Sicurezza Informatica
Il Garante dell’Energia truffa la gente in supporto a Enel e Optima?
Tornati dalle vacanze abbiamo ricevuto tutti l’avviso funesto dell’aumento del gas, della luce e della benzina. Aumenti di 350 euro a famiglia sono stati annunciati con forte preoccupazione per gli utenti, ma il Governo Draghi ha anche promesso, impegnandosi, di stanziare fondi per attenuare l’incremento della spesa procapite nel settore energetico, vitale quest’ultimo per il progresso tecnologico e sociale del Paese.
Giravano voci di squali collegati al telefono che successivamente agli annunci funesti per le tasche dei consumatori erano già al telefono e contattavano gli utenti per sottoporre dei cambi di contratto. Le scuse sono le più disparate sulle quali regna ovviamente quella del “avete sentito ai tg che fra poco aumenteranno tutte le tariffe?”
Secondo il principio della psicologia del consumatore, il solo prospettare un evento poco prospero per le proprie tasche può indurre un utente ad effettuare acquisti senza riflettere sulla convenienza o meno del prodotto.
C’è chi si spinge oltre e prova ad eludere tutti i meccanismi di difesa che il consumatore medio ha ed è di questo che noi di matricedigitale scriviamo, presentandovi quella che tecnicamente può definirsi una truffa e che chiameremo:
E’ Fallito il tuo gestore di energia
In primo luogo, segnatevi questo numero di telefono +39 02 2403202 perché è da qui che potrebbe arrivarvi una telefonata.
Alla risposta, nel nostro caso ovviamente, una voce con accento asiatico che confonde spesso la lettera r con la l, si presenta come Garante del mercato dell’Energia.
Chi risponde dall’altro lato, seppur sia scettico ai call center, non liquida la telefonata subito perché ovviamente è il Governo Italiano che sta chiamando.
Dopo la presentazione, c’è la rappresentazione del problema.
“Abbiamo saputo che il suo gestore di energia non ha più i requisiti per procedere alla fornitura e lei rischia di rimanere senza contratto. Noi siamo qui per aiutarla a risolvere questo problema”.
Porca miseria, esclamerete, ma tenete duro!
Chiedete, essendosi presentati come il Governo, di inviare una mail con la comunicazione di quanto sta succedendo.
Se notate una certa resistenza, allora iniziate a chiedergli qual è il vostro gestore e vedrete che o sono falliti tutti i gestori oppure dall’altra parte non conoscono chi attualmente vi eroga l‘energia elettrica e questo basta già a farvi chiarire nella vostra mente che il vostro gestore non è fallito e nemmeno si è ritirato dal mercato.
Nel nostro caso, però, l’operatore del call center ha fatto un passo falso dichiarando che i contratti suggeriti dal Governo erano Enel, il colosso nazionale, oppure Optima. Su tanti gestori, ne sono rimasti due.
Sintesi della Truffa
In poche parole la faccenda potrebbe andare così:
- Si presentano come Garante dell’Energia, mentendo
- Vi rappresentano che a breve rimarrete senza energia elettrica perché il fornitore è uscito dal mercato
- Vi propongono il contratto o di Enel oppure di Optima.
Conclusioni
Se dovesse realmente succedere qualcosa di spiacevole sotto questo punto di vista, vi verrà spedita una comunicazione dal gestore in primis e poi verrete contattati da un call center sicuramente più professionale di una voce asiatica che addirittura vi fa violenza verbale dicendo “TU non hai capito” mettendovi pressione psicologica.
C’è però una domanda alla quale dovrebbero rispondere sia Enel che Optima: ma lo sapete che c’è gente che estorce contratti in vostro favore diffondendo false notizie di mercato?
E il Garante per l’Energia lo sa che alcuni loro “delegati” vanno in giro a stipulare contratti per queste due società?
Vediamo se e cosa risponderanno.
Sicurezza Informatica
Julian Assange: non vi sarà estradizione negli USA
Tempo di lettura: 2 minuti. La giustizia britannica concede un’ulteriore chance a Julian Assange contro l’estradizione negli Stati Uniti. Scopri i dettagli e le reazioni.
