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Europa e crisi dei microchip tra Covid e scelte strategiche
Tempo di lettura: 5 minuti. La crisi dei semiconduttori a livello globale mette in luce alcune carenze produttive europee tra le quali appunto tutte quelle legate alla filiera dei microchip.

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La crisi dei semiconduttori a livello globale mette in luce alcune carenze produttive europee tra le quali appunto tutte quelle legate alla filiera dei microchip.
La pandemia rappresenta per l'Europa un'occasione per affrontare alcune fragilità produttive che da molto tempo diversi osservatori mettono in luce. In fondo ogni crisi è un'occasione per affrontare criticità e governare il cambiamento invece di subirlo.
L'inerzia però con la quale si stanno muovendo i primi passi potrebbe non consentire una soluzione adeguata alle esigenze almeno nel breve termine.
Il divario esistente tra domanda ed offerta, nel caso europeo, si spiega anche con i dati relativi alla produzione specifica di microchip come riportato anche dal Sole 24 ore. Taiwan incide, per esempio, del 17% sulla ricerca, del 60% sulla produzione e del 53% sull'assemblaggio. L'Europa invece non va oltre il 2,5% nella sola ricerca ed è quasi non pervenuta sulle altre fasi del processo.

Una delle azioni messe in campo dalla Commissione Europea è rappresentata da potenziali aiuti all'industria dei semiconduttori e microchip, questo ovviamente di concerto con un aggiornamento delle regole sulla concorrenza e la proroga di alcuni sussidi per altri sei mesi.
Tutti i sussidi andranno a confluire nella proposta legislativa che la Commissione renderà pubblica probabilmente nel Q2 2022, lo European Chips Act. Sicuramente non sarà facile bilanciare le regole per la libera concorrenza con gli aiuti pubblici ad un settore che deve praticamente nascere, almeno nella forma che può dare un booster reale alle produzione Europea.

