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Sicurezza Informatica

Attacchi informatici attraverso i social media. Interpol lancia allarme

Dopo le truffe sui social, emergono nuovi strumenti utilizzati dai criminali

L’Interpol sta conducendo una campagna di sensibilizzazione di due settimane nella prima metà di giugno, principalmente attraverso i social media, per avvertire il pubblico che gli attacchi informatici possono accadere a tutti e in qualsiasi momento. L’organismo internazionale di polizia sta mettendo in evidenza le tattiche adottate dai criminali informatici per sfruttare le vulnerabilità e offre consigli su come individuarle, in modo che i singoli e le aziende siano meglio attrezzati per salvaguardare sistemi, reti e dispositivi.

Parteciperanno oltre 60 Paesi, partner del settore privato, organizzazioni non governative (ONG) e altri. Craig Jones, Direttore di INTERPOL per la criminalità informatica, ha dichiarato: “Spesso le persone non pensano o non credono di essere preda della criminalità informatica finché non è troppo tardi. Purtroppo, i criminali informatici sfruttano ogni opportunità e vulnerabilità che vedono nelle reti, nei sistemi e nei programmi. Approfittando di queste vulnerabilità, possono causare gravi perdite finanziarie, angoscia e danni a milioni di persone“.

Ilia Kolochenko è fondatore di ImmuniWeb e membro della rete di esperti di protezione dei dati di Europol. Ha accolto con favore la nuova campagna, ritenendola opportuna. Ha dichiarato: “I criminali informatici stanno diventando sempre più creativi, ad esempio chiedendo un riscatto non solo a un’azienda violata ma anche ai suoi clienti i cui dati personali sono stati rubati. Oggi, gli inventivi attori delle minacce possono ricattare l’azienda violata e tutti i suoi clienti in parallelo, in modo che ogni vittima possa pagare qualche dollaro per rimuovere i propri dati dal database compromesso prima di diffonderli pubblicamente. Peggio ancora, anche se tutti pagano, non c’è alcun tipo di garanzia che i dati rimangano privati. Spesso questi database vengono poi venduti silenziosamente ad altri gruppi di hacker per condurre attacchi su larga scala di riutilizzo delle password o di spraying. Ad esempio, una volta conosciute le credenziali di un fornitore di servizi, gli hacker proveranno ad accedere a tutti gli altri siti web, social network o applicazioni aziendali più diffusi: se ci riusciranno, probabilmente verrete ricattati ancora una volta. Per evitare l’effetto domino delle violazioni dei dati, le persone dovrebbero rimanere vigili, evitare di utilizzare le stesse password basate su schemi e attivare la 2FA quando possibile“.

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Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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