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Cassa Depositi e Prestiti vuole comprare la rete TIM

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Cassa Depositi e Prestiti, domenica 5 marzo, ha fatto un’offerta per rilevare le infrastrutture di rete di TIM. Il progetto dovrà passare al vaglio di azionisti e Commissione Europea. 

Qualcosa potrebbe muoversi nel panorama delle telecomunicazioni italiane. Cassa Depositi e Prestiti, in particolare CDP Equity, la scorsa domenica ha fatto partire un’offerta per rilevare l’infrastruttura di rete TIM. Ad accompagnarla c’è il fondo australiano Macquarie Asset Management. Sarà Netco il gruppo in cui confluiranno la rete in fibra di Tim, Sparkle, il gruppo che gestisce le reti, oltre alla rete dati.

Pare che l’offerta sia di circa 20 miliardi di euro, con 10 miliardi in cash, 8 miliardi di debito, più 2 miliardi di clausole che limitano il rischio, chiamate earn-out. Il confronto di questa offerta viene fatto con quella del fondo USA KKR di valore simile ma che terrebbe fuori alcuni asset.

L’offerta di Cdp dura fino al 31 marzo, e Tim intende esaminarla nella riunione già programmata per il 15 marzo o in un’altra data da definire. CDP ha il placet del governo suo azionista tramite il ministero delle Finanze.

L’offerta pare sia vista di buon occhio perché manterrebbe il controllo della rete più “vicino” visto che si tratta comunque di una infrastruttura critica. Se l’offerta ricevesse l’ok del cda di Tim, e il debito di circa 20 miliardi peserà sulla decisione, servirebbe poi l’ok delle autorità di regolamentazione dei mercati in Europa.

Questo passaggio è necessario perché sia Cdp sia Macquarie sono azionisti di Open Fiber. In particolare Cdp controlla quest’ultima e possiede circa il 10% di Tim e Macquarie possiede il 40% di Open Fiber (ex quota Enel).

In questo panorama di offerte quella di KKR, arrivata a inizio febbraio, ha ulteriormente complicato la partita.

Al momento il problema principale rimane Vivendi, detentore di una quota significativa di Tim. L’acquisizione da parte di Cdp e Macquarie di Tim, se accettata, sarebbe il punto di partenza per la fusione degli asset delle due società e la creazione di un’unica infrastruttura di rete ad alta capacità in Italia.

L’offerta fatta da CDP è comunque valida fino al 31 marzo quindi a breve avremo maggiore visibilità sull’esito delle verifiche in corso.


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