“European Chips Act” riporterà l'Europa ad essere competitiva sulla produzione dei microchip?
Partiamo dai fatti concreti e da come la carenza di microchip abbia un effetto sull'economia Europea ed anche quindi sull'occupazione. Tutti possiamo toccare con mano il fenomeno, per esempio nel settore automobilistico si allungano i tempi di consegna o vengono eliminate alcune caratteristiche tecniche legate alla presenza o meno di questi componenti. Stesso discorso per videogiocatori che non possono usare alcune schede grafiche per PC oppure la nuova Console di Sony, difficile da trovare negli store.
Molti analisti ed esperti del settore pensano che la crisi possa durare ancora per gran parte del 2022. Basta infatti considerare la differenza tra offerta e domanda che, grazie a smartphone, IoT (Internet of Things) ed auto connesse, è ora notevole.
Ma i semiconduttori non sono solo al centro della nostra vita digitale, sono anche al centro della corsa tecnologica globale e quindi al centro di forti interessi geostrategici.
I microchip infatti sono una componente strategica di qualsiasi catena industriale. La corsa per i chip più avanzati è quindi una corsa verso leadership tecnologica e industriale. La corsa per i chip meno evoluti invece garantisce la continuità degli approvvigionamenti e delle produzioni.
Disporre di forniture elevate dei microchip più avanzati può condizionare la capacità di agire di uno Stato e la possibilità di guidare o meno la trasformazione digitale in atto. Cosa fanno quindi le grandi potenze?
Gli Stati Uniti, per esempio, nell'ottica di aumentare la resilienza delle catene di approvvigionamento dei semiconduttori, si stanno muovendo con un consistente investimento tramite l'American Chips Act. Questo provvedimento nasce per finanziare la creazione di un centro di ricerca americano e per supportare l'apertura di fabbriche di produzione evolute.
Taiwan, già leader mondiale per la produzione, vuole garantirsi il mantenimento del suo primato con ingenti investimenti, per esempio la TSMC investirà 250 miliardi di dollari nei prossimi 3 anni.
La Cina cerca di colmare il divario tecnologico in quanto è vincolata dalle regole di controllo delle esportazioni per evitare trasferimenti tecnologici.
L'Europa inizia a muoversi m se non agirà in fretta si troverà in ritardo.
Lo scorso settembre, presentando lo European Chips Act, la presidente Ursula von der Leyen dichiara: “Mentre la domanda globale è esplosa, la quota dell'Europa lungo l'intera catena del valore, dalla progettazione alla capacità produttiva, si è ridotta. Dipendiamo da chip all'avanguardia prodotti in Asia. Quindi non si tratta solo della nostra competitività. Anche questa è una questione di sovranità tecnologica. Quindi mettiamo su questo tema tutta la nostra attenzione”.
L'idea alla base di questa iniziativa è quella di realizzare una legge europea che integri gli sforzi nazionali fatti dagli Stati membri, in una visione e in una strategia europee coerenti.
I diversi Stati infatti stanno attualmente progettando strategie nazionali per sviluppare, sul loro suolo, attività produttive volte a ridurre le singole dipendenze.
Questa legge contribuirà anche ad evitare una corsa alle sovvenzioni pubbliche nazionali stabilendo le condizioni per proteggere gli interessi europei e posizionare ancora più saldamente l'Europa nel panorama geopolitico globale.
La nuova legge si articola su tre principi.
Strategia europea di ricerca sui semiconduttori
Il punto di forza Europeo è la sua capacità di ricerca. Ci sono diversi importanti esempi come l'IMEC in Belgio, LETI/CEA in Francia, il Fraunhofer in Germania e il CNR in Italia. Quasi tutti i produttori mondiali dipendono dalla ricerca europea condotta in questi istituti. Sarà fondamentale spingere le attività di ricerca in un'ottica strategica europea.
Piano generale per migliorare la capacità produttiva europea
Su questo fronte sarà importante monitorare la supply chain industriale, nell'ottica di anticipare possibili interruzioni future e garantire quella resilienza di cui tanto si sente parlare. Bisognerà sostenere lo sviluppo di impianti di fabbricazione europei in grado di produrre in grandi volumi i semiconduttori più avanzati (anche verso 2 nm) ed efficienti dal punto di vista energetico. Sono proprio questi componenti più pregiati a poter garantire all'Europa quella posizione di leadership a cui ambisce e di cui ha bisogno.
Cooperazione e attivazione di partnership internazionali
L'idea alla base di questa legge non è quella di produrre tutto da soli qui in Europa. È necessario infatti diversificare le nostre catene di approvvigionamento al fine di ridurre l'eccessiva dipendenza da un singolo paese o regione.
Questo ulteriore passo legislativo andrà ad affiancarsi ad altri finanziamenti europei già in corso ed al fondo IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo).
Il fondo IPCEI Microelettronica sostiene attività di ricerca, sviluppo e innovazione, nei cinque settori tecnologici afferenti ai microchip cioè: efficienza sul piano energetico, semiconduttori di potenza, sensori intelligenti, componentistica ottica avanzata e materiali compositi. L'obiettivo principale del fondo è supportare lo sviluppo di tecnologie e componenti microelettroniche innovative che possano essere trasferite alle industrie. In questo caso si pensa principalmente ai settori dell'automotive e dell'internet delle cose (IoT), per generare nuove applicazioni o attività di ricerca e sviluppo in questi settori.
Staremo a vedere se e come l'Europa riuscirà a conquistare quell'indipendenza tecnologica che consenta di creare un vero “valore europeo” oltre poi a posti di lavoro in aree industriali strategiche. Il 2022 sarà un anno tutto da seguire su questi temi.
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Huawei MatePad Pro 13.2: schermo intagliato, Kirin 9000s e batteria da 10.100 mAh
Tempo di lettura: 2 minuti. Il nuovo Huawei MatePad Pro 13.2 si distingue per il suo display OLED da 13,2 pollici, il chipset Kirin 9000s e una potente batteria da 10.100 mAh, offrendo prestazioni e funzionalità di alto livello in un design sottile ed elegante.

Tempo di lettura: 2 minuti.
Huawei ha presentato il nuovo tablet MatePad Pro 13.2 durante un evento di lancio in Cina. Come suggerisce il nome, questo tablet vanta un ampio display OLED da 13,2 pollici con una risoluzione di 1920 x 2880px e un refresh rate di 144Hz. Il pannello ha un rapporto di aspetto 3:2 e una luminosità di picco fino a 1.000 nit.
Caratteristiche principali

Il tablet è dotato di una fotocamera frontale da 16MP alloggiata all'interno di un intaglio e presenta cornici sottilissime. Il MatePad Pro 13.2 è dotato di un totale di sei altoparlanti e quattro microfoni per una captazione ottimale della voce durante le chiamate. Con uno spessore di soli 5,5 mm e un peso di 580 grammi, il retro del tablet presenta un design in fibra di broccato e un'isola circolare per la fotocamera con un sensore principale da 13MP e un ultrawide da 8MP.
Specifiche tecniche

Anche se Huawei non ha elencato il chipset utilizzato sul MatePad Pro 13.2, si presume che sia dotato dello stesso chipset Kirin 9000s utilizzato nella serie Mate 60. Il tablet è disponibile solo con connettività Wi-Fi, con opzioni di RAM da 12/16GB e storage da 256/512/1TB.
Software e batteria

Dal lato software, il tablet è alimentato da HarmonyOS 4 e dispone di una batteria da 10.100 mAh con ricarica rapida cablata da 88W. Huawei ha anche introdotto un nuovo stilo M-Pencil di terza generazione e una nuova tastiera magnetica Huawei Smart, entrambi venduti separatamente.
Colori e prezzi
Il MatePad Pro 13.2 è disponibile nei colori verde, nero e bianco. Il prezzo in Cina parte da CNY 5.199 ($711) per la versione da 12/256GB e arriva fino a CNY 6.999 ($957) per la versione da 16GB/1TB.
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Stagione 6 di Modern Warfare 2 e Warzone è un film dell’orrore
Tempo di lettura: 2 minuti. Google ritira la vista Basic HTML di Gmail, spingendo gli utenti verso la vista Standard più moderna e sicura, nonostante le preoccupazioni legate all’accessibilità e all’uso di hardware più vecchio.

