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BianLian, ecco una demo sull’attacco condotto dalla botnet Android
Tempo di lettura: 2 minuti. Il malware tenterebbe anche di bypassare il photo TAN delle app bancarie

La botnet Android BianLian anche nota come Hydra emersa nel 2018 è ancora particolarmente attiva dall’inizio del 2022.
Questo è quanto emerge dall’ultima analisi condotta da Fortinet.
Secondo i ricercatori sarebbero state almeno tre le campagne scoperte e che prendono di mira istituti bancari europei.
Il malware Android
Il malware Android tipicamente si spaccia come app di utility o applicazione di mobile banking. In tutti i casi una volta installato, chiede alla vittima di attivare i servizi di accessibilità affinché l’app funzioni correttamente. In realtà, questa è solo una scusa per eseguire attacchi overlay e convalidare i moduli di login anche senza l’interazione dell’utente e restare in esecuzione background per comunicare con un server di comando e controllo.
Come funziona l’overlay
Ogni volta che la vittima avvia un’app di questo tipo il malware può scaricare del codice sullo smartphone per iniettare delle pagine Web da visualizzare in sovrapposizione alle app reali. In tal modo gli attaccanti possono ottenere credenziali di mobile banking senza influire sulle applicazioni mirate né sfruttarle ma semplicemente agendo in modalità man-in-the-middle.
Il video demo su attacco condotto da BianLian
Il video pubblicato mostra un esempio di infezione da malware Android BianLian, simulando anche una comunicazione con un server C2.
Dopo che l’utente attiva i servizi di accessibilità, l’app malevola (un video player nell’esempio) scompare dall’elenco delle applicazioni ma resta in esecuzione nascosta. Una volta che l’utente avvia un’applicazione ad esempio un’app bancaria autentica, il malware inserisce una pagina di accesso falsa sovrapponendola sull’app della banca esistente e sempre in background procede a carpire le credenziali inserite.
Lo sviluppo in corso
Ciò che preoccupa i ricercatori è l’aver trovato uno sviluppo in corso per il photo TAN. Questa potrebbe diventare un arma in più da sfruttare in futuro:
“Photo TAN è un popolare metodo di autenticazione a due fattori in cui l’utente scansiona una matrice mostrata sul proprio PC, laptop o tablet con lo smartphone. Questo genera un TAN per verificare gli ordini online. Abbiamo scaricato le corrispondenti pagine iniettate e fortunatamente le pagine web non sono ancora pronte”
Le applicazioni prese di mira
Le ultime evidenze dimostrerebbero anche che la Botnet LianBian prenderebbe di mira applicazioni home banking e app per la gestione di password e PIN integrate negli smartphone:
- At.aerztebank.aerztebankmobile
- A.bank99.meine.meine
- A.ing.diba.client.onlinebanking
- A.volksbank.volksbankmobile
- Com.bankaustria.android.olb
- Com.bawagpsk.bawagpsk
- Com.commerzbank.photoTAN
- Com.db.pbc.phototan.db
- Com.db.pwcc.dbmobile
- Com.easybank.easybank
- De.comdirect.app
- Mobile.santander.de.smartsign
- samsung.settings.pas
- huawei.settings.pin.
Contromisure
È consigliabile, pertanto, per evitare di essere infettati da un malware Android, che gli utenti continuino sempre a:
- Scaricare solo da app store ufficiali;
- verificare la legittimità delle app bancarie utilizzate;
- controllare le recensioni prima di ogni download di app;
- prestare attenzione alle autorizzazioni richieste durante l’installazione, concedendole solo se sicuri che siano effettivamente necessarie;
- abilitare dove possibile l’autenticazione multifattore;
- adoperare anche per gli smartphone degli strumenti antivirus adeguati;
- cercare di tenere aggiornati i propri dispositivi con patch di sicurezza e update.
Altri IoC a corredo
- a3b826de0c445f0924c50939494a26b0d99ef3ccac80faacca98673625656278
- hxxp://loa5ta2rso7xahp7lubajje6txt366hr3ovjgthzmdy7gav23xdqwnid[.]onion/api/mirrors
- hxxp://zhgggga[.]in
Tech
NetStat: conoscere la propria rete con Linux

Netstat è un comando Linux utilizzato per visualizzare informazioni sulle connessioni di rete attive sul sistema. Con questo comando è possibile visualizzare informazioni sui socket attivi, come l’indirizzo IP, la porta e lo stato delle connessioni. Netstat può essere utilizzato per identificare problemi di rete, trovare eventuali connessioni non autorizzate e monitorare l’utilizzo della banda.
Per utilizzare netstat, è sufficiente digitare il comando “netstat” nel terminale. Di default, netstat visualizzerà le connessioni TCP attive sul sistema.
Ecco alcune opzioni utili di netstat:
-a
mostra tutte le connessioni e le porte in ascolto.-t
mostra solo le connessioni TCP.-u
mostra solo le connessioni UDP.-l
mostra solo le porte in ascolto.-p
mostra i processi associati alle connessioni.-n
mostra gli indirizzi IP e le porte numeriche invece di risolvere i nomi.
Ad esempio, per visualizzare tutte le connessioni TCP attive sul sistema, si può utilizzare il comando “netstat -at”
Netstat può anche essere utilizzato per visualizzare statistiche sull’utilizzo della rete, come ad esempio il numero di pacchetti inviati e ricevuti.
-s
mostra statistiche sulle connessioni.
Ad esempio, per visualizzare statistiche sulle connessioni TCP, si può utilizzare il comando “netstat -s -t”
Netstat può anche essere utilizzato per visualizzare informazioni sulle tabelle di routing utilizzate dal sistema, utilizzando l’opzione -r
.
Inoltre, è possibile utilizzare netstat in combinazione con altri comandi come grep
per filtrare i risultati e visualizzare solo le informazioni pertinenti. Ad esempio, per visualizzare tutte le connessioni in entrata sulla porta 80, si può utilizzare il comando “netstat -at | grep :80”
In sintesi, netstat è un comando versatile e potente che consente di visualizzare informazioni sulle connessioni di rete attive sul sistema. Può essere utilizzato per identificare problemi di rete, trovare eventuali connessioni non autorizzate e monitorare l’utilizzo della banda. Con le varie opzioni disponibili, netstat consente di visualizzare informazioni specifiche su connessioni, statistiche e tabelle di routing. può essere utilizzato in combinazione con altri comandi per filtrare i risultati e visualizzare solo le informazioni pertinenti.
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Come utilizzare le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11 per lavorare in team