L’Alta Corte di Londra ha concesso a Julian Assange un ulteriore appello contro l’estradizione negli Stati Uniti, riconoscendo come non infondate le argomentazioni della difesa sul timore di un processo ingiusto oltre oceano. Il verdetto dei giudici d’appello Victoria Sharp e Jeremy Johnson non entra nel merito del ricorso, che sarà dibattuto più avanti. Tuttavia, questa decisione riapre la partita dell’estradizione, dopo che già a marzo era stato introdotto un primo spiraglio con il rovesciamento del no secco opposto in primo grado dalla giustizia britannica all’istanza di ricorso della difesa.
Le argomentazioni della difesa
Gli avvocati di Assange hanno sollevato due principali preoccupazioni:
Rischio di condanna a morte: Anche se sulla carta la pena capitale è prevista per il reato di violazione dell’Espionage Act del 1917, mai contestato a un giornalista in oltre un secolo, i legali di Washington hanno garantito verbalmente che la pena non sarebbe stata chiesta.
Garanzia del Primo Emendamento: La difesa teme che Assange, cittadino australiano, non possa invocare il Primo Emendamento della Costituzione americana in materia di libertà d’espressione e d’informazione. Gli avvocati di Washington hanno riconosciuto un vago diritto di fare istanza per ottenere questa protezione, rinviandone la concessione concreta a una futura pronuncia di una corte statunitense.
Reazioni alla decisione
Dopo la lettura del dispositivo, gli avvocati di Assange si sono abbracciati in aula, mentre reazioni sorridenti venivano dalla moglie di Assange, Stella Morris, suo padre e i sostenitori radunati fuori dal palazzo di giustizia. Assange avrà ora “alcuni mesi” per preparare un nuovo “processo d’appello” con tutti i crismi, come precisa la BBC. Tuttavia, almeno per il momento, Assange resta in custodia cautelare nel carcere di massima sicurezza londinese di Belmarsh e non ci sarà l’estradizione negli USA.
Julian Assange cittadino onorario di Imola
Julian Assange sarà anche cittadino onorario della città di Imola. La consegna dell’onorificenza avverrà venerdì 24 maggio durante il Consiglio comunale. In municipio si terrà un incontro pubblico con John Shipton, padre di Assange, trasmesso in streaming sul canale imola.civicam.it. La delibera dell’onorificenza è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale il 22 febbraio scorso. Assange è già cittadino onorario di Napoli.
Sicurezza Informatica
GitCaught: minacce utilizzano repository GitHub per attacchi malevoli
Tempo di lettura: 2 minuti. GitCaught utilizza GitHub per distribuire malware, evidenziando l’abuso di servizi fidati per cyberattacchi
Recenti ricerche del gruppo Insikt di Recorded Future hanno scoperto una sofisticata campagna cybercriminale, GitCaught, condotta da attori di minacce di lingua russa provenienti dalla Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Questi attori hanno sfruttato un profilo GitHub per impersonare applicazioni software legittime come 1Password, Bartender 5 e Pixelmator Pro, distribuendo vari tipi di malware, tra cui Atomic macOS Stealer (AMOS) e Vidar. Questa attività malevola evidenzia l’abuso di servizi internet fidati per orchestrare cyberattacchi mirati al furto di informazioni personali.
Abuso di GitHub nelle cyberattività
Gli attori di minacce hanno abilmente creato profili falsi e repository su GitHub, presentando versioni contraffatte di software noti. Questi malware sono stati progettati per infiltrarsi nei sistemi degli utenti e rubare dati sensibili, dimostrando la profonda comprensione che gli attori hanno dello sviluppo software e della fiducia che gli utenti ripongono in tali piattaforme. L’analisi ha rivelato che queste varianti di malware, inclusi Atomic macOS Stealer (AMOS), Vidar, Lumma e Octo, non erano operazioni isolate. Condividevano una comune infrastruttura di comando e controllo (C2), suggerendo uno sforzo coordinato per massimizzare l’impatto degli attacchi. Questa configurazione C2 condivisa indica un gruppo altamente organizzato con risorse sostanziali e la capacità di lanciare attacchi cyber su diversi sistemi operativi e dispositivi.
