Apple ha introdotto Pkl, un nuovo linguaggio di configurazione ‘incorporabile’ open source, con l’obiettivo di semplificare le attività di configurazione, dalle più semplici alle più complesse, dalle ad-hoc alle ripetitive. Rilasciato il 1° febbraio 2024 nella versione 0.25, il team di Apple ha fornito un ‘tour veloce‘ del linguaggio in un post sul sito della documentazione di Pkl.
Pkl è strutturato attorno a una chiave di valore, simile a JSON, piuttosto che a istruzioni imperative come molti altri linguaggi di programmazione tradizionali. Apple ha progettato Pkl per specializzarsi nella configurazione, aggiungendo alcune caratteristiche interessanti per attirare l’attenzione. Al lancio, Pkl supporta elenchi di proprietà JSON, XML e YAML per generare file di configurazione statici.
Tuttavia, Pkl aspira a essere più di un semplice aiuto nella pipeline di configurazione, sostenendo di poter funzionare autonomamente come una libreria di configurazione ‘sicura, facile e piacevole da usare’. Sebbene siano passati solo quattro giorni dalla prima release di Pkl, sono già disponibili linguaggi per Java, Kotlin, Swift e Go, con la speranza di aggiungerne altri in futuro.
Apple sembra molto entusiasta di questa nicchia, ma potrebbe rappresentare una soluzione creativa a problemi specifici. Anche se Pkl potrebbe non diventare popolare come Python, è degno di nota per il suo approccio innovativo alla risoluzione dei problemi di configurazione.
La ricerca di ‘pkl apple’ porta alla pagina Github del linguaggio, che contiene link alla documentazione pertinente per iniziare con l’interfaccia a riga di comando di Pkl, disponibile su macOS, Linux, Alpine Linux e Java. Sebbene il supporto Java garantisca la compatibilità multi-piattaforma, ciò comporta alcuni compromessi, come un ritardo all’avvio e una velocità di esecuzione più lenta per codice Pkl complesso rispetto agli eseguibili nativi.