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Phishing: l’allerta della Polizia Postale su false denuncie delle forze dell’Ordine

Tempo di lettura: 2 minuti. La campagna di phishing prospetta una fantomatica indagine penale nei confronti dell’interlocutore. Le prove dei reati online a suo carico sarebbero state registrate dalla Polizia.

Tempo di lettura: 2 minuti.

La Polizia Postale ha di recente diramato un comunicato con il quale allerta che è in corso una massiva campagna di phishing perpetrata attraverso posta elettronica e messagistica istantanea che propina documenti a firma di rappresentanti delle forze dell’Ordine con loghi della Repubblica Italiana, Europol e Polizia.

Gli allegati appaiono come lettere di denuncia che prospettano una fantomatica indagine penale nei confronti dell’interlocutore secondo la quale sarebbero stati commessi dei reati a tema sessuale le cui prove sarebbero state tracciate dagli organi di Polizia tramite registrazioni informatiche.

La falsa denuncia

Come si vede in figura, i contenuti della lettera di denuncia presentano tutti gli elementi tipici dell’ingegneria sociale ovvero sorpresa, autorevolezza, intimidazione e persuasione e inducono la vittima a ricontattare i truffatori attraverso un indirizzo di posta elettronica allestita adeguatamente e che nulla ha a che fare in realtà con la sezione anticrimine della Polizia di Stato. In particolare con la nota i truffatori intimano un mandato di arresto se non si ricevono entro 48 ore delle valide giustificazioni al riguardo per rivalutare eventualmente le sanzioni.

Dare seguito esporrebbe a successive richieste di denaro e/o comunicazioni di dati personali, avverte la Polizia Postale.

Le raccomandazioni della Polizia Postale

La Polizia Postale raccomanda di diffidare sempre da simili messaggi, rimarcando che mai nessuna forza di Polizia contatterebbe direttamente i cittadini tramite canali quali posta elettronica e messaggistica istantanea varia, richiedendo pagamenti per non incorrere in procedimenti o sanzioni penali.

Purtroppo il numero di attacchi secondo le varie declinazioni del phishing (smishing, Qrishing, vishing) sta crescendo sempre più e non accenna a diminuire. Si consiglia pertanto di prendere l’abitudine di esaminare con attenzione i messaggi ricevuti su tutti i canali di comunicazione, di verificare l’identità dei mittenti e di non fornire con superficialità dati personali.

Anzi allo scopo di scardinare la catena delle truffe quanto prima, queste trappole vanno prontamente segnalate presso le sedi di Polizia dislocate sul territorio o per via telematica visitando la pagina dedicata del Commissariato di PS online.

Di Salvatore Lombardo

Ingegnere elettronico e socio Clusit, da qualche tempo, sposando il principio dell’educazione consapevole, scrive online per diversi magazine sull’Information Security. È inoltre autore del libro “La Gestione della Cyber Security nella Pubblica Amministrazione”. "Education improves Awareness" è il suo motto.

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