Windows 11 offre diverse funzionalità di streaming e condivisione per consentire agli utenti di lavorare in team in modo efficiente. Queste funzionalità possono aiutare a migliorare la comunicazione e la collaborazione tra i membri del team, indipendentemente da dove si trovino. Ecco alcuni consigli per utilizzare al meglio le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11.
- Utilizzare Microsoft Teams: Microsoft Teams è una piattaforma di collaborazione che consente di comunicare e collaborare in team. Utilizzare Microsoft Teams per condividere documenti, partecipare a riunioni virtuali, chattare con i colleghi e molto altro.
- Utilizzare Skype: Skype è un’applicazione di comunicazione che consente di effettuare chiamate e videochiamate con i colleghi. Utilizzare Skype per tenere riunioni virtuali, condividere documenti e scambiarsi messaggi istantanei.
- Utilizzare OneDrive: OneDrive è un servizio di archiviazione cloud che consente di salvare e condividere documenti con i colleghi. Utilizzare OneDrive per condividere documenti, foto e altri file con i colleghi, in modo che tutti possano accedervi e lavorarci contemporaneamente.
- Utilizzare SharePoint: SharePoint è una piattaforma di collaborazione che consente di creare siti web per lavorare in team. Utilizzare SharePoint per creare un sito web per il team, in modo che tutti possano accedere a documenti, calendari e altre informazioni.
- Utilizzare le funzionalità di condivisione dello schermo: le funzionalità di condivisione dello schermo consentono di condividere il proprio schermo con i colleghi in tempo reale. Utilizzare questa funzionalità per presentare documenti, demo o video durante riunioni virtuali, per condividere il proprio schermo durante una sessione di troubleshooting o per mostrare il proprio lavoro in corso.
- Utilizzare le funzionalità di controllo remoto: le funzionalità di controllo remoto consentono di controllare il PC di un collega da remoto. Utilizzare questa funzionalità per aiutare un collega a risolvere un problema o per lavorare insieme su un progetto in modo più efficiente.
- Utilizzare le funzionalità di registrazione e trascrizione: le funzionalità di registrazione e trascrizione consentono di registrare e trascrivere riunioni, chiamate e videochiamate. Utilizzare questa funzionalità per conservare una traccia scritta delle discussioni e delle decisioni prese durante le riunioni o per rivedere la conversazione successivamente.
In generale, le funzionalità di streaming e condivisione di Windows 11 possono aiutare a migliorare la comunicazione e la collaborazione in team. Utilizzando queste funzionalità, gli utenti possono lavorare insieme in modo più efficiente, indipendentemente dalla loro posizione geografica. È importante essere consapevoli delle proprie esigenze e utilizzare le funzionalità di streaming e condivisione per ottenere il massimo dal lavoro in team.
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Linux, Root e Sudo: differenze e metodo di utilizzo

In sistemi operativi Linux, il termine “root” si riferisce all’utente con i privilegi di amministratore più elevati. Questo utente ha accesso completo a tutti i file e le impostazioni del sistema e può eseguire qualsiasi operazione, comprese quelle che possono causare danni irreparabili al sistema.
Per accedere come utente root, è necessario utilizzare il comando “su” o “sudo” seguito dalla password dell’utente root. Ad esempio, per accedere come utente root utilizzando “su”, si può utilizzare il comando “su -” e inserire la password dell’utente root. Oppure utilizzando “sudo -i” o “sudo -s” si ottiene lo stesso risultato.
L’utilizzo di “sudo” è una pratica più sicura rispetto all’utilizzo di “su” perché consente di eseguire comandi specifici con i privilegi di amministratore, invece di accedere come utente root per l’intera sessione. Ad esempio, per eseguire il comando “apt-get update” con i privilegi di amministratore, si può utilizzare il comando “sudo apt-get update”.
Inoltre, l’utilizzo di “sudo” consente di registrare i comandi eseguiti con i privilegi di amministratore in un file di log, il che consente di monitorare l’utilizzo dei privilegi di amministratore e di individuare eventuali problemi di sicurezza.
Per configurare l’utilizzo di “sudo”, è necessario modificare il file “/etc/sudoers” utilizzando il comando “visudo”. In questo file è possibile specificare quali utenti possono utilizzare “sudo” e quali comandi possono eseguire.
In sintesi, “root” e “sudo” sono entrambi meccanismi per fornire accesso ai privilegi di amministratore in un sistema Linux. Tuttavia, l’utilizzo di “sudo” è considerato una pratica più sicura rispetto all’utilizzo di “su” poiché consente di eseguire comandi specifici con i privilegi di amministratore e di registrare l’utilizzo dei privilegi di amministratore in un file di log.
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