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Musk attacca Apple su Twitter, la battaglia è cominciata

Dopo rumors, indiscrezioni e ipotesi il 28 Novembre 2022 inizia la battaglia di Musk contro Apple…a colpi di Tweet
Tanto tuonò che piovve, era nell’aria da giorni e alla fine Musk ha scelto proprio Twitter come campo di battaglia per attaccare Apple.
Andiamo con ordine e ricostruiamo gli eventi di ieri mattina (sera in Italia). La mattinata in USA viene subito scaldata da un primo Tweet di Musk dove chiede a Tim Cook se è vero e perché Apple avrebbe ridotto la pubblicità su Twitter, il primo argomento dello scontro è quindi il tema advertising, caro a Musk per tenere in piedi l’azienda.
Arriva poi un secondo Tweet che mette sul tavolo il tema della censura e controllo dei contenuti pubblicati, secondo argomento caro a Musk che lo contrappone ad Apple.
In questo caso la riduzione del personale dedicato anche alla verifica dei contenuti pubblicati pare non piaccia ad Apple, in realtà pare non piaccia neanche a Google ma per ora Musk attacca per prima Apple e tra poco ipotizziamo il perché.
Il tema del controllo dei contenuti è un tema si caro a Musk ma sul quale probabilmente sia Apple che Google non saranno disposti a tollerare qualsiasi cosa. La disputa è comunque in corso e per ora sia Apple che Google tacciono anche perché non sono chiare ancora le procedure che Twitter applicherà, se ne parla ma non sono ancora concrete e tangibili.
Arriva poi il terzo Tweet di Musk che introduce il tema “Epic Games” e quindi il nocciolo vero della questione.
In questo caso Musk cita esplicitamente Epic Games come simbolo della ribellione verso Apple che però ha portate Epic Games in una lunga battaglia legale, peraltro ancora in corso. L’udienza dell’Appello si è svolta lo scorso 12 Novembre dopo che il primo grado aveva scontentato entrambe le aziende contendenti che hanno provveduto ai ricorsi del caso. Vedremo quali saranno gli esiti della sentenza su Epic Games ed Apple e vedrete che avranno anche ripercussione su questa battaglia Musk-Apple. L’oggetto del contendere è il 30% dei profitti trattenuti da Apple su quello che transita attraverso il suo App Store.
Ricordiamo per completezza di informazione che il 30% è la percentuale trattenuta da Apple per gli incassi superiori al milione di dollari. Viceversa è attivo un programma per incoraggiare gli sviluppatori che prevede una commissione del 15% se il fatturato resta sotto il milione di dollari, questo il link per approfondire lo Small Business Program di Apple.
Ecco quindi che arriviamo al quarto Tweet che commentiamo oggi:
Si conferma quindi il terzo motivo del contendere, le commissioni che Apple trattiene sui pagamenti che avvengono attraverso il suo Store. Vincolo che alcuni, come Epic Games, hanno provato ad arginare, con le conseguenze legali del caso e ancora in corso. Altri, come per esempio Netflix, hanno raggiunto un accordo con Apple e in quel caso l’abbonamento con Netflix gli utenti lo regolarizzano fuori dell’App Store e fuori anche dal Play Store di Google.
Questo delle commissioni è uno dei temi cari a Musk e sul quale ha aperto lo scontro con Apple che, al momento, non risponde ufficialmente. Musk non cita ancora Google che a sua volta trattiene una percentuale su quello che transita nel Play Store. Nel caso Google però siamo al 15% fin da subito e indipendentemente dal fatturato.
Seguiremo gli sviluppi dello scontro Musk-Apple che, come si può immaginare, è solo all’inizio.
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Teoria della complessità: cosa è?

La Teoria della Complessità è una branca dell’informatica che si concentra sullo studio della quantità di risorse necessarie per risolvere un problema. Questa teoria è diventata importante con l’avvento dell’informatica teorica negli anni ’50 e ’60, poiché gli scienziati cercavano di comprendere meglio la natura dei problemi e i limiti delle loro soluzioni.
La Teoria della Complessità ha una vasta gamma di applicazioni, dalla programmazione al calcolo distribuito, alla sicurezza informatica. In generale, gli scienziati utilizzano la teoria della complessità per valutare la difficoltà di un problema e per stabilire il tempo di esecuzione di un algoritmo per risolverlo.Ci sono due tipi principali di complessità: la complessità temporale e la complessità spaziale. La complessità temporale si riferisce al numero di operazioni che un algoritmo deve eseguire per risolvere un problema, mentre la complessità spaziale si riferisce alla quantità di memoria che un algoritmo richiede per risolvere un problema.
Inoltre, la Teoria della Complessità ha anche una grande importanza nell’informatica teorica, poiché aiuta gli scienziati a comprendere i limiti delle soluzioni ai problemi. Ad esempio, gli scienziati possono utilizzare la teoria della complessità per stabilire se un problema è risolvibile o meno e se esiste un algoritmo efficiente per risolverlo.
In sintesi, la Teoria della Complessità è una branca importante dell’informatica che si concentra sullo studio della quantità di risorse necessarie per risolvere un problema. Questa teoria ha molte applicazioni pratiche e ha un’importante importanza nell’informatica teorica, poiché aiuta gli scienziati a comprendere i limiti delle soluzioni ai problemi.
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Virtualizzazione: come eseguire più sistemi operativi contemporaneamente su Windows 11

