Sommario
Una proposta legislativa controversa nell’Unione Europea mira a richiedere agli utenti di app di messaggistica di accettare la scansione delle loro foto e video da parte dell’IA per rilevare materiale pedopornografico (CSAM). Tuttavia, questa proposta ha incontrato una forte opposizione da parte di aziende tecnologiche, esperti di sicurezza e gruppi per i diritti digitali, preoccupati che possa compromettere la crittografia e la privacy degli utenti.
La proposta e le critiche
La proposta della Commissione Europea prevede l’obbligo per le piattaforme di messaggistica di implementare sistemi di scansione per rilevare e segnalare CSAM. Tra i principali critici ci sono giganti della messaggistica come WhatsApp e Signal, oltre a esperti di sicurezza e protezione dei dati, che avvertono che tale misura potrebbe compromettere la crittografia end-to-end (E2EE), considerata fondamentale per la privacy e la sicurezza delle comunicazioni digitali.
Critici della proposta sostengono che potrebbe fallire nel suo obiettivo dichiarato di proteggere i bambini, generando milioni di falsi positivi che potrebbero sopraffare le forze dell’ordine. Meredith Whittaker, presidente di Signal, ha denunciato la proposta, affermando che “imporre la scansione di massa delle comunicazioni private mina fondamentalmente la crittografia”.
Stato della Proposta
Il 20 giugno 2024, una riunione degli ambasciatori dei 27 Stati membri dell’UE, convocata per discutere la proposta, non è riuscita a raggiungere una posizione comune per avviare i negoziati con il Parlamento Europeo. Un portavoce del rappresentante permanente del Belgio ha confermato che l’argomento è stato rimosso dall’ordine del giorno a causa delle divisioni persistenti tra i governi.
Questa impasse è significativa, poiché il processo legislativo dell’UE richiede l’accordo tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio. Senza una posizione concordata del Consiglio, i negoziati non possono iniziare, lasciando il file bloccato.
Reazioni e Prospettive Future
Patrick Breyer, eurodeputato del Partito Pirata, ha accolto con favore il mancato raggiungimento di un accordo, avvertendo che la sorveglianza di massa minaccia le libertà democratiche e i diritti fondamentali come la privacy. Anche Andy Yen, fondatore di Proton, ha sottolineato la necessità di rimanere vigili contro proposte anti-crittografia che potrebbero essere ripresentate.
La proposta dell’UE di richiedere la scansione delle comunicazioni per CSAM rimane altamente controversa. Sebbene temporaneamente bloccata, la possibilità che venga ripresentata suggerisce che la battaglia per la privacy e la sicurezza delle comunicazioni digitali in Europa è tutt’altro che conclusa.