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Editoriali

Appello dalla propaganda cyber a Papa Francesco: fare Santo Roberto Baldoni il 7 marzo

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Tempo di lettura: 2 minuti. Il circo costruito attorno a Baldoni ha chiuso i battenti, ma i giullari continuano il gioco

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Quando c’è una guerra ci sono vincitori e vinti ed il ruolo dei giornalisti è quello di raccontare ciò che si vede. Roberto Baldoni è stato licenziato da un Governo che voleva mettere il suo referente in virtù della polpetta da 800 milioni di euro che c’è da spartirsi nei prossimi anni sugli investimenti pubblici nel settore della cybersecurity.

Il più bravo di tutti mandato a casa per motivi di spoil system

Ragionamento che non fa una piega, la politica la conosciamo, ma è chiaro che il messaggio dato da tutti è stato quello che Baldoni:

  • Ha lasciato l’Italia nel pieno degli attacchi cyber
  • Era il migliore di tutti perché è stato il primo ad occuparsi di questo compito

L’ennesimo dettato della manina che in questi mesi ha descritto un grande Baldoni, arrivata perfino a contagiare una “superpartes” RAI nonostante:

  • Gli attacchi hacker di Killnet e Noname057 ( ben tre, di cui due a distanza di pochi giorni al sito dei Carabinieri)
  • Gli accordi con le multinazionali USA per il perimetro cibernetico italiano e la formazione di capitale umano
  • Il procurato allarme al paese con un attacco hacker che non esiste riconosciuto da chi piange oggi Baldoni con 2 giorni di ritardo
  • La gestione della comunicazione nei casi del pdf del Piano Strategico Nazionale prodotto da una dipendente di Accenture
  • I festeggiamenti di un collettivo hacker che si addebita impropriamente il licenziamento, mai successo nella storia della NATO, dopo che sono stati minimizzati gli effetti dei loro a reti unificate, attaccando anche i giornalisti fuori dal circo, dalla manina che ha voluto incensare Baldoni.

Tutte motivazioni risibili, scrivono quelli che hanno messo Baldoni avanti e gli interessi del paese in questi ultimi mesi:

Forse perchè interessati anche loro agli 800 milioni del PNRR ed ai 500 posti fissi disponibili ed Baldoni vedevano un “amico”?

Oppure perchè oltre alla comunicazione, c’era poca sostanza, e dopo tante motivazioni “risibili”, ma di competenza dell’ACN, il Governo ha prima difeso e poi preparato la cartella al professore bello e bravo?

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Editoriali

Il CSIRT risolve i problemi o ha bisogno di fare le denunce alla Postale?

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Tempo di lettura: 2 minuti. Trasformato come agenzia di stampa mentre il sito dei Carabinieri è andato giù 3 volte in pochi giorni. Eppure gli articoli di presentazione della struttura descrivevano la soluzione a tutti i mali

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Frattasi è stato nominato direttore dell’agenzia per la cybersicurezza del paese e sono scoppiate delle perplessità che hanno scatenato le polemiche di tantissimi esperti informatici. Quello che però non torna è il fatto che ci troviamo dinanzi ad un cambio di narrazione dall’esterno dell’agenzia più quotata a livello informatico del paese. Nonostante gli attacchi subiti dalla redazione di Matrice Digitale e da altri colleghi per aver trattato la questione degli attacchi di DDOS al sito dei Carabinieri da parte dei gruppo filorusso Noname, i detrattori sono stati smentiti con ulteriori due attacchi, il primo che ha portato alle dimissioni di Baldoni ed il secondo che ha accolto nel fine settimana il nuovo direttore. Gli stessi giornali che minimizzavano “mostrificando” chi dava notizie sugli attacchi da Mosca hanno posto la questione russa come uno degli sforzi da affrontare immediatamente nel nuovo corso dirigenziale dell’ACN.

CSIRT è un reparto tecnico o una testata giornalistica?