Sfide per la cybersicurezza
L’evoluzione delle varianti di malware rappresenta una sfida significativa per le difese della cybersicurezza. Le misure di sicurezza tradizionali spesso non sono sufficienti contro minacce così sofisticate ed in continua evoluzione. La complessità della campagna e lo sviluppo continuo di nuove tattiche di malware richiedono un approccio proattivo e dinamico alla cybersicurezza.
Nel breve termine, le organizzazioni sono esortate ad adottare rigorosi protocolli di sicurezza, soprattutto quando integrano codice esterno nei loro ambienti. Implementare un processo di revisione del codice a livello organizzativo e utilizzare strumenti di scansione automatizzati come GitGuardian, Checkmarx o GitHub Advanced Security può aiutare a rilevare potenziali malware o modelli sospetti nel codice.
Migliorare la postura di sicurezza
A medio termine, le aziende dovrebbero migliorare la loro postura complessiva di cybersicurezza sviluppando strategie per monitorare e bloccare applicazioni non autorizzate e script di terze parti, che potrebbero fungere da gateway per il malware. Condividere informazioni e collaborare con la comunità della cybersicurezza è essenziale per affrontare campagne multifaccia come quella scoperta in questa indagine.
Per leggere l’intera analisi su GitCaught con le note finali, clicca qui per scaricare il report in formato PDF.
Sicurezza Informatica
Due studenti scoprono un bug lavatrici per lavaggi gratuiti
Tempo di lettura: 2 minuti. Due studenti scoprono una vulnerabilità nelle lavatrici connesse a Internet che permette lavaggi gratuiti: problemi di sicurezza nell’IoT.
Un bug di sicurezza potrebbe permettere a milioni di studenti universitari di fare lavaggi gratuitamente, grazie a una vulnerabilità scoperta in alcune lavatrici connesse a Internet. Due studenti dell’Università della California, Santa Cruz, Alexander Sherbrooke e Iakov Taranenko, hanno trovato una falla nell’API dell’app utilizzata per comandare queste macchine, che permette di utilizzarle senza pagamento e di aggiornare un account di lavanderia con milioni di dollari.
La scoperta e le implicazioni
Le lavatrici in questione appartengono a CSC ServiceWorks, una società che possiede più di un milione di macchine per il bucato e distributori automatici in servizio presso università, comunità multi-abitative, lavanderie a gettoni e altri luoghi negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. La vulnerabilità scoperta dagli studenti consente di collegarsi a tutte le lavatrici connesse alla rete di CSC e di controllarle senza effettuare pagamenti.
Sherbrooke e Taranenko hanno tentato di informare CSC ServiceWorks della vulnerabilità tramite email e una telefonata a gennaio, ma non hanno ricevuto risposta. Nonostante ciò, la società ha “silenziosamente cancellato” i milioni di dollari falsi dai loro account dopo essere stata contattata dai due studenti.
Problemi di sicurezza nell’Internet delle Cose (IoT)
Questa scoperta mette in luce i problemi di sicurezza ancora irrisolti nell’Internet delle Cose (IoT). La vulnerabilità di CSC ServiceWorks è solo uno dei tanti esempi di pratiche di cybersecurity insufficienti che possono essere sfruttate da hacker o altre entità. Altri casi simili includono la possibilità per hacker o dipendenti delle aziende di visualizzare filmati delle videocamere di sicurezza di estranei o di accedere a prese intelligenti.
Spesso, i ricercatori di sicurezza individuano e segnalano queste falle prima che possano essere sfruttate nel mondo reale. Tuttavia, questo sforzo è vano se le aziende responsabili non rispondono adeguatamente alle segnalazioni. La mancanza di reazione da parte di CSC ServiceWorks è un chiaro esempio di questa problematica.
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