Recenti sviluppi nell’ambito della sicurezza informatica hanno visto la divulgazione delle accuse contro due cittadini sudanesi, responsabili di attacchi Distributed-Denial-of-Service (DDoS) condotti dal gruppo cybercriminale noto come Anonymous Sudan. Questo gruppo è stato al centro di un’indagine internazionale coordinata da Europol e altre autorità, che ha smascherato le loro attività ideologicamente motivate.
Anonymous Sudan ha lanciato oltre 35.000 attacchi DDoS in un solo anno, colpendo governi e infrastrutture critiche di tutto il mondo, causando danni superiori ai 10 milioni di dollari. Tra gli obiettivi figurano il Dipartimento di Giustizia e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, nonché diverse piattaforme tecnologiche globali.
Operazione PowerOFF e il ruolo dell’Europa
Europol ha avuto un ruolo chiave nella cooperazione tra stati membri europei e gli USA, garantendo azioni rapide e condividendo informazioni cruciali. L’operazione PowerOFF, che ha coinvolto autorità di Francia, Lussemburgo e Svezia, ha portato al sequestro dei server e dei codici sorgente utilizzati per gli attacchi, indebolendo così la capacità operativa del gruppo.
La storia di Anonymous SUDAN
Anonymous Sudan ha condotto una serie di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) che hanno colpito diverse aziende di alto profilo a partire dal 2023, con azioni che proseguono fino ad oggi. Il gruppo si è fatto notare inizialmente con attacchi verso infrastrutture critiche francesi e successivamente verso servizi come Microsoft Outlook, OneDrive e Azure, confermati anche dalla stessa Microsoft. Questi attacchi hanno sfruttato vulnerabilità a livello di applicazione (Layer 7), causando gravi interruzioni ai servizi. Inoltre, Anonymous Sudan ha colpito piattaforme popolari come Telegram, rivendicando il sabotaggio con motivazioni politiche, tra cui il conflitto tra Israele e Palestina.
Un altro attacco di grande impatto ha riguardato ChatGPT, dove la botnet SkyNet del gruppo ha sovraccaricato i server di OpenAI, causando disservizi periodici. Sebbene OpenAI stia ancora investigando sulle cause specifiche, Anonymous Sudan ha rivendicato l’operazione. Oltre a colpire aziende tecnologiche occidentali, il gruppo ha anche attaccato Cloudflare, una delle principali piattaforme di sicurezza informatica, tentando di abbatterne le difese. Tuttavia, la resistenza di Cloudflare ha dimostrato l’efficacia delle sue misure anti-DDoS.
Le motivazioni di Anonymous Sudan sembrano essere principalmente geopolitiche, ma alcuni esperti suggeriscono che il gruppo potrebbe essere una “false flag”, potenzialmente collegato a interessi russi. Nonostante la sua origine dichiarata nel 2023, la crescente capacità del gruppo di lanciare attacchi complessi contro servizi critici solleva preoccupazioni sulle loro risorse e alleanze.