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Intelligenza Artificiale

Con ChatGPT i veicoli autonomi diventeranno più umani

ChatGPT potrebbe migliorare la comprensione dei veicoli autonomi, permettendo loro di rispondere ai comandi dei passeggeri in modo più naturale.

Un team di ingegneri della Purdue University ha condotto una ricerca che dimostra come i veicoli autonomi (AV) possano utilizzare ChatGPT e altri chatbot basati su modelli linguistici avanzati per comprendere meglio le esigenze dei passeggeri. L’obiettivo è migliorare l’esperienza di guida personalizzando il comportamento dei veicoli in base a comandi impliciti o espliciti. Questo approccio rende la comunicazione con i veicoli autonomi più naturale, simile a quella con un tassista umano, eliminando la necessità di interfacce rigide o comandi specifici.

ChatGPT per veicoli autonomi

Nello studio, presentato alla 27esima Conferenza Internazionale IEEE sui Sistemi di Trasporto Intelligente, ChatGPT ha permesso al veicolo di interpretare comandi come “Sono di fretta” e adattare il percorso o la velocità di conseguenza. Attualmente, i veicoli autonomi richiedono comandi chiari e diretti, mentre ChatGPT può capire richieste più complesse o implicite. Il sistema ha dimostrato di poter utilizzare i dati sensoriali del veicolo, come condizioni stradali, traffico e meteo, per elaborare risposte adeguate.

Il veicolo utilizzato nello studio è un AV con livello di autonomia 4 (secondo SAE International), che ha testato la capacità di ChatGPT di guidare basandosi su comandi vocali, mantenendo sempre il rispetto delle regole del traffico e garantendo un’esperienza sicura e confortevole.

Un sistema migliorabile, ma promettente

I risultati della ricerca mostrano che i modelli linguistici, come ChatGPT, possono migliorare significativamente l’interazione tra passeggero e veicolo. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare, come la velocità di elaborazione dei comandi, che attualmente richiede circa 1,6 secondi. Inoltre, i modelli linguistici possono “allucinare”, ovvero interpretare erroneamente un comando, generando risposte non corrette.

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Nonostante questi limiti, l’approccio promette di rivoluzionare il futuro della guida autonoma, rendendo i veicoli capaci di rispondere in modo più intuitivo alle necessità dei passeggeri come se fossero umani adattandosi alle loro esigenze.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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