative nel comportamento degli spettatori in base a genere, età e livello di istruzione:

  • Gli uomini sono più inclini a cambiare canale durante le soft news rispetto alle donne.
  • I giovani tendono a evitare le hard news più degli anziani.
  • Gli spettatori con un’istruzione più elevata sono meno fedeli ai telegiornali, ma quando li guardano tendono a rimanere più a lungo sulle hard news.
  • Chi cambia canale durante una soft news cerca più frequentemente un altro telegiornale, piuttosto che spegnere la TV.

Questi risultati smentiscono l’idea che il pubblico voglia esclusivamente contenuti leggeri e vanno nella direzione dell’analisi di fine anno di Matrice Digitale sulle rilevazioni social delle trasmissioni TV. Al contrario, esiste una fetta rilevante di spettatori che predilige notizie più serie e di approfondimento, purché presentate in modo coinvolgente.

Implicazioni per il Giornalismo Televisivo

Le evidenze emerse dallo studio suggeriscono che:

  1. Il pubblico non è omogeneo – Non tutti cercano contenuti leggeri; una parte degli spettatori preferisce informazioni serie e ben strutturate.
  2. Le soft news non sono sempre più attraenti – Molti spettatori le evitano, specialmente quando percepite come irrilevanti.
  3. Il giornalismo televisivo ha ancora un ruolo centrale nell’informazione pubblica – L’idea che la TV debba puntare solo su soft news è fuorviante.
  4. Il sensazionalismo è una leva potente – Le notizie drammatiche mantengono alta l’attenzione e riducono il tasso di switching.

Lo studio sulla domanda reale di notizie hard e soft nei telegiornali italiani offre una prospettiva nuova sulle preferenze del pubblico. Contrariamente alla convinzione diffusa che gli spettatori preferiscano l’intrattenimento all’informazione, i dati mostrano che molti italiani cercano attivamente notizie più serie e approfondite. Questo suggerisce che le emittenti televisive dovrebbero riconsiderare le loro strategie editoriali, bilanciando meglio l’offerta di hard e soft news per rispondere alle diverse esigenze del pubblico.

In un’epoca di crescente digitalizzazione e frammentazione dell’audience, comprendere a fondo le reali preferenze degli spettatori è fondamentale per il futuro del giornalismo televisivo. Ignorare la domanda per un’informazione di qualità potrebbe portare a un progressivo disinteresse nei confronti dei telegiornali tradizionali, spingendo sempre più spettatori verso fonti di informazione alternative, spesso meno affidabili. Il futuro dell’informazione televisiva dipenderà dalla capacità delle reti di adattarsi a queste nuove esigenze, senza sacrificare la qualità dell’informazione in nome della spettacolarizzazione.

Si può anche come

MatriceDigitale.it – Copyright © 2024, Livio Varriale – Registrazione Tribunale di Napoli n° 60 del 18/11/2021. – P.IVA IT10498911212 Privacy Policy e Cookies

Developed with love by Giuseppe Ferrara