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Meta Quest 3: il teardown rivela che un prezzo inferiore non significa bassa qualità

Tempo di lettura: 2 minuti. Il teardown di iFixit del visore VR Quest 3 di Meta rivela prestazioni di alto livello nonostante il prezzo competitivo, ma con alcune sfide in termini di riparabilità.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il noto sito iFixit ha recentemente smontato il visore VR Quest 3, rivelando dettagli interessanti sulle sue componenti interne. Il teardown ha confermato che, nonostante il suo prezzo competitivo, il dispositivo offre prestazioni di alto livello, sebbene presenti alcune imperfezioni nel design che ne complicano le riparazioni.

Il Quest 3 si distingue per le sue avanzate capacità di “mixed-reality” rispetto al Quest Pro. È in grado di mappare automaticamente una stanza e di monitorare accuratamente la distanza tra gli oggetti senza necessità di uno “spazio sicuro”. Queste funzionalità sono rese possibili grazie a un sensore di profondità e al “sensore time of flight”. Interessante notare che i componenti del time of flight potrebbero adattarsi perfettamente anche nel Quest Pro.

Andrew Bosworth, Chief Technology Officer di Meta, aveva precedentemente dichiarato che tali sensori erano stati rimossi dal modello Pro poiché aggiungevano “costo e peso” senza fornire benefici significativi. Il Quest 3, invece, pesa solo 512g.

Miglioramenti hardware

Analizzando più da vicino il visore, iFixit ha esaminato i pannelli LCD attraverso un potente microscopio. Questi schermi offrono una risoluzione di 2,064 x 2,208 pixel per occhio con un refresh rate di 120Hz, superiore alla risoluzione massima del Quest Pro di 1,920 x 1,800 pixel. Il Quest 3 può manipolare l’intensità dei cluster di colori, combinando tutto nelle immagini di alta qualità che vediamo. L’associazione dei pannelli LCD con il sensore time of flight offre un’esperienza di “passthrough a colori” nettamente migliorata rispetto al passato. Inoltre, il visore è alimentato dal chipset Qualcomm Snapdragon 8 XR2 Gen 2.

Riparazioni complesse

Sebbene i controller del Quest 3 siano semplici da riparare, grazie alla loro costruzione elementare, la situazione cambia quando si tratta del visore. La batteria dell’unità principale è sostituibile, ma si trova al centro del dispositivo, protetta da 50 viti, vari cavi coassiali, connettori, un dissipatore di calore e la scheda madre. Questo rende le riparazioni del Quest 3 piuttosto complesse per chi ama intervenire in autonomia sui propri dispositivi.

In conclusione, iFixit ha evidenziato come il Quest 3 possa essere considerato un visore superiore al Quest Pro in molti aspetti. Anche se manca di tracciamento di occhi e volto, offre una realtà mista più coinvolgente. E con un prezzo dimezzato rispetto al Pro, si pone come un nuovo standard per il futuro.

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