Indipendentemente dall’importanza dei russi, quello che conta invece è il ruolo del CSIRT che è stato impostato in questi mesi per fornire comunicazioni al pubblico simili a quelle che testate specializzate come Matrice Digitale hanno essenzialmente nella loro linea editoriale: pubblicare ricerche di aziende cyber e dare comunicazioni al pubblico di nuovi malware e di nuove vulnerabilità sfruttate dai criminali informatici e dagli attori statali. Al terzo attacco compiuto al sito dei Carabinieri, che si ricordano essere una struttura militare prima ancora che civile nel quotidiano, qualche dubbio sull’operato del CSIRT adesso c’è indipendentemente dalla presenza del “capo” vecchio o di quello nuovo.

Qualcuno sui social ha ironizzato che dovrebbero fare regolare denuncia alla Polizia Postale per indagare e tale dichiarazione seppur suoni di sfottò non sembra essere tanto distante dalla realtà.

Intanto, giusto per ricordarlo, quando qualcuno si è permesso di segnalare un buco al CSIRT, è stato anche minacciato.

Sinistra offre posti di lavoro, destra investimenti

Con Baldoni si parlava di posti di lavoro che dovevano essere affidati nei prossimi anni e lo si faceva con una narrazione accondiscendente nei confronti di chi doveva elargire nel prossimo periodo ben 500 occupazioni tra esperti informatici, legali, comunicatori e anche giornalisti. Con l’arrivo di Frattasi si parla dei fondi “sporchi” della politica, dello spoil system e degli 800 milioni che saranno spesi per mettere in sicurezza dal punto di vista cibernetico il nostro paese. Un giochino comunicativo che fa sorridere e che fa intendere come il silenzio nei confronti della gestione Baldoni avesse riposto tantissime speranze in molti ambiziosi di entrare nell’Agenzia Nazionale di Cybersicurezza entro il 2027. Se la sinistra promette posti di lavoro con una forma clientelare, la destra invece promette investimenti ad i propri grandi elettori, ma il discorso non cambia ed il ruolo di Frattasi sarà quello di mettere in ordine ed in sicurezza un paese sgangherato tanto da copiare un piano strategico nazionale Dagli Stati Uniti d’America, facendoselo scrivere addirittura da ogni multinazionale statunitense, appoggiando il suo dominio sulla rete extraeuropea degli Stati Uniti d’America per far girare alcuni servizi informatici di cui ad oggi non abbiamo evidenza, ma sappiamo che ci sono.

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Editoriali

Fedez è l’opposto della Cultura Digitale che serve al paese

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Prima monopolizza la scena mettendo in disparte la moglie a Sanremo

Poi si attira le critiche del pubblico

Come qualsiasi persona che si sente minacciata dai criminali della rete resta in silenzio e promette di uscire dai social

Adesso ritorna e chiede scusa a tutti addebitando i suoi comportamenti agli psicofarmaci, ripristinando il suo business fatto prevalentemente di comunicazione sui social

Il problema non è lui, ma voi che che gli date corda, che non istruite i vostri figli sui pericoli di alcuni messaggi sbagliati proposti alle nuove generazioni per paura di non essere troppo avanti con gli anni.

Ed io dovrei invidiare una persona così? E voi dovreste limitarvi sulla base di persone così?

Fatelo pure, poi però siate coerenti senza pretendere dai vostri figli che studino e coltivino passioni oltre a quelle di apprendere mestieri come quello dell’influecer.

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Editoriali

Baldoni: dimissioni da ACN. Spiazzato lo storytelling della propaganda cyber

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Tempo di lettura: 3 minuti. Dimissionario o dimissionato? Si attende il riscontro del Governo a cui Baldoni ha dato una forte connotazione atlantista e che potrebbe far perdonare le brutte figure dei DDoS alle Istituzioni e del Procurato allarme al Paese

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Roberto Baldoni ha consegnato le dimissioni nelle mani del Governo Italiano. Una notizia che è stata annunciata dalle agenzie con un tono funereo dove è stato riferito che “l’ex capo del DIS, docente della Sapienza e primo inventore del comitato di Cyber intelligence italiano lascia il posto più ambito da tutti gli informatici del paese”.