La virtualizzazione consente di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sullo stesso PC, senza la necessità di utilizzare più computer fisici. Windows 11 offre diverse funzionalità di virtualizzazione per consentire agli utenti di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente. Ecco alcuni consigli per utilizzare al meglio le funzionalità di virtualizzazione di Windows 11.
- Utilizzare Hyper-V: Hyper-V è una funzionalità di virtualizzazione di Windows 11 che consente di creare e gestire macchine virtuali. Utilizzare Hyper-V per eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sul tuo PC.
- Utilizzare VirtualBox: VirtualBox è un software di virtualizzazione gratuito e open source che consente di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sul tuo PC. Utilizzare VirtualBox per eseguire sistemi operativi diversi da Windows su un PC Windows.
- Utilizzare VMware: VMware è un software di virtualizzazione leader del settore che consente di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sul tuo PC. Utilizzare VMware per eseguire sistemi operativi diversi da Windows su un PC Windows.
- Utilizzare le immagini di sistemi operativi preconfigurati: molte immagini di sistemi operativi preconfigurati sono disponibili online per essere utilizzate in ambienti di virtualizzazione. Utilizzare queste immagini per installare rapidamente sistemi operativi diversi su una macchina virtuale.
- Utilizzare le funzionalità di condivisione dei file e delle stampanti: le funzionalità di condivisione dei file e delle stampanti consentono di condividere file e stampanti tra le macchine virtuali e il sistema operativo host. Utilizzare queste funzionalità per migliorare la produttività e rendere più semplice la gestione dei file.
- Utilizzare le impostazioni di risorse: le impostazioni di risorse consentono di assegnare risorse hardware, come la memoria RAM e la CPU, alle macchine virtuali. Utilizzare queste impostazioni per ottimizzare le prestazioni delle macchine virtuali.
- Utilizzare le funzionalità di sicurezza: le funzionalità di sicurezza consentono di proteggere le macchine virtuali da eventuali minacce. Utilizzare queste funzionalità per proteggere i dati sensibili e garantire la sicurezza delle macchine virtuali.
La virtualizzazione con Windows 11 è una grande opportunità per gli utenti di eseguire più sistemi operativi contemporaneamente sullo stesso PC. Utilizzando le funzionalità di virtualizzazione disponibili, gli utenti possono ottimizzare le prestazioni del proprio PC, migliorare la produttività e proteggere i propri dati. È importante essere consapevoli delle proprie necessità e utilizzare le funzionalità di virtualizzazione per sfruttare al meglio il proprio PC.
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Replika non può più usare i dati degli utenti italiani

Il Garante della privacy ha recentemente preso un’importante decisione vietando l’uso in Italia di Replika, una piattaforma di conversazione basata sull’intelligenza artificiale.
Il Garante della privacy ha identificato un reale rischio per i minori e le persone emotivamente fragili. Replika è un’applicazione che promette di fornire ai propri utenti una sorta di amico virtuale tramite un’interfaccia scritta e vocale.
Basandosi su algoritmi di intelligenza artificiale l’App è in grado di generare risposte elaborate che “promettono” di migliorare il benessere emotivo, in particolare Replika afferma: ”Crea il tuo unico compagno di intelligenza artificiale chatbot, aiutalo a sviluppare la sua personalità, parla dei tuoi sentimenti o di qualsiasi cosa tu abbia in mente, divertiti, calma l’ansia e cresci insieme. Puoi anche decidere se vuoi che Replika sia tua amica, partner romantico o mentore.”
Il Garante ha anche verificato che non vi è alcun meccanismo che vieti l’utilizzo a minori. Inoltre le risposte fornite da questo chatbot possono essere assolutamente inappropriate per i minori e non adatte al loro livello di sviluppo, stesso discorso per soggetti in uno stato di fragilità emotiva.
La società sviluppatrice di questa piattaforma, la statunitense Luka Inc, al momento delle verifica non richiedeva l’inserimento di alcun dato personale per creare un account. Ci si limita a chiedere solo nome, email e genere. Ciò impedisce, di fatto, l’eventuale verifica dell’età dei suoi utenti. Sembra poi siano presenti nei due principali App Store, Apple e Android, recensioni che lamentano contenuti sessualmente inopportuni e questo, se confermato, porrebbe un ulteriore rischio per i minori.
Quanto sopra violerebbe il regolamento europeo sulla privacy, non rispettando le tutele rafforzate dei minori e non sarebbe neppure basato su un contratto che i minori siano in grado di concludere.
Cosa succede ora?
Conseguentemente al provvedimento del Garante della Privacy, Luka Inc è obbligata ad interrompere il trattamento dei dati degli utenti italiani entro 20 giorni. In questo caso la pena per la mancata osservanza del provvedimento, prevede una sanzione di 20 milioni di euro o del 4% del suo fatturato annuale globale.
Per evitare altri rischi simili, è necessario mettere in atto tutte le precauzioni possibili per garantire l’utilizzo privo di pericoli delle piattaforme di questo tipo. In particolare quelle che prevedono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale dovrebbero essere sottoposte a rigidi controlli e prevedere delle procedure di verifica come ad esempio almeno le verifiche anagrafiche per determinare l’età dei propri utenti.
La creazione di un account dovrebbe richiedere informazioni più dettagliate, come ad esempio un numero di telefono o un documento di identità, per verificare la reale identità dell’utente e bloccare l’accesso a chi appartiene a una fascia d’età inferiore rispetto a quella prevista dalle linee guida e dalle leggi in materia. Sarebbe importante che l’interfaccia fosse progettata in modo tale da riuscire a escludere utenti che dichiarino esplicitamente di essere minorenni. Dovrebbero anche esserci filtri per prevenire, in questi casi, l’accesso a contenuti inopportuni.
In definitiva mettendo insieme tutte le misure del caso specifico e adattando le misure prese fino ad ora alle nuove casistiche, si può pensare a come prevenire il rischio di situazioni in cui minori o persone fragili possano essere esposte a rischi irragionevoli.
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