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La stagione 6 di Modern Warfare 2 e Warzone è alle porte, con un tema orrorifico in linea con la stagione spaventosa e l'introduzione di Spawn come nuovo operatore. Ci saranno anche nuove mappe e tre nuove armi nei due giochi. La data di rilascio è fissata per il 27 settembre alle 9:00 PT / 12:00 ET / 17:00 BST. Gli utenti dovranno aggiornare il loro gioco per partecipare e alcuni contenuti della stagione 6 arriveranno a metà stagione.
Dettagli della stagione 6 di Modern Warfare 2

La stagione 6 di Modern Warfare 2 includerà nuovi operatori, quattro nuove mappe e tre nuove armi. Ecco alcuni dettagli su ciò che verrà aggiunto:
- Quattro nuove mappe
- Tre nuove armi
- Operatore V4L3RIA
- Operatore Spawn
- Due reskin di mappe spaventose
- Twist orrorifici su modalità classiche
- Evento Soul Capture
- Operatori Diablo 4
- Limite di prestigio aumentato a 25
Dettagli della stagione 6 di Warzone

Anche Warzone riceverà un aggiornamento per la stagione 6. Gli utenti potranno partecipare a eventi horror, saltare in nuove modalità e utilizzare tre nuove armi. Ecco alcuni dettagli su ciò che verrà aggiunto:
- Tre nuove armi
- Evento Operation Nightmare
- Outbreak zombie Vondead
- Modalità Zombie Royale su entrambe le mappe
- Modalità limitata Vondead Lockdown
- Operatore V4L3RIA
- Operatore Spawn
- Operatori Diablo 4
Armi e mappe della stagione 6
Gli utenti otterranno tre nuove armi in Modern Warfare 2 e Warzone come parte della stagione 6, oltre a una motosega a tema DOOM disponibile come parte di un bundle. Le nuove mappe includono Koro Village, La Casa, King e Fight.
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Google ritira la vista HTML base di Gmail a gennaio 2024
Tempo di lettura: 2 minuti. Google ritira la vista Basic HTML di Gmail, spingendo gli utenti verso la vista Standard più moderna e sicura, nonostante le preoccupazioni legate all’accessibilità e all’uso di hardware più vecchio.

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Google sta notificando agli utenti di Gmail che la vista Basic HTML del webmail sarà deprecata a gennaio 2024 e gli utenti necessiteranno di browser moderni per continuare a utilizzare il servizio. Dopo tale data, tutti gli utenti del popolare servizio di webmail verranno automaticamente reindirizzati alla vista Standard più moderna, che supporta tutte le ultime funzionalità di usabilità e sicurezza.
La vista Basic HTML di Gmail
La vista Basic HTML è una versione semplificata di Gmail che non offre agli utenti chat, controllo ortografico, scorciatoie da tastiera, aggiunta o importazione di contatti, impostazione di indirizzi “da” personalizzati o utilizzo di formattazione di testo avanzata. Questa funzionalità è progettata per persone che vivono in aree con accesso a Internet, utilizzano hardware più vecchio con memoria limitata o utilizzano browser web legacy che non supportano le funzionalità HTML attuali.
Problemi di accessibilità
Tuttavia, uno dei motivi principali per cui gli utenti utilizzano la vista HTML è che gli strumenti di sintesi vocale utilizzati dagli utenti con problemi di vista sono più affidabili, poiché la vista Standard introduce complessità tecniche che sono più difficili da gestire per questi strumenti.
La decisione di Google
Nonostante ciò, Google ha deciso di ritirare la vista HTML di Gmail senza fornire motivazioni specifiche. Dopo gennaio 2024, la vista Standard sarà l'unica opzione disponibile, quindi gli utenti che si affidano alla vista Basic HTML dovranno prepararsi per la transizione o passare a client di posta elettronica per desktop.
Alternative per gli utenti
Per gli utenti di hardware più vecchio, passare a client leggeri come Mozilla Thunderbird e Microsoft Outlook è generalmente preferibile rispetto al caricamento di piattaforme basate sul web. Per le persone che necessitano di funzionalità di accessibilità, Thunderbird è noto per funzionare bene con i lettori di schermo Jaws, NVDA e Windows Eyes e offre una gamma di opzioni di regolazione della visualizzazione e delle dimensioni del testo che migliorano l'usabilità per le persone con problemi di vista.
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