In seguito alla sparatoria avvenuta durante un raduno di Donald Trump, l’FBI ha rivelato di essere riuscita ad accedere al telefono bloccato di Thomas Matthew Crooks, l’uomo che ha aperto il fuoco grazie alla nota Cellebrite. Secondo un nuovo rapporto di Bloomberg, l’FBI ha utilizzato un dispositivo Samsung di ultima generazione con sistema operativo Android. L’accesso al telefono è stato possibile grazie all’intervento diretto della Cellebrite, azienda specializzata nel fornire soluzioni per l’estrazione di dati dai dispositivi mobili.
L’FBI ha inizialmente tentato di sbloccare il telefono utilizzando il software di Cellebrite per bypassare o identificare il passcode, ma senza successo. Successivamente, il telefono è stato inviato al laboratorio dell’FBI a Quantico, Virginia, dove è stato sbloccato con successo in 40 minuti grazie all’uso di un nuovo software fornito direttamente dalla Cellebrite.
Dettagli tecnici sull’intervento di Cellebrite
L’accesso al dispositivo dell’attentatore di Trump è stato reso possibile da un aggiornamento tecnico fornito da Cellebrite, che ha messo a disposizione nuove soluzioni ancora in fase di sviluppo. Questo intervento ha permesso di sbloccare il telefono di Crooks in tempi record, evidenziando l’efficacia delle nuove tecnologie messe a punto dall’azienda israeliana.

Nel frattempo, l’Associated Press ha riferito che Crooks aveva foto sul suo telefono di Donald Trump, del presidente Joe Biden e di altri funzionari. Sono stati trovati anche delle ricerche riguardanti il disturbo depressivo maggiore. Queste scoperte potrebbero fornire importanti indizi sulle motivazioni dietro l’attentato.
Un’altra notizia rilevante riguarda la capacità di Cellebrite di sbloccare i dispositivi Apple. Attualmente, l’azienda non riesce a sbloccare gli iPhone che eseguono iOS 17.4 e versioni successive, e ha difficoltà con la maggior parte degli iPhone che eseguono iOS 17.1 fino a iOS 17.3.1, con alcune eccezioni dovute a vulnerabilità hardware presenti negli iPhone XR e iPhone 11.