Il lancio della serie Galaxy S25 di Samsung sta generando molta attesa, soprattutto per l’uso dei nuovi chip a 3nm. Secondo recenti rapporti, Samsung ha intenzione di utilizzare i chip Exynos 2500 a 3nm per i Galaxy S25 e S25+, e lo Snapdragon 8 Elite a 3nm per il modello Galaxy S25 Ultra. Tuttavia, il piano potrebbe cambiare a causa dei problemi di resa produttiva dei chip Exynos.
Galaxy S25 Ultra: rivelato il mockup dell’interfaccia One UI 7
Il Samsung Galaxy S25 Ultra introdurrà una versione aggiornata dell’interfaccia utente, One UI 7, che presenterà un nuovo Control Center con design e funzionalità migliorate. Questa nuova UI mira a offrire agli utenti un’esperienza più fluida e intuitiva rispetto alle versioni precedenti. Secondo il mockup trapelato, il Control Center di One UI 7 sarà più semplice e pulito, rendendo più facile l’accesso alle funzioni principali del dispositivo e migliorando la gestione delle impostazioni rapide.
La resa produttiva è un fattore chiave nella produzione dei chip, poiché rappresenta la percentuale di unità prodotte che soddisfano gli standard di qualità. Secondo il rapporto di Business Korea, Samsung starebbe riscontrando problemi con la produzione dei chip Exynos 2500, con rese che sono significativamente basse. Questo potrebbe portare Samsung a utilizzare il chip Snapdragon 8 Elite in tutti i modelli della serie Galaxy S25, inclusi il Galaxy S25, S25+, e S25 Ultra, in tutto il mondo.
Se ciò dovesse accadere, sarebbe un duro colpo per Samsung, che sta cercando di raggiungere i rivali come TSMC. Infatti, TSMC detiene una quota di mercato del 62,3%, mentre la divisione di semiconduttori di Samsung si ferma all’11,5%. La preferenza dei clienti verso i chip Snapdragon rispetto agli Exynos potrebbe aumentare la pressione su Samsung per migliorare le sue rese produttive e la qualità dei suoi chip al di fuori dell’S25.
TSMC testa la produzione di chip a 2nm e aumenta i costi dei wafer
Parallelamente, il produttore di chip TSMC ha avviato la produzione di test per i suoi chip a 2nm presso l’impianto di Baoshan a Hsinchu, Taiwan. La produzione di massa è prevista per la seconda metà del 2025. In questa fase, TSMC ha anche deciso di aumentare il prezzo dei wafer per la produzione di chip a 2nm a 30.000 dollari ciascuno, una cifra che rappresenta un aumento del 50% rispetto al costo dei wafer a 3nm, che si attestava a 20.000 dollari per wafer.
Cos’ha in più il processore a 2nm?
Questo aumento di prezzo è giustificato dalla maggiore complessità della tecnologia a 2nm. I chip a 2nm porteranno notevoli miglioramenti grazie all’introduzione di due nuove tecnologie: i transistor nanosheet Gate-all-around (GAA), che sostituiscono i FinFET, e il Backside Power Delivery (BPD). Con i transistor GAA, il gate ha un contatto su tutti i lati con il canale del chip, riducendo la perdita di corrente e migliorando l’efficienza energetica. Ciò si traduce in un incremento di potenza del 10-15%, un aumento della densità dei transistor del 15% e una riduzione del consumo energetico del 25-30%.
La tecnologia BPD permette di spostare le connessioni di alimentazione sul retro del chip, riducendo la resistenza delle linee di alimentazione e migliorando ulteriormente l’efficienza energetica del 15-20%.
Apple ha già prenotato tutta la produzione di chip a 2nm di TSMC per il SoC A20 Pro, che alimenterà i futuri modelli di iPhone.
Samsung e TSMC, due approcci alla produzione di chip di nuova generazione
La competizione tra Samsung e TSMC continua a intensificarsi con l’avanzamento della tecnologia dei semiconduttori. Mentre Samsung cerca di risolvere i problemi di resa produttiva con i suoi chip Exynos a 3nm, TSMC è già focalizzata sulla prossima generazione di chip a 2nm, con miglioramenti significativi in termini di potenza e efficienza energetica. Gli sviluppi futuri in termini di produzione di chip e adozione da parte dei produttori di smartphone saranno determinanti per il successo di entrambe le aziende nei prossimi anni.