Dimissioni o dimissionato?

Le dimissioni sono solitamente uno strumento a doppia valenza. Il primo valore che gli si può dare è quello che Baldoni sia stato costretto a rinunciare all’incarico, in secondo luogo è lui stesso che ha presentato le dimissioni per una oggettiva incapacità di operare a causa del contesto dove si trova non consono ad affrontare un incarico pubblico. Proprio per quest’ultimo motivo, le dimissioni non rappresentano un atto di rinuncia, bensì un atto di sfida nei confronti della Pubblica Amministrazione che non riesce a garantire gli strumenti di cui un top manager ha bisogno per poter svolgere il suo compito.

Il migliore affondato dalle ombre cibernetiche

La rinuncia di Baldoni, il migliore, ricade dopo i numerosi attacchi hacker che il gruppo russo NoName057 ha sferrato all’Italia, colpendo ancora una volta il sito dei Carabinieri, del Ministero degli esteri, del Ministero del Lavoro e del Consiglio Superiore della Magistratura. Successivamente anche al procurato allarme della fake news sull’attacco hacker ai server VmWare dato a reti unificate. Nonostante questi fail ci sono altre operazioni che invece vanno in linea con l’attività atlantista del governo e che hanno dato in subappalto costante le attività informatiche del paese alle big tech statunitensi, non ultimo la presentazione del Piano Strategico Nazionale con un PDF monitorato firmato da una dipendente di Accenture.

Tutte le carte in regola

Eppure Baldoni aveva tutte le carte in regola per svolgere questo compito secondo quelle che sono le caratteristiche curriculari richieste in questo paese. Proprio in merito a questo, va notato che, proprio per il fatto di non rimanere senza un incarico pubblico, essendo un professore universitario, Baldoni ha avuto la forza di dimettersi partecipando ad un gioco di forza con il Governo Meloni subentrato a quello Draghi che l’aveva nominato a capo dell’agenzia partorita dalle volontà di Conte e Manfredi. Nonostante questo, se le dimissioni dovessero essere di natura irrevocabile, cosa che non ci risulta al momento, Baldoni ha dato un grande esempio alla politica e a tutti coloro che vedono la politica come un punto di arrivo per il proprio tornaconto personale, perché ha saputo rinunciare ad un incarico pubblico nel settore che nei prossimi anni sarà strategico non solo dal punto di vista della sicurezza nazionale, ma anche da quello imprenditoriale.

Giornalisti, giornalai e propagandisti Cyber

Grazia Baldoni abbiamo scoperto quello che già si sapeva: la comunicazione sontuosa ed altisonante non può essere lo strumento efficace per risolvere i problemi del paese. Quello che invece è passato in questi mesi, considerando il tenore degli articoli apparsi sui giornali mai critici e sempre indirizzati da una manina interna all’ACN ad una stampa troppo istituzionale e psicologicamente assoggettata al narrare solo le belle notizie, attaccando in alcuni casi chi ha spesso mostrato perplessità sull’operato del dell’agenzia partecipando attivamente a quella che potremmo definire la prima attività di propaganda Cyber del governo italiano.

Baldoni dalle spalle larghe. Per lui ci sono porte girevoli?

C’è bisogno di riconoscere però che lavoro Baldoni alla fine avuto il coraggio di giocarsi di tutto e di più e nei prossimi giorni si attende il riscontro del Governo e, suggeriamo al pubblico di osservare eventuali incarichi futuri presso società private nei prossimi mesi perché questo potrà essere un problema già riscontrato in altri paesi come Israele dove ex uomini dell’intelligence degli apparati statali hanno garantito delle porte girevoli nel mondo dell’imprenditoria favorita dal loro operato negli incarichi pubblici.

Matrice Digitale #️⃣ vi ha raccontato puntualmente fatti, indiscrezioni e notizie senza filtri che hanno portato il direttore Baldoni alle dimissioni, siamo un portale indipendente oltre alla bolla tech e questa è la garanzia che forniamo ai nostri lettori.

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